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BIOGRAFIA DI PAOLO STOPPA
Attore. Figlio di un antiquario, non segue le orme del padre e studia all'Accademia d'arte drammatica di Roma. Debutta proprio sul palcoscenico dell'Accademia e, dopo aver recitato in numerose compagnie come la Capodaglio-Racca-Olivieri, raggiunge un certo successo e lavora con grandi nomi: Dina Galli, Antonio Gandusio, Renzo Ricci e Lamberto Picasso. Nel 1938, poi, fa il grande salto approdando al 'Teatro Eliseo'. Debutta al cinema con una piccola parte in un documentario di Gennaro Righelli, "L'armata azzurra"(1932), ma per tutti gli anni Trenta rivestirà ruoli comici di poco conto in commedie di scarsa importanza. Fanno eccezione alcune pellicole, come "Cenerentola e il signor Bonaventura"(1942) di Sergio Tofano, dove veste i panni del protagonista, e "Giorni felici"(1942) di Gianni Franciolini. Ma sono gli anni del Dopoguerra i tempi del successo, soprattutto teatrale. Lavora assiduamente con l'attrice Rina Morelli, anche compagna di vita, e col regista Luchino Visconti. Dei loro spettacoli si ricordano: "Zoo di vetro"(1946) di Tennessee Williams, "Morte di un commesso viaggiatore"(1951) di Arthur Miller, "L'Arialda"(1960) di Giovanni Testori e "Zio Vania"(1965) di Anton Pavlovič Čechov. La collaborazione con Visconti giova molto alla sua recitazione e Stoppa torna al cinema decisamente rinnovato. Negli anni Cinquanta, si cimenta in prove nettamente migliori rispetto alle precedenti, come quella per "Miracolo a Milano"(1950), di Vittorio De Sica, in cui è il barbone egoista 'Rappi', o in "Processo alla città"(1952), di Luigi Zampa, e "Carosello napoletano"(1953) di Ettore Giannini. Negli anni Sessanta, si rinnova il sodalizio con Visconti, stavolta in qualità di regista cinematografico. Pur vestendo i panni di personaggi secondari, le interpretazioni realizzate per conto di questo regista si rivelano tutte di un certo spessore: "Rocco e i suoi fratelli"(1960), un episodio di "Boccaccio '70"(1962) e "Il Gattopardo"(1963). Tuttavia, sempre presente in numerosi sceneggiati TV e in spettacoli teatrali, negli anni trascura il cinema ricoprendo solo ruoli di scarsa importanza. Degli ultimi tempi, si ricorda la sua partecipazione a "C'era una volta il West"(1968) di Sergio Leone, "Il marchese del Grillo"(1981) di Mario Monicelli, per cui riceve un Nastro d'Argento come attore non protagonista, e il suo ultimo lavoro "Testa o croce"(1982), firmato da Nanni Loy. Nel 1956 ha ricevuto una Grolla d'Oro per il complesso delle sue interpretazioni. Si è distinto anche nel campo del doppiaggio fondando e sostenendo la C.D.C. (Cooperativa Doppiatori Cinematografici). Ha dato voce a grandi nomi, quali Richard Widmark, Kirk Douglas, Jack Carson e Fred Astaire. La Morelli muore nel 1976 ed è un grande colpo per Stoppa, spinto a non mollare il mondo dello spettacolo da Franca Valeri. Lui muore all'età di ottantadue anni a causa di una grave forma di leucemia, di cui è sempre rimasto all'oscuro.