Salutiamo Papa Francesco, che amava tanto il cinema, ricordando i suoi film preferiti
Oltre alla sua immensa grandezza morale e spirituale, Papa Francesco era un uomo di grande cultura ed era molto attento al valore dell'opera cinematografica. Ricordiamo alcuni dei titoli cari al Papa che amava il cinema.

Nel giorno in cui il mondo dà l'addio alle spoglie terrene di Papa Francesco, al secolo Jorge Bergoglio, lo ricordiamo con affetto non solo per la sua immensa statura spirituale e morale, la sua vicinanza concreta alla gente, agli ultimi della terra, per il suo appello alla pace, ma anche per la sua cultura e il suo amore per il cinema del nostro Paese (e non solo). L'occasione ce la offre l'account Instagram @TheFilmPope (dove Pope non ha riferimenti specifici, visto che parla di cinema in genere) che ha pubblicato la lista di alcuni dei film particolarmente cari al Pontefice, ricordando che il suo regista preferito era Federico Fellini. Sarebbe stato bello, pensandoci, che i due si fossero potuti incontrare.
I film preferiti di Papa Francesco
Prima di mettere le foto dei film preferiti da Papa Francesco, TheFilmPope scrive queste belle parole, condivise pensiamo da tutti: "Papa Francesco era un uomo colmo di compassione. Era un uomo che aveva davvero a cuore, oserei dire l'unica persona di potere che avesse davvero a cuore la pace, l'amore, la misericordia. Era come un nonno. Aveva un sorriso che confortava. Quella voce dolce. Il mondo aveva bisogno di questo. Ci mancherà moltissimo. Ero d'accordo con lui su tutto? No. Ma era sicuramente qua per un motivo preciso ed è stato scelto come Papa per lo stesso motivo".
In più occasioni il Papa si era espresso sui suoi gusti cinematografici, attribuendo al neorealismo italiano parte del merito della sua formazione. Ma tra i titoli che amava di più c'erano anche altri film. Cominciamo, visto che ieri era il 25 aprile, dal capolavoro di Roberto Rossellini, Roma Città Aperta con un'indimenticabile Anna Magnani, miglior film al festival di Cannes 1946, sui giorni terribili dell'occupazione nazista di Roma. Bergoglio avrà sicuramente amato il personaggio dell'eroico Don Pietro, interpretato da Aldo Fabrizi, che sta dalla parte giusta e viene per questo martirizzato. Se non l'avete visto, vi invitiamo a recuperarlo, visto che è facilmente reperibile gratuitamente online. Queste le parole del Papa al riguardo, raccolte nel libro "Lo sguardo porta del cuore" di Dario Edoardo Viganò:
"Tra i dieci e i dodici anni credo di aver visto tutti i film con Anna Magnani e Aldo Fabrizi, tra cui Roma città aperta di Roberto Rossellini che ho amato molto. Per noi bambini in Argentina, quei film sono stati molto importanti, perché ci hanno fatto capire in profondità la grande tragedia della guerra mondiale (…), un dramma che non conoscevamo direttamente, ma è anche grazie al cinema che abbiamo acquisito una coscienza profonda dei suoi effetti".

Ma il regista preferito di Papa Francesco era Federico Fellini, di cui nella lista compaiono ben due titoli: il premio Oscar La strada (1954), con Anthony Quinn e Giulietta Masina, un film straziante e pieno di dolore, miseria e rimorso. Non è certo un caso che al mondo della povera gente, dei girovaghi, saltimbanchi e giostrai Francesco resterà sempre vicino, visitandoli anche da Papa. Questa una sua dichiarazione sul film:
"Io da ragazzo ho visto tanti film di Fellini ma La strada mi è rimasta nel cuore. Quel film incomincia con le lacrime e finisce con le lacrime; incomincia alla riva del mare e finisce alla riva del mare. Ma soprattutto mi è rimasta nel cuore la scena del Pazzo con la pietrina, che dà il senso della vita a quella ragazza".
Nella lista compare però anche un film successivo, Prova d'orchestra (1979), film che attraverso la metafora dipinge un ritratto inquietante dell'Italia moderna.

Un altro film italiano amato da Francesco è Il Gattopardo(1963) di Luchino Visconti, sontuoso affresco di un mondi che cambia ma resta sempre uguale, del tramonto di un'epoca e dell'avvento del mondo borghese, che un appassionato di storia e musica come il Papa non poteva non apprezzare. Un capolavoro assoluto, che fa impallidire qualsiasi rifacimento moderno. Infine, unico film non italiano in elenco, un altro premio Oscar come miglior film straniero, lo svedese Il pranzo di Babette (1987) di Gabriel Axel, grande successo alla sua uscita, oggi ingiustamente dimenticato, Un film che parla di arte, ricordi, conciliazione e delle virtù della tavola per rendere felici le persone e aiutarle a pacificarsi. e che ha addirittura citato nell'enciclica Amoris Laetitia:
"Va ricordata la felice scena del film Il pranzo di Babette, dove la generosa cuoca riceve un abbraccio riconoscente e un elogio: “Come delizierai gli angeli!”. È dolce e consolante la gioia che deriva dal procurare diletto agli altri, di vederli godere. Tale gioia, effetto dell’amore fraterno, non è quella della vanità di chi guarda sé stesso, ma quella di chi ama e si compiace del bene dell’amato, che si riversa nell’altro e diventa fecondo in lui”.

Sono molti i film citati da Papa Francesco negli anni del suo pontificato, non dimentichiamo tra questi I bambini ci guardano di Vittorio De Sica. Tra i tantissimi meriti di quest'uomo davvero speciale c'è anche quello di aver capito che il cinema e gli artisti che lo fanno non solo possono rappresentare la vita ma possono anche aiutare a cambiarla, col dono dell'empatia e della immedesimazione.