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Attore. Racconta di sé, scherzando, che la responsabile prima della sua imponente struttura fisica fu la sorella, che da bambina gliele suonava di santa ragione e lo chiamava 'cestino di giunchi'. Michael ne ebbe abbastanza, cominciò a fare esercizi per irrobustirsi e i rapporti di forza furono rapidamente rovesciati. Dall'alto dei suoi quasi due metri (per 130 chili di peso) Duncan sembrava avere in tutto e per tutto il fisico del giocatore di football americano, e quella sarebbe stata la sua strada, se la madre non glielo avesse categoricamente vietato. "Non voleva che mi facessi male" - dice oggi Duncan. Fu lei la prima a sognare per il figlio un futuro da attore e a spronarlo a tener duro quando, giunto a Hollywood con 20 dollari in tasca e senza conoscere nessuno, sembrò che per lui l'unico posto nel mondo dello spettacolo fosse quello di buttafuori nei club o di guardia del corpo. Prima di allora, Duncan - alle spalle un diploma in 'Communications' alla Alcorn State University (Mississipi) - aveva lavorato per la compagnia del gas di Chicago, scavando fossati insieme a compagni di lavoro che lo prendevano in giro per le sue velleità artistiche e che lo avevano soprannominato 'Hollywood'. "Ora che ad Hollywood ci sono arrivato per davvero - dice adesso - forse li richiamerò". A Hollywood, dunque, Duncan trovò lavoro nel servizio di sicurezza per Will Smith. Fu lui, per primo, a cedere alle insistenze di questo gigante aspirante attore e ad affidargli una piccola partecipazione televisiva in "The Fresh Prince of Bel Air". Da qui, tra una serie di parti secondarie e uno spot pubblicitario (come sergente istruttore per una marca di birra), Duncan ha percorso una gavetta durissima. La svolta, nel 1998, è arrivata con "Armageddon", in cui ha lavorato accanto a Bruce Willis, interpretando il ruolo di Bear, uno dei trivellatori che partono per lo spazio per salvare la Terra dalla minaccia di un asteroide. Proprio Willis ha poi avuto una parte essenziale nella carriera di Duncan. Avendo letto "Il miglio verde" di Stephen King e sapendo che Frank Darabont stava lavorando alla versione cinematografica, Willis ha pensato subito a Duncan per il ruolo di John Coffey, il gigantesco condannato con la mente da bambino e poteri soprannaturali, e lo ha proposto a Darabont. Di qui alla nomination per l?Oscar 2000 come miglior attore non protagonista, il passo è stato breve.