LA TRAMA DI KIKA - UN CORPO IN PRESTITO
Kika - Un corpo in prestito è un film del 1993 diretto da Pedro Almodóvar.
Dopo tre anni dalla tragica morte della moglie, lo scrittore americano Nicholas Pierce (Peter Coyote) torna a Madrid. Lì il suo figliastro Ramon (Álex Casanovas), un fotografo appassionato di voyeurismo, convive con Kika (Verónica Forqué), un'affascinante truccatrice più grande di lui. Il ritorno del patrigno a casa scombussola tutti gli equilibri che si erano creati nella coppia, poiché Ramon è ancora turbato dal suicidio della madre e Kika aveva avuto una relazione segreta con Nicholas.
Il romanziere intanto trova lavoro come sceneggiatore televisivo grazie ad Andrea Caracortada (Victoria Abril), la spregiudicata presentatrice di uno show che specula su notizie di cronaca nera. Mentre la situazione sentimentale di tutti si va complicando sempre di più, Kika viene stuprata in casa dal detenuto evaso Pablo (Santiago La Justicia), pornodivo e fratello della domestica lesbica Juana (Rossy de Palma). Intanto Ramon scopre la sconcertante verità sulla prematura scomparsa della madre, mentre Andrea capisce che le macabre storie scritte da Nicholas non sono proprio frutto della sua immaginazione. Altri segreti stanno per essere svelati...
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RECENSIONE
"Comico, sessuale, sarcastico, 'Kika', che per via di contese giudiziarie esce in Italia con un anno di ritardo sul resto d'Europa, è quasi un'antologia, un collage o un pastiche del cinema di Almodòvar, quasi una sintesi d'addio a quel mondo e a quello stile bizzarro, spiritoso, erotico, anarchico e brillante che ha reso celebre e fatto amare nel mondo il regista spagnolo quarantaquattrenne. Appena un po' stanco, a volte ripetitivo: ma è nel caso la ripetizione di personaggi e avventure così divertenti, così intelligenti che (capita anche con Woody Allen) li si rincontra sempre con gran piacere." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 21 gennaio 1995)
"Commedia e psicodramma, thriller e mélo, farsa scatenata e pamphlet, meta-film e bomba "intelligente" lanciata contro la tv che si ciba di orrori. L'ultimo film di Almodòvar è un collage di generi e di idee; un mosaico esplosivo riincollato pezzo per pezzo ma non sempre in ordine, un labirinto in cui lo spettatore si perde se cerca la strada ma la trova se non la cerca. Chi non ha mai capito Almodòvar lo detesterà. Chi lo ama stenterà a seguirlo ma lo sforzo vale il risultato. Anche se la sorpresa e l'emozione di un tempo hanno ceduto il passo a un disincanto appena addolcito dallo humour sfacciato di sempre e mascherato da una vera cascata di invenzioni visive e di regia." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 21 gennaio 1995)
"Si può accettare tutto? Le intenzioni sì, ed anche lo stile di rappresentazione, colorato, tenuto sempre, con qualsiasi clima, al diapason, anche nei dettagli minimi, la struttura narrativa no, perché Almodòvar, volendo raccontare molto e sotto molti aspetti anche contraddittori, ha finito per affastellare fatti e personaggi a volte perfino con un disordine non privo, qua e là, di passaggi oscuri. Comunque, insisto, il tono è giusto e furbo ad un tempo e vi dan man forte, con sagacia, degli interpreti tutti pronti, anche nei momenti più drammatici, a prendere in giro se stessi, magari solo in modo implicito. Tra i tanti, cito Veronica Forqué nella parte del titolo, con abili euforie, Peter Coyote e Alex Casanovas, il patrigno ed il figliastro e, soprattutto, Victoria Abril, la conduttrice di horror-show televisivi: la chiave vera, delle polemiche e degli scherni, che, furiosamente, attraversano il film." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 22 gennaio 1995)
CURIOSITÀ SU KIKA - UN CORPO IN PRESTITO
Nella pellicola ci sono molte citazioni di altri film, tra cui La finestra sul cortile (1954), Psyco (1960) e Profondo rosso (1975).
I vestiti indossati da Victoria Abril sono dello stilista Jean-Paul Gaultier.
La signora chi intervista Peter Coyote nel programma televisivo è la madre del regista.
INTERPRETI E PERSONAGGI DI KIKA - UN CORPO IN PRESTITO