LA TRAMA DI LA PORTA DEL CIELO
Nella commovente atmosfera di un treno bianco in viaggio verso Loreto, si inseriscono alcuni episodi di "casi" particolari. Una vecchina che si reca alla Santa Casa per implorare la pace nella famiglia dove da tanti anni è a servizio come governante. Un bimbo paraplegico accompagnato da una ragazza sola al mondo che lo assiste e lo conforta. I due entrano nelle simpatie di un ricco industriale - anch'egli paraplegico - il quale provvederà al loro sostentamento. Un giovane operaio, divenuto cieco in un incidente sul lavoro, guidato da un suo compagno di lavoro tormentato dal rimorso di aver provocato l'incidente. Ed infine un valente pianista cui una paralisi alla mano ha troncato una brillante carriera che si è deciso al viaggio come tentativo disperato senza però alcuna convinzione di fede. Il gruppo di sventurati si raccoglie nella Basilica e durante una suggestiva cerimonia invoca la guarigione dalla Madre Celeste.
RECENSIONE
"Il film è assai nobile, rivela in ogni istante una scrupolosa cura, ha sequenze notevoli, ma è per lo più esteriore. Gli manca quel brivido umano e profondo che avrebbe dovuto far vibrare queste diverse ed uguali vicende; si compiace dell'inquadratura (e ve ne sono di bellissime), insiste su primi piani dolenti senza supporre che finiranno per elidersi a vicenda, e la stessa insistenza impiega in effetti sonori, dai canti alle preghiere." (Mario Gromo, "La Nuova Stampa, 12 gennaio 1946.)
CURIOSITÀ SU LA PORTA DEL CIELO
- Film girato con i mezzi forniti dal C.C.C. (Centro Cattolico Cinematografico).
SOGGETTO DI LA PORTA DEL CIELO
Tratto liberamente dal copione "La casa dell'angelo" di Piero Bargellini (non accreditato)
INTERPRETI E PERSONAGGI DI LA PORTA DEL CIELO