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BIOGRAFIA DI CLAUDIO BISIO
Claudio Bisio nasce a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, il 19 marzo del 1957. Cresce a Milano, dove frequenta il liceo scientifico Luigi Cremona e allo studio alterna tanto l'impegno politico quanto la passione per la recitazione. Dopo essersi fatto le ossa presso
il centro sociale Leoncavallo, ha la fortuna di entrare nella
Civica Scuola d'Arte Drammatica del Piccolo Teatro, che lo introduce a
Brecht, Pirandello, Feydeau, Shakespeare, Dostojevski, Sofocle e al musical "
The Rocky Horror Picture Show". Proprio grazie a una rappresentazione di quest'ultimo spettacolo conosce
Gabriele Salvatores, che
nel 1981 lo accoglie nella
Compagnia dell'Elfo e
nel 1983 lo fa debuttare davanti alla macchina da presa in
Sogno di una notte d'estate. Lungo l'intero decennio,
Bisio alterna continuamente il set al palcoscenico, non disdegnando neppure il cabaret, che lo porterà per esempio a esibirsi, in coppia con
Antonio Catania, al
Derby Club.
Se la sua esperienza teatrale più significativa è la pièce di
Dario Fo "Morte accidentale di un anarchico", il cinema gli permette di incontrare
due grandissimi della commedia all'italiana:
Dino Risi e
Mario Monicelli. Il primo lo dirige in
Scemo di guerra (1985) - affidandogli la parte del tenente Pintus - mentre il secondo lo vuole nel cast corale de
I Picari (1987). Quasi contemporaneamente,
Claudio Bisio torna a lavorare con
Salvatores, che in
Kamikazen - ultima notte a Milano (1987) gli offre il ruolo di Vincenzo Amato, comico dilettante che si divide fra una moglie ingombrante e depressa e un'amante decisamente più avvenente. Con l'esclusione di quattro film - due dei quali di
Giuseppe Bertolucci - negli anni immediatamente successivi
Bisio diventa uno dei collaboratori più importanti del regista napoletano di nascita e milanese di adozione, che lo dirige in
Turné (1990),
Mediterraneo (1991),
Puerto Escondido (1992) e
Sud (1993). L'attore alterna piccole parti a personaggi importanti, spesso affiancando
Diego Abatantuono, suo compagno di set anche in
Nirvana (1997) - che stranamente
segna l'ultimo sodalizio fra Bisio e Salvatores. Sempre nel 1997, Claudio Bisio coglie al volo l'occasione di lavorare con
Francesco Rosi: il film è
La tregua, trasposizione dell'omonimo celebre romanzo di Primo Levi. Il decennio, che ha portato all'attore le trasmissioni televisive "
Striscia la notizia", "
Zelig" e "
Mai dire Gol", si chiude con la commedia di
Antonello Grimaldi Asini (1999), che gli regala una parte da protagonista quasi assoluto. Lo scarso gradimento del film distoglie temporaneamente l'attenzione di Bisio dal cinema, spingendolo a proseguire con "
Zelig" e a prestare il proprio talento a "
Le Iene". Le soddisfazioni arrivano anche dal doppiaggio - pensiamo in particolare a
L'era glaciale (2002) - e dal teatro - soprattutto grazie a "
Monsieur Malaussène au théâtre" di
Daniel Pennac. Dall'autore francese Claudio Bisio prenderà in prestito anche il monologo "
Grazie", che porterà in tournée nel 2005.
Aldilà dell'esperienza ne
La cura del gorilla (2006), che lo mette in contatto con l'universo noir di Sandrone Dazieri, nella seconda metà degli anni 2000 Bisio fa solo cinema da ridere: prodotti nazionalpopolari come il cinepanettone
Natale a New York (2006) e commedie più sofisticate - fra cui
Amore, bugie e calcetto (2008) di
Luca Lucini ed
Ex (2009) di
Fausto Brizzi. Non manca un ritorno alla tradizione con
I mostri oggi (2009) di
Enrico Oldoini.
Nel 2010 Claudio Bisio raggiunge l'
apice del successo grazie a
Benvenuti al Sud di
Luca Miniero, remake della commedia francese
Giù al Nord. L'attore duetta con
Alessandro Siani, sbancando i botteghini e ripetendo l'esperimento nel 2012 con
Benvenuti al Nord. Nel frattempo, continua a dare la voce al
bradipo Sid nei film de
L'era glaciale. Inoltre si fa ancora dirigere da
Brizzi in
Maschi contro femmine (2010)e in
Femmine contro maschi (2011), seguiti
nel 2013 da
Indovina chi viene a Natale?.
Sempre nel 2013 Bisio recita in
Benvenuto Presidente! di
Riccardo Milani, nel quale è un uomo senza qualità che si ritrova Presidente della Repubblica. Questo personaggio, dotato di buonsenso e saggezza, compie un percorso molto diverso dalla parabola discendente dell'avvocato protagonista de
La gente che sta bene (2014), il film di
Francesco Patierno che prende spunto dall'omonimo romanzo di Federico Baccomo. Subito dopo, l'attore interpreta uno psicanalista depresso e prossimo alla cecità in
Confusi e Felici (2014) di
Massimiliano Bruno. Candidato a
tre David di Donatello e due Nastri d'Argento,
Claudio Bisio è anche autore di libri. Nel
2015 è insieme a
Frank Matano in
Ma che bella sorpresa, remake firmato
Alessandro Genovesi di una popolare commedia brasiliana.