Air Force One è un thriller del 1997 diretto da Wolfgang Petersen.
Il presidente degli Stati Uniti James Marshall (Harrison Ford), durante una cena diplomatica a Mosca, celebra la cattura di Alexander Radek, il dittatore del Kazakistan. Successivamente, si prepara a tornare in America sul suo aereo privato, l’Air Force One. A bordo, oltre la moglie, la figlia e il suo entourage, sono stati invitati i membri della stampa, tra i quali si nascondono i fedeli di Radek, guidati da Ivan Korshunov (Gary Oldman).
Dopo il decollo, una talpa nemica, l'agente dei servizi segreti Gibbs, arma Korshunov e i suoi complici che assaltano l'aereo, uccidendo il personale militare prima di prendere in ostaggio i civili. Il piano dei terroristi è catturare il presidente, che però viene condotto dalle sue guardie del corpo in una capsula di salvataggio nella stiva da dove viene espulso.
A questo punto viene tentato un atterraggio d'emergenza alla base aerea di Ramstein in Germania. Korshunov e il suo secondo, Andrei Kolchak, violano la cabina e uccidono i piloti, deviando l'aereo verso il Kazakistan. Numerosi F-15 scortano l'Air Force One mentre viene guidato verso lo spazio aereo fedele di Radek. Korshunov ha intenzione di chiedere il rilascio del dittatore in cambio della liberazione degli ostaggi. Quello che lo spietato terrorista ignora è che Marshall, veterano della guerra del Vietnam e decorato con la medaglia d'onore, è rimasto nascosto nella stiva invece di usare la capsula. Il presidente, dopo aver contattato il Pentagono, inizia la sua personale missione per fermare i piani dei terroristi e salvare gli ostaggi.
"Se fino a poco tempo fa la figura dell'eroe per coso, buono e affidabile, poteva essere delegata a un cittadino qualsiasi, rappresentante di quell'uomo della strada che si rispecchiava fedelmente nel James Stewart dell'Uomo che sapeva troppo' (Hitchcock), o nel Cary Grant di 'Intrigo internazionale' (ancora Hitchcock), oggi l'anonimato non paga più e l'affannoso bisogno di fiducia richiede presenze più concrete e tranquillizzanti. E allora, chi meglio del presidente Usa può garantirle? Presidente che se in 'Independence Day' salvava il mondo dagli alieni, in 'Air Force One' lo salva dagli stalinisti di ritorno. Gli effetti speciali si sprecano, ma la fantasia lascia un po' a desiderare". (Enzo Natta, 'Famiglia Cristiana', 29 ottobre 1997)"Petersen salva la barca con un film preciso e tecnicamente meno pacchiano di quel che ci si aspetta. Fa acqua il moralismo politico della sceneggiatura, stucchevole. Tra i film sui presidenti, 'Air Force One' costruisce un altare alla capacità di difesa personale del primo cittadino come riflesso delle doti di potenza della difesa militare americana e mette ancora i russi, una banda di cattivi e comunisti, a pilotare la distruzione. Per un importante magazine internazionale Harrison Ford è il miglior attore del mondo. Per il regista indipendente americano Stockwell ha l'espressione di una scatola di scarpe. C'è del vero in entrambi i casi. È il migliore perché è il 'presidente' degli attori di Hollywood. È anche un volto morto, che va benissimo per diventare il miglior attore di Hollywood. Al cinema, per un certo cinema, la faccia conta più del volto". (Silvio Danese, 'Il giorno', 24 settembre 1997)"Si assiste a un tripudio di effetti speciali, di combattimenti aerei, di rocambolesche prodezze. Si vedono missili, Mig, gente paracadutata da cinquemila metri di altezza, un rifornimento aereo nei cieli; e Il presidente che in zona Cesarini trasloca da un aereo all'altro appeso a un filo. Si rivaluta l'utilità dei telefonini e si ammira la tenacia di Glenn Close, che è la leale vicepresidente. Ci si conferma nella convinzione che la rozzezza anticomunista è una malattia ridicola: chi ha un po' di dignità e di memoria è pregato di incazzarsi quando il perfido generale Radek esce dalla prigione al suono dell'Internazionale. E ci diciamo che questo grande circo cinematografico non è così innocente come fa finta di essere". (Irene Bignardi, 'la Repubblica', 22 settembre 1997)
Il ruolo principale era stato scritto per Kevin Costner, ma siccome era impegnato con L'uomo del giorno dopo (1997), ha suggerito Harrison Ford. Quest'ultimo, prima di accettare la parte, aveva rifiutato il ruolo di protagonista in un altro film di Wolfgang Petersen: Virus Letale (1997), andato poi a Dustin Hoffman.
Inizialmente al regista fu negato l'accesso all'aereo Air Force One, ma una telefonata di Harrison Ford alla Casa Bianca lo rese possibile.
Attore | Ruolo |
---|---|
Harrison Ford | Presidente James Marshall |
Gary Oldman | Korshunov |
Glenn Close | Vice Presidente Bennet |
Wendy Crewson | Grace Marshall, First Lady |
Liesel Matthews | Alice Marshall |
Paul Guilfoyle | Lloyd Shepard |
Xander Berkeley | Gibbs |
Donna Bullock | Melanie Mitchell |
Elya Baskin | Andrei Kolchak |
William H. Macy | Caldwell |
Levan Uchaneishvili | Sergej Lenski |
Jürgen Prochnow | Generale Radek |
Dean Stockwell | Stanton Dean |
David Vadim | Igor Nevsky |
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