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Il lato oscuro degli Oscar: 5 film che smascherano Hollywood

In attesa degli Oscar 2025, vi consigliamo 5 film che, in modi diversi, ci portano direttamente dietro le quinte dell'industria hollywoodiana. In che modo? Decostruendo cinicamente il mito del cinema o l'ossessione per il successo.

Il lato oscuro degli Oscar: 5 film che smascherano Hollywood

Non mancano che poche ore alla 97esima edizione degli Academy Awards. L'attesa di scoprire chi saranno i premiati agli Oscar 2025 è alle stelle e, per ingannarla, abbiamo deciso di riflettere sul rovescio della medaglia. Dietro lo scintillante mondo di Hollywood, con le sue luccicanti celebrità e i prestigiosi premi, si cela infatti un inevitabile lato oscuro, che alcuni film di illustri registi hanno esplorato con efficacia.

Abbiamo selezionato 5 film che prendono di mira, più o meno spudoratamente, le insidie dell'industria e il modo in cui l'ambizione e l'ossessione per il successo possano condurre a conseguenze devastanti, per sé stessi e per chi è al nostro fianco. Sono titoli in cui la cerimonia degli Oscar e le premiazioni compaiono esplicitamente, ma anche storie in cui l'ambiente degli awards è soltanto citato, metaforicamente o letteralmente. Andiamo a svelarli.

The Artist di Michel Hazanavicius (2011)

Ambientato a Hollywood verso la fine degli Anni Venti, The Artist racconta un momento cruciale della storia del cinema: il passaggio dal muto al sonoro (muto è anche il film, l'unica battuta viene pronunciata sul finale). George Valentin (Jean Dujardin) è un divo affascinante e idolatrato dal pubblico, la cui carriera entra in una spirale autodistruttiva proprio con l'avvento del cinema 'parlato'. Peppy Miller (Bèrènice Bejo), da sempre innamorata di lui, fa di tutto per salvarlo da se stesso. Al tempo stesso, la giovane si afferma come astro nascente della recitazione. The Artist, vincitore di 5 Premi Oscar (tra cui Miglior Film e Miglior Regia), si avvale del bianco e nero per raccontare l'età d'oro di Hollywood, autentica fabbrica di sogni, ma anche la crisi e le angosce di chi, in quel mondo, lotta per sopravvivere.



La La Land di Damien Chazelle (2016)

Vincitore di sei statuette (su 14 candidature), La La Land è stato indubbiamente il caso cinematografico del 2016. La storia d'amore tra l'aspirante attrice Mia (Emma Stone) e il talentuoso musicista jazz Sebastian (Ryan Gosling), ambientata a Los Angeles, City of Stars, si snoda tra spettacolari numeri musicali e travolgente passione per l'arte. Il film guarda al passato per celebrarne la grandezza ma, al tempo stesso, sottolinearne l'irripetibilità. Celebrando il mito di Hollywood, Chazelle, di fatto, prende di mira con malinconia la frustrazione di non riuscire a coronare i propri sogni, siano d'amore o professionali.



I Protagonisti di Robert Altman (1992)

Candidato a tre Premi Oscar, tra cui Miglior Regia, I Protagonisti analizza il mondo della finzione, e la sottile differenza che intercorre tra realtà e rappresentazione. Un gruppo di attori partecipa ad una soap opera, mentre le loro vite si intrecciano in modo sempre più evidente con quelle dei personaggi che interpretano. La satira di Robert Altman prende di mira il mondo dello spettacolo e il modo in cui influenza la vita delle persone. Non mancano citazioni agli Awards (e ovviamente degli Oscar), mentre al centro c'è una lucida riflessione sull'autenticità del comportamento umano e sulla manipolazione dell'immagine pubblica.



A Star is Born di Bradley Cooper (2018)

Abbiamo scelto l'adattamento più recente del drammatico È nata una stella (1937). Prima di A Star is Born, con protagonista Lady Gaga, anche Judy Garland (nel 1954) e Barbra Streisand (nel 1976) si erano cimentate in un remake. Dal punto di vista tematico, il succo non cambia. Jack (Bradley Cooper) lancia la carriera della bravissima Ally (Gaga), mentre la sua cola a picco. Il film esplora il lato oscuro dell'industria musicale, il rapporto con il successo e la difficoltà nel fare i conti con i propri demoni. Il brano Shallow ha vinto il Premio Oscar come Migliore Canzone.



Maps to the Stars di David Cronenberg (2014)

Il thriller psicologico firmato da David Cronenberg, che è valso a Julianne Moore il Premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes, è una critica provocatoria al lato oscuro della fama. Maps to the Stars si scaglia contro la decadenza di Hollywood e il prezzo del successo, sottolineando come l'ambizione possa condurre ad estreme conseguenze per la salute mentale. La trama ruota attorno a una famiglia disfunzionale di celebrità e a due donne: l'ambiziosa e pericolosa Ahatha (Mia Wasikowska) e Havana (Moore), diva in declino ossessionata dal ricordo della madre.



Menzione speciale: Eva contro Eva di Joseph L. Mankiewicz (1950)

Fino a che punto si può arrivare per ottenere ciò che si vuole? Ma che succede quando il castello di menzogne e manipolazione ci crolla addosso, sgretolandosi come creta? Pochi film l'hanno illustrato bene quanto il capolavoro con Bette Davis e Anne Baxter. Passato alla storia (anche) come uno dei titoli con il maggior numero di candidature nella storia dell'Academy, Eva contro Eva si è aggiudicato 6 Premi Oscar su 14 nominations. La spregiudicata Eva Harrington (Baxter), grazie alla sua doppiezza, riuscirà a fare le scarpe alla diva Margo Channing (Davis) e vincerà il prestigioso premio Sarah Siddons. Tuttavia, la sua vera natura è ormai nota a tutti e subentra anche il ricatto del subdolo critico Addison DeWitt (George Sanders). Al contrario, Margot troverà finalmente la serenità.



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