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BIOGRAFIA DI SOPHIA LOREN
Sofia Villani Scicolone nasce nel 1934 a Roma, dalla madre Romilda, insegnante di pianoforte, e da padre immobiliarista, che la riconoscerà senza però sposare Romilda.
Cresce a Pozzuoli fino all'età di quindici anni, vivendo la guerra da adolescente, finché con la madre non ritorna a Roma. Si fa notare per la prima volta già nel 1950, quando
partecipa a Miss Italia vincendo il premio di Miss Eleganza.
Nel 1951 l'incontro fondamentale con il produttore
Carlo Ponti, compagno di una vita, che per lei lascia anche sua moglie e le spiana una meritata strada nel fervente cinema italiano del periodo, sposandola anche nel 1967.
Nei film del primo periodo, prima che il produttore
Goffredo Lombardo suggerisca "Sophia Loren", compare accreditata prima come
Sofia Scicolone, poi
Lazzaro fino al 1952. Alcuni titoli di questo periodo, nei quali recita in piccoli ruoli, sono
Tototarzan,
Luci del varietà,
Anna,
Un giorno in pretura. Esplode tuttavia nell'immaginario divistico ed erotico degli italiani in
Due notti con Cleopatra (
1954), al fianco di
Alberto Sordi. Da questo momento in poi, sarà difficile non incontrarla sullo schermo.
Sempre nel
1954 è nel cast di
Miseria e nobiltà di
Mattoli e nell'
Oro di Napoli di
Vittorio De Sica, un regista che rappresenterà un riferimento per la carriera dell'attrice, insieme all'attore col quale farà coppia fissa sullo schermo,
Marcello Mastroianni, incontrato per la prima volta proprio nel 1954 in
Peccato che sia una canaglia di
Alessandro Blasetti. Forte anche il legame con
Dino Risi, che nel
1955 la dirige nel divertente
Il segno di Venere, dove recita al fianco di
Franca Valeri, nonché in
Pane, amore e..., dove prende il posto che fu di
Gina Lollobrigida nei film della serie ideata da
Luigi Comencini. Della pellicola si ricorda il sinuoso mambo eseguito per sedurre il maresciallo portato sullo schermo da
Vittorio De Sica.
Segue una solida parentesi americana,
dal 1957 al 1960, quando
Sophia mette a segno collaborazioni con registi storici di Hollywood, tra gli altri:
Jean Negulesco (
Il ragazzo sul delfino),
Henry Hathaway (
Timbuctù),
Delbert Mann (
Desiderio sotto gli olmi),
Sidney Lumet (
Quel tipo di donna). E' anche partner sullo schermo di
Cary Grant nell'umoristico
Un marito per Cinzia (1958).
L'Oscar però, segno del destino, non arriva non con un film hollywoodiano. La statuetta infatti la vince con il drammatico bellico
La Ciociara (1960) di
Vittorio De Sica, che di lì a poco la riaccoppia con
Marcello Mastroianni per i grandi successi di
Ieri, oggi, domani (1963) e
Matrimonio all'italiana (1964), quest'ultimo adattamento del
"Filumena Marturano" di
Eduardo De Filippo: tutti e tre i ruoli le fruttano
David di Donatello come miglior attrice protagonista. Poco dopo incrocia
l'ultimo film di Charlie Chaplin, che la fa recitare al fianco di
Marlon Brando in
La contessa di Hong Kong (1967); qualche anno dopo, sarà insieme a
Richard Burton in un'altra opera-sipario di una carriera,
Il viaggio (
1974), ultima regia di
Vittorio De Sica e altro David per Sophia.
Negli anni Settanta, la Loren vive di una popolarità ancora forte, grazie a commedie come
La moglie del prete (1970, con Mastroianni) e
La pupa del gangster (1975), ma il suo commiato "ufficioso" dal cinema rimane il trionfo di
Una giornata particolare (1977) di
Ettore Scola, ancora diviso sullo schermo con l'amico
Marcello Mastroianni. Il lungometraggio le donerà gli ultimi premi non alla carriera:
David di Donatello e Globo d'Oro.
Gli anni Ottanta le portano solo ruoli televisivi, prima di un ritorno molto autoironico in
Prêt-à-Porter (1994) di
Altman, dove con Mastroianni ripete
la scena dello spogliarello di Ieri, oggi, domani, e
That's Amore - Due improbabili seduttori (1995), dove scherza
con Jack Lemmon e Walter Matthau.
Nel 1998 ha ricevuto il Leone d'Oro alla carriera al Festival del Cinema di Venezia, ritirato da Carlo Ponti e dai suoi
due figli, Carlo ed Edoardo, che l'ha anche diretta nel suo
Cuori estranei del 2002.
Nel 2010 ha interpretato il ruolo di sua madre nella fiction
La mia casa è piena di specchi.