Deadpool 2, la nostra recensione dell'attesissimo sequel con Ryan Reynolds

15 maggio 2018
3.5 di 5
112

Un film che sfida lo spettatore con ironia e intelligenza a riflettere sui cinecomic.

Deadpool 2, la nostra recensione dell'attesissimo sequel con Ryan Reynolds

L'anti-supereroe mercenario Wade Wilson alias Deadpool (Ryan Reynolds) si trova riluttante a proteggere un ragazzino mutante, Russell. Per una misteriosa ragione l'oscuro Cable (Josh Brolin) vuole sopprimerlo, nonostante il piccolo sia solo una vittima indifesa di una società che non accetta quelli come lui. Deadpool cercherà allora di metter su una squadra adibita a salvare Russell, l'X-Force.

Oltre 780 milioni di dollari per 58 di costo hanno reso il precedente Deadpool una sorpresa totale, non solo nel mercato dei cinecomic, ma anche in quello delle commedie vietate ai minori: per darvi delle coordinate, un'altra bomba come Una notte da leoni 2 totalizzò non più di 586 milioni. Fiero di un progetto che aveva sostenuto con forza come attore e come producer, Ryan Reynolds si è anche dedicato in prima persona al copione di questo inevitabile Deadpool 2, sempre in compagnia degli sceneggiatori Rhett Reese e Paul Wernick. Sarei portato quindi a considerare l'attore il vero autore del lungometraggio, anche perché il precedente regista Tim Miller ha lasciato il posto al David Leitch di John Wick e Atomica Bionda, proprio per non appurate divergenze creative con Reynolds.

Due anni fa, scrivendo del primo Deadpool, ipotizzai che il film, peraltro fedele interpretazione del fumetto di Rob Liefeld e Fabian Nicieza, fosse il simbolo di una possibile implosione del genere cinematografico dei cinecomic. Che cioè al cinecomic non rimanesse che autodemolirsi e prendersi in giro per sopravvivere. Sbagliai. Con un Avengers: Infinity War che ha toccato il miliardo di dollari d'incassi in una settimana e un "flop" come Justice League che comunque porta a casa 660 milioni, i supereroi al cinema non sono mai stati così lontani dall'implodere. La chiave interpretativa di questo Deadpool 2 non può perciò che essere diversa, anche per la natura stessa di questo seguito. Come lo stesso protagonista ci spiega rompendo la proverbiale quarta parete, è sotto sotto un vero film per famiglie sui buoni sentimenti, quindi non si può escludere che qualcuno ne rimanga magari deluso: il tasso di cattiveria e scorrettezza sembra inferiore. Non addirittura buonista, per carità, ma inferiore.

C'è qualcosa tuttavia di assai apprezzabile in Deadpool 2 che lo rende un anticorpo intrigante nel mondo dei blockbuster attuali. Concentrarsi sulla scorrettezza politica del personaggio, sulla violenza o sulla demenzialità può infatti far cadere nella trappola di classificare Deadpool 2 tra le parodie. In effetti invece la forza del franchise, forse a questo giro più evidente che nel film precedente, è la capacità di conciliare un umorismo metalinguistico con una certa solidità poetica del personaggio. In parole più povere, se in Deadpool 2 si rompe la quarta parete in tutti i modi (anche con un uso straniante delle canzoni), il percorso del protagonista non ne viene indebolito: anzi, l'eroismo vero di Deadpool sta nel suo cercare di diventare un supereroe meno squallido di quello che sa sempre di essere, degno finalmente di un cinecomic come si deve, con i nobili sentimenti. Dietro a tutti gli sberleffi e le battute, c'è la disperazione concreta di uno che, prima di essere un supereroe, è innanzitutto un vero freak reietto, repellente. Altro che i mutanti perseguitati ma affascinanti degli X-Men. Per questo la vicenda "buonista" di Deadpool 2 fa risaltare ancora meglio quest'aspetto disperato del personaggio, senza a mio parere tradirlo.

Abbracciando totalmente lo spirito autoironico di Deadpool nel fumetto, Reynolds riesce ad allargare lo sguardo al mondo del cinema, e più oltre alle discussioni dei fan sui social, alle decisioni delle major, alle aspettative del pubblico su risvolti narrativi visti e stravisti di questo genere di film. Così come Deadpool stesso risulta tanto più convincente quanto più si prende in giro, così l'intero Deadpool 2 risulta una storia tanto più interessante quanto più traballa: senza fare spoiler, vi sfido ad analizzare le vostre reazioni. Noterete che puntualmente, a ogni risvolto narrativo drammatico o estremo, sarete sospettosi. "Mi devo fidare? Ma sarà vero? E se fosse l'ennesimo scherzo?" Deadpool cerca la sua verità in compagnia degli spettatori, entrando e uscendo dal suo mondo di fantasia, che Ryan Reynolds prende molto sul serio, come d'altronde fanno tutti i fan.
E' un processo di ricerca curioso, che potrebbe comunque essere ancora rifiutato da chi si disgusti per la violenza, il gore o le volgarità, però bisogna ammettere che al suo interno batte un cuore assai sincero. Stia in guardia chi pensi che l'autoparodia sia ciò che i fan amano di Deadpool: come hanno dimostrato le reazioni perplesse agli azzardi demenziali di Thor Ragnarok e Star Wars Gli ultimi Jedi, la chiave del successo di Wade Wilson non si esaurisce nelle gag.



  • Giornalista specializzato in audiovisivi
  • Autore di "La stirpe di Topolino"
Suggerisci una correzione per la recensione
Palinsesto di tutti i film in programmazione attualmente nei cinema, con informazioni, orari e sale.
Trova i migliori Film e Serie TV disponibili sulle principali piattaforme di streaming legale.
I Programmi in tv ora in diretta, la guida completa di tutti i canali televisi del palinsesto.
Piattaforme Streaming
Netflix
Amazon Prime Video
Disney+
NOW
Infinity+
CHILI
TIMVision
Apple Itunes
Google Play
RaiPlay
Rakuten TV
Paramount+
lascia un commento