22.11.63 in Blu-ray: Stephen King tra cinema e tv, da Carrie e Shining
In occasione dell'uscita del cofanetto con l'apprezzata serie tv, ricordiamo qualche adattamento celebre.
La serie tv 22.11.63, sarà disponibile dal 6 dicembre in edizione Blu-Ray e DVD sotto etichetta Warner Bros Entertainment Italia. Si tratta della miniserie in otto episodi tratta dall’omonimo libro di Stephen King nel 2011. Sviluppata da Bridget Carpenter per il canale di video on demand Hulu e co-prodotta dallo stesso King insieme a J.J. Abrams, 22.11.63 propone un intreccio in cui thriller, fantascienza e perfino fantapolitica contribuiscono a disegnare un’avventura imprevedibile che ha per protagonista Jake Epping, interpretato da James Franco e impegnato nel tentativo di impedire l’omicidio di John F. Kennedy.
È attualmente in lavorazione uno dei progetti cinematografici più attesi del 2017, It, il dittico diretto dal regista argentino Andrés Muschietti e prodotto dalla New Line, il cui primo capitolo approderà nelle sale nel settembre del prossimo anno. L’interesse e la curiosità per questo doppio film sono dovuti ovviamente alla sua fonte letteraria: It è infatti il più celebrato capolavoro di Stephen King, il maestro indiscusso della narrativa horror contemporanea. Un autore estremamente prolifico, King, la cui opera sterminata, fra romanzi e racconti brevi, ha offerto lo spunto per una quantità pressoché incalcolabile di adattamenti per il piccolo e il grande schermo, spesso con esiti eccellenti nel passaggio al medium audiovisivo.
Proprio in occasione dell’uscita di 22.11.63 in edizione home-video, e in attesa di ritrovare il malefico clown Pennywise nell’imminente It, ma anche il fanta-western The Dark Tower, con Idris Elba e Matthew McConaughey, ora rivolgiamo lo sguardo al proficuo rapporto fra la narrativa di Stephen King e lo schermo. Se infatti la TV e il cinema contano decine e decine di trasposizioni dalle opere dello scrittore, alcune di queste vantano lo statuto di veri e propri cult-movie: ecco dunque, in ordine cronologico, una rassegna di alcuni fra gli adattamenti più importanti dell’opera di King sullo schermo…
Carrie – Lo sguardo di Satana
Ha da poco festeggiato il quarantennale dalla sua uscita al cinema l’horror da antologia diretto da Brian De Palma nel 1976 e interpretato da una memorabile Sissy Spacek: non soltanto il primo, vero successo commerciale del regista americano, ma anche la prima trasposizione di un libro di Stephen King al cinema (il suo romanzo d’esordio, fra l’altro). La storia, ben nota, è quella di Carrie White, liceale timida e complessata, succube di una madre fanatica religiosa e spietatamente severa (una superba Piper Laurie) e vittima di uno scherzo crudelissimo durante la cerimonia del ballo scolastico di fine anno; la vendetta di Carrie, dotata di capacità paranormali, avrà un effetto devastante…
Shining
Curiosamente, Stephen King non ha mai amato lo Shining diretto da Stanley Kubrick nel 1980, che si prendeva qualche libertà rispetto alla fonte letteraria; eppure, quello firmato dal geniale cineasta britannico è senza dubbio uno dei migliori horror della storia. Un Jack Nicholson raggelante presta il volto al portiere d’albergo Jack Torrance, che si trasferisce con la moglie Wendy (Shelley Duvall) e il figlioletto Danny (Danny Lloyd) nel sontuoso Overlook Hotel, un albergo di montagna eretto sopra un antico cimitero di nativi americani. La progressiva discesa di Jack nella follia è espressa da Kubrick con una suspense raggelante, che esplode in alcune fra le scene più famose e angoscianti negli annali dell’horror.
Stand by Me – Ricordo di un’estate
Nel 1986 è il regista e sceneggiatore Rob Reiner a confrontarsi con la narrativa di King, e precisamente con il romanzo breve Il corpo, firmando uno dei suoi film più riusciti ed emozionanti: Stand by Me – Ricordo di un’estate. Il viaggio fra i boschi di quattro amici dodicenni nel corso di un weekend del 1959, impegnati nella ricerca del cadavere di un loro coetaneo, si trasforma infatti in un emblematico racconto di formazione, fra pericoli, confessioni reciproche e momenti di genuino divertimento, in una pellicola che è soprattutto un’ode appassionata al valore dell’amicizia.
Misery non deve morire
È ancora Rob Reiner a portare nel 1990 sullo schermo un romanzo di Stephen King, ma questa volta di genere piuttosto diverso: dall’avventura adolescenziale si passa infatti al thriller psicologico dai tocchi gore con Misery non deve morire, che vede James Caan nei panni di Paul Sheldon, rinomato autore di una saga di best-seller incentrati sul personaggio di Misery Chastain. Ma la decisione di Paul di ‘uccidere’ la sua eroina risulta alquanto sgradita ad Annie Wilkes, una sua lettrice accanita, per nulla disposta a veder morire il proprio personaggio preferito. Una strepitosa Kathy Bates, premiata con l’Oscar come miglior attrice, dà vita alla folle Annie, al contempo fan e aguzzina di Paul.
It
Sempre nel 1990 è anche la televisione a mantenere sulla cresta dell’onda Stephen King: in quell’anno, infatti, il capolavoro dello scrittore viene portato sul piccolo schermo con It, miniserie in due parti diretta da Tommy Lee Wallace. Un Tim Curry davvero da brivido indossa gli abiti variopinti e sfodera il ghigno luciferino del clown omicida che terrorizza le esistenze di un gruppo di bambini di una cittadine del Maine, nel 1960; e trent’anni più tardi saranno quegli stessi bambini, diventati adulti fragili e complessati, a dover riaffrontare la minaccia a cui erano sopravvissuti durante la loro infanzia, in un ultimo confronto con il mostruoso It.
Le ali della libertà
Nel 1994 Frank Darabont porta sullo schermo un racconto di Stephen King dal titolo Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank: il risultato, intitolato Le ali della libertà, è uno dei film più apprezzati del decennio, nonché un magnifico esempio di dramma carcerario. Il cuore della storia risiede nel rapporto d’amicizia, della durata di quasi vent’anni, fra i due protagonisti: Andy Dufrense, interpretato da Tim Robbins, e Red Redding, impersonato da Morgan Freeman, entrambi detenuti nel penitenziario di Shawshank, nel Maine, ma con il desiderio di poter un giorno riconquistare l’agognata libertà.
Il miglio verde
Passano appena cinque anni, e nel 1999 è ancora Frank Darabont, galvanizzato dal successo de Le ali della libertà, a regalarci uno dei migliori adattamenti dei romanzi di King al cinema: Il miglio verde, altra storia drammatica a sfondo carcerario, ma questa volta con una forte componente soprannaturale. Ambientato nella Louisiana del 1935, il film ha come protagonista Tom Hanks nel ruolo di Paul Edgecomb, supervisore nel carcere di Cold Mountain, in cui sono detenuti alcuni uomini nel “braccio della morte” (il cosiddetto “miglio verde”, il corridoio che li separa dalla sedia elettrica). Fra questi vi è anche John Coffey (Michael Clarke Duncan), un afroamericano di stazza enorme, condannato per l’omicidio di due bambine, il quale custodisce un sorprendente segreto.