David Lynch: quando lo paragonarono a Steven Spielberg, la sua reazione fu epica
Durante la promozione di Dune, un giornalista chiese a David Lynch se quel film lo avrebbe reso popolare e stimato quanto Steven Spielberg. La reazione del compianto regista fu epica e drastica al tempo stesso: Lynch aveva intuito l'allora infausto destino del celebre sci-fi.

Prima di Denis Villeneuve, com'è noto, fu David Lynch a dirigere il primo adattamento per il grande schermo dell'omonimo romanzo di Frank Herbert. Dune (1984), tuttavia, non ebbe alcun successo di critica o commerciale al momento della sua uscita, sebbene col tempo sia diventato un cult del cinema di fantascienza. Il fallimento fu un duro colpo per il regista, che non ha mai rivisto il film e si è rifiutato anche di guardare la versione con Timothèe Chalamet e Zendaya. Curiosamente, però, Lynch sembrava avere intuito già prima della data di uscita che il destino di Dune non sarebbe stato roseo.
Durante le interviste promozionali, il compianto regista si mostrò perplesso e tutt'altro che sicuro di sé. In seguito, i fan appresero dei problemi che l'autore aveva incontrato dietro le quinte - incluse le interferenze degli studios - che avevano impattato negativamente sulla qualità del film. Ebbene, quando gli fu chiesto se Dune lo avrebbe innalzato tra i ranghi di registi come Steven Spielberg, la reazione di David Lynch fu perentoria.
David Lynch rifiutò il paragone con Steven Spielberg
Le reazioni negative a Dune spinsero Lynch a dissociarsi dal film ma, prima di approfondire, torniamo al periodo in cui il regista (scomparso lo scorso 15 gennaio), stava promuovendo il fantasy futuristico. Intervistato da Stephen Phillips per ITN, l'autore non mostrò particolare entusiasmo per la sua ultima fatica. Il bello arrivò quando Phillips gli domandò: "Pensi che con questo film potresti diventare in qualche modo influente come Steven Spielberg?"
Allora, il regista di Jurassic Park era all'apice della popolarità grazie al successo de Lo Squalo (1975), e la risposta di Lynch fu fulminea e lapidaria: "Non ci penso nemmeno!"
Sono grato di averlo fatto e, come ho detto, è la cosa più difficile che abbia mai fatto e cosa ne sarà ora non dipende da me. Dipende dalle persone. Spero solo nel meglio.
Nella stessa intervista, gli fu chiesto se, in futuro, avrebbe realizzato film simili ad alto budget dello stesso genere. Il regista di Mulholland Drive rispose di volersi cimentare con qualcosa di diverso. È evidente che Lynch avesse fiutato il flop imminente e, considerando le discussioni che aveva avuto con lo studio per divergenze creative, il suo pessimismo non sorprende.
Una cosa è certa: l'artista non osava essere paragonato a Steven Spielberg e, al contrario, il regista di E.T. considerava il collega una leggenda. Non è forse un caso che l'ultima apparizione di David Lynch sul grande schermo fu in The Fabelmans (2022), nel ruolo del regista John Ford.
David Lynch non ha mai rivisto Dune né voleva sentirne parlare
Il romanzo Dune destò grande scalpore tra i lettori americani e divenne una pietra miliare del genere fantascientifico. Quando si sparse la voce che David Lynch ne avrebbe tratto un film e che stava scrivendo la sceneggiatura insieme all'autore Frank Hebert, l'entusiasmo dilagò. I fan erano sicuri che il regista, allora noto grazie a The Elephant Man, avrebbe ricreato la stessa magia di quelle pagine coinvolgenti. Al contrario, l'adattamento del 1984 fu sommerso dalle critiche.
A fronte di un budget di 40-42 milioni di dollari, Dune incassò circa 31 milioni di dollari fra Stati Uniti e Canada e, grazie agli incassi nel resto del mondo, rientrò quantomeno nei costi di produzione. David Lynch non era riuscito a realizzare il film che aveva immaginato e ha sempre considerato Dune una macchia nera nella sua filmografia.
In un Q&A pubblicato nel 2020 sul suo canale YouTube, il creatore di Twin Peaks ha raccontato di non aver ricevuto alcuna libertà creativa dallo studio e di aver lavorato con un budget inadeguato.
Sono orgoglioso di tutto tranne che di Dune. Mi è piaciuto molto lavorare su film diversi. Non è tanto una questione di orgoglio, ma del piacere di fare, del piacere del lavoro. Mi è piaciuto lavorare in tutti questi diversi media. Mi sento davvero fortunato di aver potuto godere di queste cose e di poter vivere.
Nello stesso anno, ai microfoni di The Hollywood Reporter, ha chiarito di non avere "nessun interesse per Dune" riferendosi alla versione di Denis Villeneuve. Non perché avesse qualcosa contro il regista o il suo adattamento. Bensì perché, evidentemente, quel mondo rappresentava ancora per lui un tasto dolente.
Dune non mi interessa per niente. Perché è stato un dolore per me. È stato un fallimento e non ho avuto il montaggio finale. Ho raccontato questa storia un miliardo di volte. Non è il film che volevo fare. Mi piacciono molto certe parti, ma è stato un fallimento totale per me.