Star Wars, uno dei film migliori del franchise è un collage di spezzoni di centinaia di altri film
Rogue One: A Star Wars Story è considerato uno dei più grandi film mai realizzati del franchise. Non tutti sanno che, all'origine, c'è la brillante intuizione di un supervisore degli effetti speciali, che ha combinato insieme scene tratte da centinaia di altri film.

Rogue One: A Star Wars Story, diretto da Gareth Edwards, è il primo film della serie Star Wars Anthology. Vale a dire, di una serie di film a sé stanti ambientati nella galassia lontana lontana. La storia si colloca cronologicamente poco prima degli eventi di Una nuova speranza e racconta la missione di un gruppo di spie ribelli per rubare i piani della Morte Nera. All'origine della pellicola, che nel 2016 ha riscosso un successo straordinario (1,059 miliardi di dollari al botteghino globale), c'è il lampo di genio di John Knoll, supervisore degli effetti speciali di Star Wars.
Di cosa si tratta? La sceneggiatura di Rogue One è stata ideata a partire da un finto rullino composto da frammenti di centinaia di film. Il franchise nato dalla fantasia di George Lucas vanta tra i principali punti di forza la spettacolarità degli elementi visivi. Il già citato Episodio IV si è rivelato un'operazione cinematografica rivoluzionaria e ha dato origine ad una miniera d'oro che da quasi cinquant'anni continua a regalare esperienze. In tal senso, Rogue One: A Star Wars Story può esser definito un unicum nella space opera.
Rogue One: A Star Wars Story è stato realizzato con scene di altri film
Rogue One, si diceva, funge da prequel agli eventi del capolavoro datato 1977. Il cast include Felicity Jones (Jyn Erso), Diego Luna (Cassian Andor), Ben Mendelsohn (Orson Krennic), Mads Mikkelsen (Galen Erso) e James Earl Jones nel ruolo di Darth Vader. È interessante scoprire che il film è stato concepito in maniera peculiare. Vale a dire, utilizzando spezzoni di altri film.
Nel 2017, in un'intervista con Yahoo, i montatori del film John Gilroy, Jabez Olssen e Colin Goudie hanno approfondito il processo e svelato che, per Rogue One, hanno adottato un approccio non convenzionale, in quanto inizialmente non c'era una sceneggiatura. A seguire, quanto affermato da Goudie.
Non c'era una sceneggiatura, c'era solo una bozza a quel punto, scena per scena. Mi ha fatto copiare centinaia di film e, fondamentalmente, realizzare Rogue One usando altri film, in modo che potessero capire di quanti dialoghi avevano effettivamente bisogno per il film.
L'editor inglese ha ammesso di aver impiegato quasi tre mesi per creare una finta bobina per il film. A partire da questa, che era di fatto un patchwork di spezzoni tratti da centinaia di altri film (inclusi precedenti capitoli di Star Wars), il reparto creativo ha capito quanto tempo avrebbe richiesto ogni sequenza e ha lavorato per riempire con i dialoghi dove necessario. Suona macchinoso, ma l'intuizione, in effetti, ha funzionato a meraviglia.
Rogue One: l'ingegno di un supervisore degli effetti di Star Wars
Questo approccio non convenzionale alla stesura della sceneggiatura ha un'origine da raccontare. Il supervisore degli effetti di Star Wars, il veterano John Knoll, ha rivelato a Vanity Fair di aver preso ispirazione per Rogue One a partire dal principio della saga, Guerre Stellari di George Lucas .
Ho iniziato a pensare a quali fossero le storie divertenti da raccontare nell'universo di Star Wars, che potessero trasformarsi in un buon episodio di un'ora.
Il Premio Oscar (nel 2007, per Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma) ha ricordato quando stava per terminare il lavoro sull'ultimo capitolo della trilogia prequel, La Vendetta dei Sith (2005). In quel periodo, ha sentito parlare di una serie live-action in fase di sviluppo, ambientata nella celebre galassia. Un progetto che non è mai decollato, così Knoll, quando Disney ha acquisito la Lucasfilm, l'ha proposto a Kathleen Kennedy: se Rogue One è diventato uno dei migliori film del franchise, i fan devono ringraziare il mago degli effetti.