Meryl Streep: "Volevo essere Robert De Niro, è stato il mio faro"
Meryl Streep ha confessato di non avere mai avuto un modello di attrice da seguire, ma di aver usato da sempre come bussola Robert De Niro. E ha raccontato quando ne realizzò la bravura.

Pensate che una grande attrice come Meryl Streep abbia avuto come riferimento, mito e modello grandi attrici del passato? Vi sbagliereste, perché ospite per il 65° anniversario del gala A Celebration of Film ad Austin in Texas, ha presentato Robert De Niro e ha rivelato che sì, è stato proprio lui la sua bussola professionale. E ha spiegato quando lo ha realizzato. Leggi anche Un doppio De Niro mafioso in Wise Guys di Barry Levinson
Meryl Streep su Robert De Niro: "Oh mio Dio, ma quello è un attore!"
Presentando l'amico Robert De Niro, col quale ha lavorato soltanto in Il cacciatore (1979), Innamorarsi (1984) e La stanza di Marvin (1996), Meryl Streep ha spiegato come sia nata la sua ammirazione sperticata per il collega, tanto da renderlo la sua bussola professionale. Tutto è cominciato negli anni Settanta.
Eravamo andati a vedere Batte il tamburo lentamente (1973) e pensammo che avessero preso un attore non professionista, negli stati del sud. Pensammo che avessero setacciato gli Appalachi per trovare quel tizio. [...] Due mesi dopo andiamo a vedere Mean Streets e c'è lo stesso ragazzetto. E non solo non è lento come l'altro, non ha nemmeno l'accento del sud. È un teppista di New York. È cattivissimo, abbiamo davanti a noi quest'uomo di strada che parla veloce e rimaniamo a bocca aperta. Guardiamo i titoli e leggiamo il nome. Mi dico: oddìo, è italiano, si chiama Robert De Niro, è proprio un attore. Ero stupefatta. [...]
Negli anni la gente mi ha sempre chiesto: "Quale attrice ammiri di più? Quale carriera di attrice vorresti emulare?" Solo che io, la seconda volta che vidi Robert De Niro, dissi a me stessa: quella è l'attrice che vorrei essere. Voglio fare quello. Voglio farlo con tutta la dedizione, la passione, la bravura e la bellezza che ci mette lui. È stato il mio faro per cinquant'anni. [...]
Per quarant'anni la sua presenza nella mia vita mi ha consolato. Non lo vedo molto spesso, non chiacchieriamo. Ma so che, senz'ombra di dubbio, è sempre lì per me e sempre lo sarà. È un uomo che vive fedele ai suoi ideali, al suo paese e alle persone che ama.