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BIOGRAFIA DI DIANE KEATON
Diane Hall, vero nome di Diane Keaton, nasce nel gennaio del 1946 a Los Angeles, da madre casalinga fotografa dilettante e da padre agente immobiliare e ingegnere civile. Quand'è poco più di una bambina, sua madre vince il titolo di Mrs. Los Angeles per la migliore casalinga, e Diane sosterrà che il fascino rutilante della cerimonia sia stato per lei la scintilla che l'ha legata per sempre al mondo dello spettacolo.
Negli anni Sessanta, subito dopo il liceo, per lei c'è subito tanto teatro a Manhattan, nonché serate di canto nei night club. E' questo il periodo in cui sceglie il cognome d'arte Keaton, perché nel registro degli attori una Diane Hall è già iscritta. Regola le sue capacità recitative sulla
tecnica Meisner, che lei spiega così: "Non sei mai più bravo della persona con cui reciti: è l'opposto del creare una strada da percorrere in solitaria, per creare la migliore performance possibile."
Il 1968 è l'anno dei primi trionfi teatrali: il ruolo di
Sheila in Hair e la
nomination ai Tony Award per Provaci ancora Sam di e con Woody Allen. Il primo film arriva presto, nel 1970, è Amanti ed altri estranei di Cy Howard.
Il rapporto magico tra Diane Keaton e il cinema sboccia percorrendo due strade parallele: in ordine cronologico, comincia con
Il padrino (1972) e
Il padrino parte II (1974) di
Francis Ford Coppola, con la parte di Kay Adams, fidanzata e poi moglie di Michael Corleone, alias
Al Pacino, con il quale nel corso degli anni, a intervalli, avrà una relazione, terminata definitivamente dopo il tardo
Il padrino parte III (1990).
Il successo con la saga di Coppola s'intreccia al periodo alleniano: Diane comincia ad apparire accanto a colui che per qualche anno è il suo compagno a partire dalla versione cinematografica di
Provaci ancora Sam (1972), diretto da
Herbert Ross.
Diane e Woody diventano coppia comica in
Il dormiglione (1973) e
Amore e guerra (1975), per poi puntare più in alto con
Io e Annie (1977). Vero film epocale, è
uno dei capolavori di Woody Allen,
che porta la Keaton a stringere Golden Globe e Oscar come migliore attrice protagonista, nonché a piazzare nell'immaginario collettivo il suo look creato con vestiti maschili vintage. La collaborazione tra lei e Allen proseguirà oltre l'ormai chiuso rapporto sentimentale, su registri più cupi:
Interiors (1978) e
Manhattan (1979). Ci sarà un'amichevole
reunion nel 1993 per lo spiritoso
Misterioso omicidio a Manhattan, che le assicura una nomination ai Golden Globe. In realtà le aveva fruttato una nomination ai Golden anni prima anche lo scabroso
In cerca di Mr. Goodbar (1977) di
Richard Brooks, a dimostrazione che anche negli anni in cui era legata a grandi uomini, Diane Keaton era tranquillamente in grado di autodefinirsi professionalmente a testa alta.
Dopo la nomination all'Oscar per la storia vera Reds (1981), di e con
Warren Beatty, per qualche tempo suo nuovo compagno, gli anni Ottanta sono infatti per Diane gli anni della maturità, che delineano con forza l'affrancamento di cui sopra. Cambiando generi e colleghi, intreccia grandi performance in
Spara alla luna (1982) di
Alan Parker,
La tamburina (1982) di
George Roy Hill (da LeCarrè), divide lo schermo
con i giovani Mel Gibson e Matthew Modine in Fuga d'inverno (1984), prosegue con
Crimini del cuore (1986) di
Bruce Beresford. Conquista una nuova nomination ai Golden Globe per
Baby Boom (1986), dov'è una donna in carriera: è scritto da
Nancy Meyers, che le offrirà un potente rilancio anni dopo, al fianco di
Jack Nicholson, dirigendola in
Tutto può succedere nel 2003 (Golden Globe e nomination all'Oscar). Un rilancio necessario, perché il decennio precedente, gli anni Novanta, sono il suo momento più difficile: se la cava nella commedia familistica, nei remake
Il padre della sposa e
Il padre della sposa 2, al fianco di
Steve Martin, nel 1991 e nel 1995. Sfiora ancora il Golden Globe vestendo i panni di
Amelia Earhart nel film tv omonimo del 1994. Nel 1996 c'è un accenno di autocelebrazione divistica con il dubbio
Il club delle prime mogli, ma per fortuna contemporaneamente c'è la
nomination all'Oscar per il drammatico
La stanza di Marvin, dove recita con un già promettente
Leonardo DiCaprio. Diane si è cimentata anche nella regia, prima con un documentario sul paradiso (
Heaven, 1987), poi con la piccola commedia familiare
Eroi di tutti i giorni (1995, con
Andie McDowell e
John Turturro). Il primo lavoro da regista ad alto budget, ma dal successo dubbio, arriva nel 2000: è la storia di tre sorelle (
Meg Ryan,
Lisa Kudrow e la stessa Keaton),
Avviso di chiamata, nel quale dirige peraltro un grande
Walter Matthau alla sua ultima apparizione. In generale gli anni Duemila la trattano da icona dello spettacolo, in ruoli che ne riflettono l'immagine di star, senza però metterla sul serio alla prova, incanalandola nel caratterismo di lusso: è una madre assillante in
Perché te lo dice mamma (2007),
Mama's Boy (2007) e
Smother (2008), battibecca con
Harrison Ford in
Il buongiorno del mattino (2010), mette in scena rapporti sentimentali crepuscolari con
Michael Douglas (
Mai così vicini, 2014) e
Morgan Freeman (
Ruth e Alex, 2015). In ogni caso, sempre in virtù del "metodo Meisner", esaltando stile e registro di chi di volta in volta le è accanto.