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Miami Supercops, il sipario sulla coppia Bud Spencer e Terence Hill, dalla storia indimenticabile

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Un mito non finisce mai... e la coppia Bud Spencer - Terence Hill rimarrà immortale. Dal punto di vista commerciale finì al cinema tuttavia nel 1985 con Miami Supercops - I poliziotti dell'ottava strada. Cos'era successo? I due tornarono a lavorare insieme? Come iniziò il mito?

Miami Supercops, il sipario sulla coppia Bud Spencer e Terence Hill, dalla storia indimenticabile

Miami Supercops - I poliziotti dell'ottava strada (1985) con Bud Spencer e Terence Hill, diretto da Bruno Corbucci, è celebre specialmente per un primato: è l'ultimo film ufficiale di una delle coppie d'oro del cinema italiano, riunitasi solo una decina d'anni dopo per un fallito revival, che comunque concettualmente nasce da basi diverse. Ma quando iniziò il mito di Spencer & Hill? Quando si spense la loro fortuna al boxoffice (ma non quella nell'immaginario collettivo)?

Bud Spencer e Terence Hill salutarono con Miami Supercops

Miami Supercops - I poliziotti dell'ottava strada racconta dell'agente Doug (Terence Hill), che a Miami fiuta una nuova pista per un caso rimasto irrisolto nove anni prima: decide allora di riprendere l'indagine col collega di allora, Steve (Bud Spencer), che nel frattempo si è ritirato per aprire una scuola di piloti di elicotteri (di certo una scusa per assecondare la vera passione di Pedersoli, siamo pronti a scommetterci). Era il 1985 quando il film si tenne al botteghino italiano ben lontano dalla vetta, e non stupisce che segnò di fatto la fine del sodalizio Spencer-Hill, se si esclude un tentativo di revival nel 1994 col western Botte di Natale, diretto dallo stesso Hill, ma purtroppo un flop.
Cosa successe? La percezione degli spettatori coetanei di chi scrive, ultraquarantenni, è forse falsata: abituati com'eravamo a guardare Bud e Terence in tv nelle repliche continue dei loro film, compresi quelli tardi realizzati nei primi Ottanta come Nati con la camicia (1983) e Non c'è due senza quattro (1984), ci viene oggi spontaneo renderli "miti degli anni 80", ma la realtà commerciale era un po' diversa. Per la premiata ditta Pedersoli & Girotti il momento di gloria al boxoffice, quello dei numeri che facevano impallidire perfino Checco Zalone, era stato negli anni Settanta.


Come molti sanno, la coppia si era formata per caso sul set di Dio perdona... io no! (1968) di Giuseppe Colizzi, peraltro un successo da 9.424.694 presenze (fonte è la ricerca di Sorrisi & Canzoni TV su dati Cinetel, eseguita nel 2016). Carlo Pedersoli non era molto interessato al cinema, pur avendoci fatto capolino negli anni precedenti, ma aveva cambiali da pagare e convinse Colizzi, già interessato alla sua fisicità, ad assumerlo per una cifra persino sproporzionata. In omaggio alla birra e al mitico Spencer Tracy, si battezzò "Bud Spencer", come andava di moda per gli attori italiani negli spaghetti western. Terence Hill invece sostituì al volo, poco prima delle riprese, un infortunato Peter Martell. Anche se il successivo I quattro dell'Ave Maria (1968) superò persino il successo del precedente, fu l'intuizione di E. B. Clucher, al secolo Enzo Barboni, a focalizzarsi su quelle due facce da western serio e trasformarle in icone comiche, quando arrivò al cinema nel 1970 Lo chiamavano Trinità (8.742.787 presenze, ma era solo il riscaldamento).


In salsa western o meno, negli anni Settanta Bud Spencer & Terence Hill inanellarono una serie di successi di pubblico spaventosi: ...Continuavano a chiamarlo Trinità (1971) è al quarto posto dei più alti incassi italiani dal 1950 a oggi, con 14.554.172 presenze (per un paragone, gli oltre 65 milioni di euro di Quo Vado? si traducono in 9.964.606 presenze!). Ricordiamo anche in questo periodo Porgi l'altra guancia (1974, 7.918.397), ...Più forte ragazzi! (1972, 10.085.447) e ...Altrimenti ci arrabbiamo! (1974, 11.246.906), fresco cinquantenne da poco restaurato in 4K da Infinity.


A questo punto notiamo che i loro film scompaiono dalla Top 50 degli incassi storici italiani. Gli anni Ottanta infatti, nell'ambito del cinema commerciale italiano, furono il dominio di altre star, specialmente Adriano Celentano con Innamorato pazzo (1981, 8.807.987) e Il bisbetico domato (1980, 9.172.368). Il vento della popolarità era girato, come accade periodicamente in tutti gli star system: già i due avevano cercato in precedenza di affrancarsi dall'obbligo di fare coppia, Spencer riuscendo meglio di Hill (Uno sceriffo extraterrestre, Bomber, i Piedone), ma dopo gli Ottanta fu invece Terence ad avere la meglio, entrando da una porta diversa nell'immaginario collettivo televisivo, interpretando per vent'anni Don Matteo. Naturalmente, i ragionamenti cinefili e storici nulla possono contro l'idea stessa di Bud Spencer & Terence Hill, quella sì immortale, come dimostrano i due videogiochi picchiaduro a scorrimento Slaps & Beans in stile retrò, realizzati dall'italianissimo Trinity Team e pubblicati sulle principali piattaforme: omaggi a una serie di pellicole diventate proverbiali.

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