Guerre Stellari nel 1977 lancia lui, Mark Hamill e Carrie Fisher nell'iperuranio delle star, cosicché di lì a poco Harrison è già nell'epico corale Forza 10 da Navarone (1978) e Scusi dov'è il West? (1979), commedia western che divide con Gene Wilder. Non sono però lavori che possono consolidarlo al di là di Han Solo: potrebbe essere condannato a una carriera buona ma non di lungo respiro (proprio come Mark e Carrie), se non gli capitassero due colpi di fortuna, da lui colti con professionalità e attenzione.
Tom Selleck è costretto a rifiutare il ruolo dell'archeologo avventuriero Indiana Jones in I predatori dell'arca perduta (1981) di Steven Spielberg, mentre Dustin Hoffman declina la parte di Rick Deckard in Blade Runner (1982) di Ridley Scott. Uomo giusto al momento giusto, Ford subentra ad entrambi e si scolpisce definitivamente nell'immaginario collettivo. E' fatta.
Tra l'inizio degli anni Ottanta e la metà (abbondante) dei Novanta, Harrison Ford diviene la star sinonimo di grandi incassi e solido intrattenimento. Nel 1983 sposa Melissa Mathison, sceneggiatrice di E.T. (dalla quale divorzierà nel 2004), a coronamento di un periodo che altri attori possono invidiare.
Negli anni Ottanta guadagna nomination ai Golden Globe per due film di Peter Weir, il thriller Witness – Il testimone (1985, sua unica nomination all'Oscar) e il cupo Mosquito Coast (1986). Torna nei panni di Han Solo e Indiana Jones altre due volte, con L'impero colpisce ancora (1980), Il ritorno dello Jedi (1983), Indiana Jones e il tempio maledetto (1984, gli costa un'ernia del disco) e Indiana Jones e e l'ultima crociata (1989). Si cimenta col thriller nell'europeo Frantic (1988) di Roman Polanski e in Presunto innocente (1990) di Alan Pakula, è il concupito nella commedia romantica Una donna in carriera (1988), tra Melanie Griffith e Sigourney Weaver.
Negli anni Novanta incrocia il suo destino la prima volta con J. J. Abrams, solo sceneggiatore, interpretando A proposito di Henry (1991) di Mike Nichols: è un cinico avvocato che riscopre la vita, dopo aver rischiato di morire e aver affrontato una riabilitazione. Porta sullo schermo due volte l'agente CIA Jack Ryan inventato da Tom Clancy in Giochi di Potere (1992) e Sotto il segno del pericolo (1994), trovando il tempo nel 1993 per sbancare di nuovo i botteghini con uno dei suoi più grandi successi slegati da un franchise, Il fuggitivo (1993). Braccato da Tommy Lee Jones, ottiene un'altra nomination ai Golden Globe, bissata poco dopo dal primo scivolone: la parte di Linus nel remake di Sabrina (1995), diretto da Sydney Pollack.
La seconda metà degli anni Novanta fa traballare l'Harrison Ford garanzia al boxoffice: Air Force One (1997), dov'è un ultradinamico Presidente degli Stati Uniti che affronta il dirottamento del jet presidenziale, è forse l'ultimo successo che si basi sulla sua icona d'eroe-mattatore. Concentrato sulla passione del volo (è in questo periodo che inizia a pilotare seriamente), impegnato sul fronte ambientale come vicepresidente della Conservation International, comincia a inanellare flop: L'ombra del diavolo (1997), Sei giorni sette notti (1998), Destini incrociati (1999), K-19 (2001), Hollywood Homicide (2002), Firewall (2005). Unica eccezione potrebbe essere il boom di Le verità nascoste (2000), ma l'horror thriller funziona anche grazie a Michelle Pfeiffer e alla regia di Robert Zemeckis.
Se Harrison, nel frattempo convolato a nozze nel 2010 con Calista Flockhart, riesce a questo punto a non tramontare è solo grazie a una combinazione di fortuna e intelligenza (mix su cui si basa l'intera sua carriera). Hollywood comincia infatti a vivere di nostalgia, e il suo iconico carisma lo fa apparire ancora in forma nel ripercorrere la propria passata gloria, con Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (2008), Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della Forza (2015, che quasi gli costa una caviglia) e il futuro Blade Runner 2, o come simbolo di un'epoca che è stata: si veda la sua autoironica partecipazione a I mercenari 3 (2014).
Parallelamente, Ford comunica al suo manager di accettare d'ora in poi anche copioni che non lo prevedano come protagonista: dal 2008 a oggi la veterana star si tramuta così in umile comprimario o coprotagonista di Crossing Over, Misure straordinarie, Il buongiorno del mattino, Cowboys and Aliens, Il potere dei soldi, Ender's Game, Adaline – L'eterna giovinezza e soprattutto 42 (2013), dove è irriconoscibile nel ruolo del coach di baseball Branch Rickley, realmente esistito, dimostrando come dietro la sua apparente nonchalance resista ancora un attore dalle forti capacità tecniche, forse mai davvero riconosciute.
Sopravvissuto per miracolo ed esperienza a un brutto incidente aereo nel marzo del 2015, Harrison non ha la minima intenzione di ritirarsi. "E' il mio lavoro, mi piace".
Film | Ruolo |
---|---|
Captain America: Brave New World | Thaddeus 'Thunderbolt' Ross |
Thunderbolts* | Thaddeus 'Thunderbolt' Ross |
Indiana Jones e il Quadrante del Destino | Indiana Jones |
Il Richiamo della Foresta | John Thornton |
Blade Runner 2049 | Rick Deckard |
Adaline - L'eterna giovinezza | William |
Star Wars: Il Risveglio della Forza | Han Solo |
I Mercenari 3 | Max Drummer |
42 - La vera storia di una leggenda americana | Branch Rickey |
Ender's Game | Colonnello Graff |
Il Potere dei Soldi | Jock Goddard |
Cowboys & Aliens | Woodrow Dolarhyde |
Il buongiorno del mattino | Mike Pomeroy |
Misure straordinarie | Dott. Robert Stonehill |
Crossing Over | Max Brogan |
Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo | Dottor Henry 'Indiana' Jones Jr. |
Firewall - Accesso negato | Jack Stanfield |
Hollywood Homicide | Joe Gavilan |
K-19 | Capitano Vostrikov |
Apocalypse Now Redux | Colonnello Lucas |
Serie TV | Ruolo |
Shrinking | Paul Rhodes |
1923 | Jacob Dutton |
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