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La donna per me: Marco Martani torna alla regia con una rom-com tra Ricomincio da capo e Sliding Doors

Arriva su Sky Cinema e in streaming su NOW il 23 maggio il film diretto dallo sceneggiatore di film come Maschi contro Femmine, La mafia uccide solo d’estate e Se Dio vuole. Nel cast Andrea Arcangeli e Alessandra Mastronardi, ma anche Stefano Fresi, Cristiano Caccamo, Eduardo Scarpetta e Francesco Gabbani, al suo primo ruolo cinematografico.

La donna per me: Marco Martani torna alla regia con una rom-com tra Ricomincio da capo e Sliding Doors

"Tu sei sempre mia anche quando vado via / Tu sei l'unica donna per me", cantava Alan Sorrenti nel 1979. E chissà che questo verso non sia stato di diretta ispirazione per trama e titolo di La donna per me, la commedia romantica e un po' fantastica che debutterà su Sky Cinema e in streaming su NOW il 23 maggio, e che segna il ritorno dietro la macchina da presa dello sceneggiatore Marco Martani (quello di tanti film di Neri Parenti e di Fausto Brizzi, nonché di La mafia uccide solo d'estate, Se Dio vuole e Calibro 9, solo per citare alcuni nomi e titoli) a diversi anni di distanza dall'esordio di Cemento armato, datato 2007.

La trama di La donna per me

Andrea e Laura stanno insieme da anni, convivono, sono felici. E stanno per sposarsi. Domani. Quando si sveglia, Andrea è strano. Dice di non avere nulla ma alla sera, alla tradizionale serata di addio al celibato con i suoi tre amici del cuore, confessa di avere dei dubbi: forse non è più innamorato, ha paura dei legami, di non poter più andare con un altra donna (anche se è sempre stato un fedelissimo), ha paura di finire in una prigione. Le solite cose, insomma. Solo che al mattino, quello che dovrebbe essere il mattino del suo matrimonio, Andrea si sveglia al fianco di un'altra donna. E in una casa che non riconosce. E con i capelli più lunghi del giorno prima, molto più lunghi. E la mattina dopo, che poi è sempre la stessa mattina, quella di domenica 11 aprile, ancora: un'altra casa, un'altra donna, un altro look. Insomma: Andrea è finito in un loop temporale che lo porta a vivere sempre la stessa giornata, esplorando versioni diverse di sé stesso, vite parallele, universi paralleli. Dove tutto cambia - anche le sorti e i destini dei suoi amici - ma una cosa rimane sempre la stessa: Laura non è più la sua ragazza, e Laura gli manca da morire, e pure Laura, in qualche modo, sente che qualcosa le manca. Solo che a ogni giornata che ricomincia, Laura è sempre più lontana, e sente sempre meno la mancanza di qualcosa, mentre ad Andrea manca sempre di più.
Andrea ha finalmente capito che Laura è la donna della sua vita: riuscità a uscire dal loop e tornare a quella felicità che aveva scelto di non vedere?

La donna per me: il trailer del film

Marco Martani parla del film

Far uscire dal cinema la gente con un senso di benessere. Questo stava a cuore a Marco Martani, che ha scritto il film assieme a Eleonora Ceci e regista di questo film. Un film che Ceci ha definito "una storia d'amore, un film universale sulle domande che tutti ci facciamo sulle scelte fatte nel corso della vita, che abbiamo modellato sulle commedie inglesi con risvolti fantasy", riferendosi con tutta evidenza a titoli come Sliding Doors o Questione di tempo. Nel film," prosegue la sceneggiatrice, "Andrea ha la possibilità di fare ciò che noi non possiamo fare, ovvero sperimentare le alternative, ma si accorge presto di anelare al ritorno nella vita reale".
"Si ritrova in un imbuto che si stringe: ogni universo parallelo assomiglia sempre più una gabbia", prosegue Martani. "Ogni volta che si sveglia Andrea è sempre lui, ma si ritrova a vivere vite che non sono la sua e che non gli piacciono. Il sottotesto è chiaro: non snaturarsi mai".
Così poi Martani spiega come mai sia tornato dopo quindici anni di sola scrittura a fare il regista, e perché proprio con questo film: "Sono una persona che si stanca facilmente, e che ha bisogno di stimoli continui. Come sceneggiatore sono un po' pignolo, per me la scrittura è una fase molto lunga, e a volte manca l'energia per voler fare anche il regista. Soprattutto, non tutti i film hanno la calamita adatta per attirarmi: questo invece aveva delle caratteristiche guste. Mi chiamava, e pensavo che curarne anche la regia poteva essere un valore aggiunto".
A conferma di quanto La donna per me sia in qualche modo speciale per Martani, il fatto che è stato girato e ambientato nella sua città natale, Spoleto: "Razionalmente l'abbiamo scelta perché ci serviva un luogo con un centro non troppo grande, perché doveva essere plausibile che Andrea incontrasse per strada sempre gli stessi personaggi. Anche dal punto di vista scenografico era perfetta per raccontare qualcosa che cambia ma con un nucleo che è sempre lo stesso. Ma è anche vero che per me questo film era anche una scusa per raccontare il menage familiare e la dinamica di coppia, e quindi la scelta di Spoleto ha anche un risvolto personale".

L'esordio al cinema di Francesco Gabbani

Se nel film Andrea Arcangeli è Andrea, e Alessandra Mastronardi è Laura (chiamati a interpretare "versioni diverse dello stesso personaggio", come dice il primo, e a esplorare "il multiverso delle cirostanze", come sostiene la seconda), gli amici di Andrea sono interpretati da Stefano Fresi, Edoardo Scarpetta e un esordiente di nome Francesco Gabbani. Sì, il Gabbani di "Occidentalis Karma".
"L'idea di scritturare Gabbani è venuta a Eleonora", spiega Martani. "Nostra figlia era pazza del video di "Viceversa", in cui Francesco è inquadrato in primo piano e fa per tutto il tempo una gamma di espressioni diverse, e Eleonora ha notato quell'espressività e ha suggerito di provarlo al cinema".
"Sto vivendo le proposte che mi vengono fatte con l'entusiasmo del principiante", dice Gabbani, che di recente ha anche debuttato come conduttore televisivo assieme a Francesca Fialdini nel programma di Rai 1 "Ci vuole un fiore". "Sul set di questo film mi sono sentito come un bambino in un parco giochi. È stato davvero piacevole, una bella prima esperienza, e mi son detto che se il cinema è fatto sempre così vorrei continuare: soprattutto per l'aspetto umano. Sul set", prosegue Gabbani, "mi sono reso conto di quanto gli attori bravi siano bravi davvero: perché è difficile essere controllatamente spontanei. Ci vuole un approccio quasi intellettuale. Dato che il mio personaggio è quello di un musicista, mi è stato utile il ricordo di quella fase della mia carriera che è venuta prima di essere famoso, quando suonavo nei piccoli locali".

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