Nope: una guida senza spoiler al misterioso film di Jordan Peele
Dopo le anteprime del 10 agosto arriva nei cinema e soprattutto nelle arene estive domani 11 agosto Nope, il nuovo film di Jordan Peele di cui avrete già sentito parlare. Vi diciamo a cosa prestare attenzione, senza nessuno spoiler sulla trama, croce sul cuore.

- Le scatole cinesi di Jordan Peele
- Di cosa parla Nope
- Gordy's Home, una sitcom terrificante e una storia vera: Se preferite non sapere proprio nulla, potete leggere questo paragrafo dopo la visione
- Ma in definitiva, cos'è Nope?
- Nope: Il trailer italiano del nuovo film di Jordan Peele Nope: Il Trailer Italiano Ufficiale del Film - HD
- Nope: Il Trailer Italiano Ufficiale del Film - HD
Niente paura: non vi diremo assolutamente niente di significativo sulla trama del nuovo film di Jordan Peele, Nope, perché – e questo vale per tutte le opere di questo sorprendente regista – meno ne sapete, più vi divertirete. Per cui, se avete accuratamente evitato tutte le recensioni a rischio e le mille analisi della critica americana che riempiono il web, e magari anche le interviste, forse questo articolo potrà esservi utile per orientarvi e capire perché Nope, ancora più di Scappa – Get Out e Noi, sia un film a cui continuerete a ripensare a lungo, subito dopo la reazione a caldo (entusiasta o delusa che possa essere). E strada facendo vi sveleremo anche delle curiosità sui personaggi e sulle ispirazioni di Peele per la storia, almeno quelle che possiamo dirvi senza rovinarvi la visione.
Le scatole cinesi di Jordan Peele
I film di Jordan Peele sono pieni di metafore politiche e sociali (fin troppo evidenti per i suoi detrattori, che rimpiangono la satira sottile di George A. Romero, in un'epoca in cui però la gente capiva al volo i sottintesi), e sono costruiti per immagini e suggestioni su cui si continua a rimuginare dopo averli visti. È necessario capire tutto? No, non lo è: ognuno è libero di dare la sua libera interpretazione a quello che ha visto perché – vale per tutti i suoi film ma soprattutto per Nope, lo scopo principale è fare del grande intrattenimento. Per questo, proprio mentre il film critica la società dello spettacolo americana e la sua concezione, soprattutto quella di Hollywood, confeziona al tempo stesso un perfetto blockbuster capace di catturare l'attenzione dello spettatore come i film del passato di Spielberg e altri, quando il grande schermo era davvero un posto magico in cui entrare e i grandi registi erano quelli capaci di farti credere a tutto quello che vedevi. Non citeremo qua il film più ovvio a cui tutti hanno fatto riferimento: vedendo Nope magari ci penserete da soli.

Di cosa parla Nope
Nope parla, dicevamo, di tante cose. Essenzialmente è la storia di due fratelli male in arnese, O.J. ed Emerald (gli affiatatissimi Daniel Kaluuya e Keke Palmer), unici proprietari neri di un ranch che addestra cavalli per una Hollywood ignorante e cafona. Lo hanno ereditato dal padre, morto in uno strano incidente (succede quasi all'inizio del film, ed è un primo indizio). Casualmente i due sono discendenti (o così dicono) del fantino nero di cui nessuno sa il nome, che appare nelle prime immagini in movimento su pellicola realizzate da Eadweard Muybridge. E sì, uno dei temi del film è l'invisibilità, la cancellazione dalla storia, soprattutto (ma non solo) per quanto riguarda le minoranze. Quando i due fratelli notano qualcosa di molto bizzarro nel cielo, che coinvolge anche il loro “vicino” di ranch, un ex attore bambino interpretato da Steven Yeun a cui hanno venduto i loro cavalli e che ha messo su uno spettacolo con moglie e figli, si convincono che la svolta è arrivata: riprenderanno quella cosa, qualunque essa sia, e diventeranno ricchi e famosi e magari saranno invitati nello show di Oprah Winfrey. Così come parla di invisibilità, Nope parla anche della necessità – spasmodica, a qualunque costo, anche a quello di registrare la propria morte – di essere visti da tutti, perché l'unica prova della propria esistenza nella nostra società è rendere pubblico “l'impossibile” (cosa a cui si oppone il personaggio interpretato dal grande Michael Wincott, in un graditissimo ritorno). È dunque un movente egoistico quello che spinge gli eroi per caso della vicenda.
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Dal momento che la nostra società è basata sullo sfruttamento intensivo altrui, nemmeno gli animali sono esenti dalla violenza. Peele apre il suo film con quello che diventerà un leit motiv della storia, un vero e proprio fil rouge del rapporto tra natura umana e animali: lo scimpanzé costretto ad esibirsi in panni non suoi per il divertimento del pubblico televisivo di una delle tante sitcom scemotte del periodo, Gordy's Home, che un giorno esplode, si riappropria della sua natura e si vendica sui suoi coprotagonisti umani. Un evento su cui il Ricky “Jupe” Park di Steven Yeun, testimone risparmiato degli eventi, ha costruito una sua realtà alternativa, un trauma mai superato ma che è stato oggetto di satira su Mad e al Saturday Night Live, in un mondo in cui non si può dire niente ma si può ridere di tutto. Jordan Peele dice di averlo sognato, ma forse si tratta di un ricordo riaffiorato sotto forma di incubo dal mondo onirico.
Nel 1995 una coppia americana acquistò e allevò come un figlio uno scimpanzè. Cresciuto con loro e perfettamente adattato alla vita umana, di cui aveva assunto molte caratteristiche, Travis, così si chiamava, divenne una celebrità e partecipò a pubblicità e trasmissioni tv. Una fuga nel 2003 e altri segnali di aggressività vennero trascurati, fino al giorno, nel 2009, in cui Charla, una ragazza assunta per fargli da “babysitter”, fu brutalmente attaccata e sfigurata da lui, poi ucciso dalla polizia. E guarda caso, con un cappellino e un velo sul volto devastato la vittima apparve nel programma di Oprah Winfrey a raccontare la sua terribile esperienza. Nel film, Gordy è interpretato dal fantastico attore e mimo Terry Notary, specializzato in primati, che forse ricorderete in The Square.
Ma in definitiva, cos'è Nope?
Nope è un thriller, un horror, un film di fantascienza, una favola morale, una satira, un insieme di suggestioni da cui Peele ha preso ispirazione, per costruire una storia poco lineare e con alcuni punti oscuri? Come dicevamo, è questo e molto più della somma delle sue parti. Comunque vogliate vederla, l'idea di qualcuno o qualcosa da ignoto che ci osservi non visto da sopra le nuvole, sembra diventato il male minore rispetto ai problemi che ci affliggono. Ancora una volta Jordan Peele guarda oltre, coi suoi bravissimi protagonisti e le sue potenti immagini destinate ad accompagnarsi a lungo, a differenza di quel che succede col cinema usa e getta a cui siamo abituati. Qualunque cosa, sottolineiamo, lui abbia voluto dire. Dal'11 agosto al cinema, tutti a guardare il cielo!
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