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In Viaggio con mio Figlio: l'amore è la chiave di tutto nel road movie famigliare con Bobby Cannavale e Robert De Niro

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Arriva al cinema oggi, 24 aprile, con BIM Distribuzione In Viaggio con mio figlio, una commedia/road movie sulle difficoltà di essere genitori, con Bobby Cannavale, Robert De Niro, Rose Byrne e uno straordinario debuttante. Ve lo presentiamo con questo articolo.

In Viaggio con mio Figlio: l'amore è la chiave di tutto nel road movie famigliare con Bobby Cannavale e Robert De Niro

Tra le uscite cinematografiche del 24 aprile c'è un film che fa bene al cuore. Si intitola In viaggio con mio figlio, è scritto da Tony Spiridakis che ci ha riversato la sua esperienza di padre di un ragazzo neuro divergente, diretto dal regista e attore Tony Goldwyn (qui la nostra intervista) e interpretato da un cast eccezionale che vede nei ruoli principali Bobby Cannavale (il padre), Robert De Niro (il nonno), Rose Byrne (la madre) e l'autentica rivelazione William Fitzgerald, un ragazzo autistico alla sua prima prova sul grande schermo. In viaggio con mio figlio è un road movie che definiremmo anomalo, perché parte da un vero e proprio “rapimento” da parte del padre, per sottrarre il figlio alla vita in un'istituzione, e diventa un percorso di crescita e consapevolezza per il giovane Ezra ma soprattutto per la sua famiglia, unita dall'amore per lui e dal desiderio di proteggerlo quanto divisa inizialmente sul modo in cui affrontare i problemi che il figlio provoca con la sua natura ad un sistema non sempre tarato sui suoi bisogni speciali. Bisogni che sono poi comuni a tutti i ragazzi della sua età, ovvero il desiderio di essere accettati per come si è, perché Ezra è brillante, spiritoso e capisce molto più di quanto gli altri pensano, anche quando rifiuta gli abbracci ed è infastidito dai rumori troppo forti, come avviene spesso in questo tipo di neuro divergenza. L'accettarsi nelle proprie debolezze e fragilità per i genitori, e nella sua peculiarità per il figlio, sarà la via per intraprendere la cura.

In viaggio con mio figlio: la trama e il trailer

Max è uno stand-up comedian che naviga in cattive acque ma non rinuncia ai suoi sogni di gloria mentre cerca di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Dopo aver rovinato la sua carriera e il suo matrimonio con Jenna, si ritrova a vivere col padre Stan, un uomo burbero ma a modo suo affettuoso, con cui non ha un grande rapporto. Al centro della sua esistenza c'è il figlio Ezra, un bambino speciale di undici anni con un'intelligenza brillante e un modo tutto suo di vedere il mondo. Quando Ezra viene espulso dall'ennesima scuola, Max e Jenna si scontrano su come affrontare la situazione: lei è favorevole a un nuovo istituto per bambini con bisogni particolari, mentre lui teme che questo significhi etichettare suo figlio come "diverso" e limitarne il potenziale. Quando Ezra scappa di casa e ha un incidente, i medici sospettano che abbia cercato volontariamente il pericolo e propongono una terapia farmacologica per aiutarlo. Max, spaventato all'idea di vedere suo figlio perdere la sua autenticità sotto l'effetto dei farmaci, prende una decisione drastica: nel cuore della notte lo porta via per un viaggio attraverso gli Stati Uniti, convinto di poter trovare un'alternativa migliore per lui.

In viaggio con mio figlio: la storia vera da cui nasce il film

Se In viaggio con mio figlio ha un sapore di verità è perché lo sceneggiatore Tony Spiridakis, grande amico del regista, ha preso spunto dalla sua esperienza di padre per mettere in scena una storia che desse ispirazione e speranza e magari anche qualche “istruzione per l'uso” ai genitori che si trovano ad affrontare i problemi che lui ha avuto per l'autismo del figlio Dimitri. Inizialmente restio a parlarne in pubblico, tutto cambiò quando decise di farlo ad un convegno. Come racconta:

In realtà feci quel discorso per fare breccia nella mia disfunzione. Mi resi conto che non era affatto un problema di mio figlio, ma mio. Ci volle parecchio tempo perché mi si accendesse quella lampadina, come succede a Max, che da padre non dovevo trovare una soluzione, che mio figlio aveva, in modo meraviglioso, una diversa sensibilità. E quello ha cambiato tutto. Volevo condividere quella storia e parlarne con sincerità, fare in modo che il pubblico viaggiasse con Max mentre lui arriva al punto di capire che probabilmente non smetterà mai di preoccuparsi per Ezra, ma che Ezra starà bene. Ezra lo sorprenderà in modi che non aveva mai immaginato, e troveranno la loro strada insieme.

Lo straordinario cast di In viaggio con mio figlio

Ad arricchire ulteriormente la storia di In viaggio con mio figlio è il cast. Bobby Cannavale e Robert De Niro sembrano davvero padre e figlio e tra loro c'è una scena di scuse e perdono tutta in sottrazione, che dimostra la bravura di entrambi nell'evocare sentimenti autentici senza strafare con la recitazione. Anche Rose Byrne è molto credibile nel ruolo della madre, che come tutti i genitori può sbagliare per troppo amore. Quello che sorprende maggiormente è l'interazione di William Fitgerald, al suo debutto, con questi veterani della recitazione. Non solo tiene testa a tutti, ma, come ci ha detto Tony Goldwyn, ha improvvisato moltissime battute e citazioni, che rendono il film più divertente e vero. Strada facendo, il duo incontra altri attori che hanno aderito con entusiasmo al progetto, pur avendo dei ruoli più piccoli: Whoopi Goldberg, che con Goldwyn condivise il set di Ghost, Vera Farmiga, Rainn Wilson e perfino sui titoli di coda Jimmy Kimmel. Spiritosamente, Tony Goldwyn si è ritagliato la parte del nuovo compagno di Jenna, un avvocato ben intenzionato ma ridicolizzato dall'ex marito e causa involontaria del caos che precede la fuga di Max ed Ezra.

Prima di In viaggio con mio figlio: come il cinema e la tv hanno raccontato l'autismo

Ultimamente nella società è cresciuta la consapevolezza sul disturbo di tipo autistico e l'ampio spettro che racchiude nelle sue manifestazioni, che vanno dai disturbi un tempo classificati come Asperger, ai problemi nell'interazione sociale fino ai casi più gravi, ma hanno spesso una componente di sensibilità e intelligenza superiore alla media. Anche il cinema e gli altri media si sono adeguati e lo raccontano con sempre maggiore verità. Se nel 1988 in Rain Man era Dustin Hoffman (Oscar per il ruolo) a interpretare un autistico adulto, geniale con i numeri ma incapace di badare a se stesso, in un film che accese un riflettore su questa problematica, col tempo sono state raccontate storie meno hollywoodiane. Nel 2005 in Crazy in Love con Josh Hartnett e Radha Mitchell – sempre due attori professionisti – narrava;la storia d''amore tra due ragazzi con la sindrome di Asperger. Nel 2016 il bellissimo documentario Life, Animated, sulla storia di Owen, un ragazzo autistico grave che impara a comunicare attraverso i cartoon Disney, viene candidato all'Oscar. Proprio quest'anno, nel suo bel debutto alla regia, La vita da grandi, Greta Scarano dirige degli attori autistici per raccontare senza pietismi e con toni di commedia una storia vera, tratta da un libro autobiografico. Sul fronte documentari c'è anche Tommy e gli altri (2017) in cui il giornalista Giancarlo Nicoletti, padre di un figlio autistico, illustra la vita di famiglie con adulti autistici. Anche le serie tv ultimamente hanno parlato di autismo: in Atypical il protagonista sono Sam, un ragazzo autistico, e la sua famiglia, mentre nel tv movie biografico Temple Grandin, interpretato da Clare Danes, si racconta la straordinaria impresa di una donna che fino all'età di 4 anni non ha parlato e con l'aiuto della madre e l'incontro con persone illuminate è diventata da adulta attivista ed etologa, professoressa associata alla Columbia University.

In viaggio con mio figlio è al cinema dal 24 aprile con BIM Distribuzione e noi vi consigliamo di partire con Max ed Ezra.

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  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
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