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BIOGRAFIA DI MICHAEL KEATON
Questa è la scheda di Michael Douglas. No, non è un errore.
Michael Keaton nasce il 5 settembre del 1951 come Michael John Douglas in quel di Coraopolis, piccolissima cittadina della Pennsylvania.
Figlio di un ingegnere civile e di una casalinga, sogna una carriera nello spettacolo, ben diversa dalla vita di provincia.
Negli anni Settanta si trasferisce a Pittsburgh, dove per qualche tempo è cameraman della tv pubblica, ma riesce a ottenere qualche piccolo ruolo in alcuni spettacoli, sfogando la sua verve a teatro.
Decide di assumere il nome d'arte di Michael Keaton solo dopo essersi trasferito a Los Angeles, quando il sindacato degli attori gli fa notare l'omonimia con una nuova star, il figlio di
Kirk Douglas. "Keaton" è un omaggio a uno dei suoi attori preferiti, il grande
Buster.
Il pubblico americano comincia a notarlo con uno dei primi film del
Ron Howard regista,
Night Shift - Turno di notte, del 1982. Il suo talento è chiaro anche agli addetti ai lavori, e Michael appare subito dopo come papà disoccupato in
Mister Mamma (1983), scritto dal compianto
John Hughes.
Il 1988 è l'anno della svolta, con ruoli così diversi da consacrarlo come uno dei più grandi talenti in circolazione: sulle prime scettico, alla fine accetta il grottesco ruolo del demone
Beetlejuice nell'omonimo cult movie di
Tim Burton.
E' anche uno dei quattro evasi da una casa di igiene mentale nel grande successo di
Quattro pazzi in libertà.
Ma
Keaton non è solo sinonimo di esuberanza, perché contemporaneamente è un agente immobiliare cocainomane nel drammatico
Fuori dal tunnel, malinconico racconto di un percorso di disintossicazione.
E' un momento di gloria. Dopo la consacrazione,
Burton sfida le aspettative offrendogli il ruolo di
Batman-Bruce Wayne in
Batman (1989) e
Batman - Il ritorno (1992).
Si rifiuta tuttavia di tornare nei panni dell'
Uomo Pipistrello quando la saga passa in mano a
Joel Schumacher in
Batman Forever, e per puro principio volta le spalle a un contratto di ben 15 milioni di dollari!
Il resto della sua carriera è imprevedibile e personale: nel 1993 è Dogberry in
Molto rumore per nulla di Branagh, e interpreta il drammatico
My Life, dell'autore di
Ghost, dove è un uomo afflitto da un male incurabile, che lascia alla moglie
Nicole Kidman e al futuro figlio filmati che lo ricordino.
Mi sdoppio in 4 (1996) è uno dei suoi ultimi ruoli da mattatore sopra le righe: uno scienziato che crea tre cloni di se stesso per affrontare meglio l'esistenza. Qui è diretto da
Harold Ramis.
Da questo momento in poi, Keaton esce dal novero delle star gettonate a Hollywood, per abbracciare una carriera da caratterista di rilievo, per esempio nel
Jackie Brown di
Quentin Tarantino. Occasionalmente è ancora protagonista, ma di produzioni minori: segnaliamo l'horror
White Noise (2005) o il crepuscolare
The Merry Gentleman del 2009, del quale per salvare il film è anche regista, in sostituzione dell'autore designato, ammalatosi a ridosso delle riprese.
Dopo qualche voce per la
Pixar (Chick Hicks in
Cars e Ken in
Toy Story 3), rilancia se stesso nell'ambizioso
Birdman (2014) di
Alejandro González Iñárritu, nel quale è un attore in disarmo, ex-interprete di un popolare supereroe, intenzionato a rilanciarsi portando in scena un racconto di Raymond Carver. La parte gli assicura molte nomination come migliore attore, tra cui una al Golden Globe come migliore attore protagonista in una commedia.