Superman: Marlon Brando voleva che il suo Jor-El fosse un bagel
Nel ricordare il lavoro con Marlon Brando nel Superman del 1978, Richard Donner ha raccontato che il grande attore desiderava che il suo personaggio, che era il padre di Superman, avesse l'aspetto della ciambella salata americana che risponde al nome di bagel.

Se Marlon Brando fosse riuscito a convincere il regista di Superman a dargli ascolto, al suo posto, nel ruolo del padre del supereroe, ci sarebbe stato un bagel. Sembra una frase assurda ma non è affatto lontana dalla verità, oltre a confermare l'abitudine del grande attore di fare richieste bizzarre ai registi e ai produttori con cui lavorava. La fonte di questa notizia è proprio colui che diresse il fortunato film con Christopher Reeve e Gene Hackman, e cioè Richard Donner, il che significa che è vera, strana ma vera.
E se fossi un bagel?
Dal record di visualizzazione del trailer del Superman di James Gunn si evince quanto ancora sia popolare e amatissimo il supereroe della DC Comics dal costume rosso e blu con una gigantesca S sul petto. Senza nulla togliere alla nuova versione, che non abbiamo ancora potuto vedere nelle sale italiane, il Superman del nostro cuore resta appunto quello uscito nel 1978. All'epoca Christopher Reeve non era tanto famoso, e la star indiscussa del cinecomic era Marlon Brando.
Prima dell'inizio delle riprese, Donner aveva fatto un po’ di training autogeno: sapeva che lavorare con Brando era molto difficile e aveva appreso da Francis Ford Coppola che l'attore era solito parlare a lungo quando era sul set e che la cosa migliore era aspettare che si stancasse per poi richiamarlo all'ordine. L'agente della superstar aveva inoltre riferito al regista che Brando cercava di lavorare il meno possibile e che era un genio a volatilizzarsi.
Anche se era preparato alla stravaganza del grande Marlon, Richard Donner non poteva certo immaginare cosa gli avrebbe chiesto Jor-El alias il grande scienziato e padre di Superman. L'insolita proposta riguardava l'aspetto degli abitanti di Krypton (il pianeta di Superman e della sua famiglia). I kryptoniani, secondo lui, dovevano somigliare a dei bagel. Avete capito bene: dovevano avere le sembianze dei panini a forma di ciambella tanto amati dagli americani. Potete ben immaginare la faccia che fece Donner dopo la richiesta di Marlon Brando, e quando domandò all'attore il perché di una simile pensata, si sentì rispondere:
Beh, parliamo di Krypton. Nessuno sa che aspetto abbiano gli abitanti di Krypton. Potrebbero tranquillamente somigliare a dei bagel, solo che io ho deciso che mio figlio dovesse avere sembianze umane perché è sulla Terra che ho voluto inviarlo. Tutti gli altri abitanti di Krypton sono dei bagel. Sarebbe una cosa davvero originale.
Dopo aver ascoltato la giustificazione di Marlon Brando, il regista decise di non approfondire la questione e obiettò che, conoscendo il fumetto, la gente sapeva che aspetto avesse Jor-El. Brando a quel punto accettò con rassegnazione di mettersi al lavoro e la sua interpretazione fu magistrale.
Questo buffo episodio ci fa capire quale potesse essere a quel tempo il potere di un attore famoso, così famoso da farsi pagare, per 13 giorni di lavoro e 20 minuti di film. 3 milioni e 700 mila dollari. Ben più esiguo fu il compenso di Christopher Reeve, Gene Hackman e di Margot Kidder, che faceva la parte di Lois Lane.
Se ben ricordate, negli anni '70 Marlon Brando aveva conosciuto una vera e propria rinascita grazie a Il Padrino (1972), per cui vinse l'Oscar per il miglior attore protagonista. Ultimo tango a Parigi (1973) consacrò la rinnovata popolarità dell'attore, che venne candidato all'Academy Award ma non vinse. Nel 1976 fu la volta del western Missouri, che lasciò piuttosto freddo il pubblico americano riscuotendo però un notevole successo all'estero.