TRAMA BUGIARDO BUGIARDO
Bugiardo bugiardo è un film del 1997 diretto da Tom Shadyac. È la storia di Fletcher Reede (Jim Carrey), brillante avvocato in carriera che ha fatto della menzogna la sua arma vincente per vincere ogni genere di causa giudiziaria. Tuttavia, le bugie hanno invaso anche la sua vita privata: sua moglie Audrey (Maura Tierney) infatti, con la quale ha avuto il piccolo Max (Justin Cooper), lo ha lasciato per un uomo più serio e affidabile, Jerry (Cary Elwes). Nonostante Fletcher ami moltissimo suo figlio, non riesce a essere un padre presente a causa dei troppi impegni lavorativi. Questo rischia di compromettere il loro rapporto, soprattutto perché Audrey sta pensando di sposare il nuovo compagno e trasferirsi con lui a Boston. Tutto cambia il giorno del compleanno di Max, al quale Fletcher, nonostante lo avesse promesso, non è presente.
Al momento delle candeline, il bambino, triste e deluso, esprime un desiderio davvero speciale: per ventiquattro ore l’avvocato dovrà dire solo la verità, nient’altro che la verità. Il giorno seguente, come per magia, Fletcher non riesce a mentire, nemmeno la più sciocca delle bugie. Cominciano una serie di sventure, soprattutto in tribunale, dove il protagonista cerca in ogni modo di evitare l’udienza. La maledizione, però, gli impedisce di farla franca: l’avvocato, infatti, comincia a smentire la propria cliente accusando se stesso, e poi il giudice, di difendere una persona colpevole. Fletcher finisce in prigione per oltraggio alla corte e tenta invano di contattare l’ex moglie che, nel frattempo, è in partenza per Boston. Corre in suo aiuto la sua vecchia segretaria, Greta (Anne Haney), che gli paga la cauzione. Tornato libero, l’avvocato fa di tutto raggiungere Audrey e Max all’aeroporto, ma il destino sembra essere contro di lui…
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CURIOSITÀ SU BUGIARDO BUGIARDO
Jim Carrey ha ricevuto una nomination ai Golden Globes (1998) come Miglior attore in un film commedia o musicale.
In una scena del film Max chiede a Fletcher se facendo troppe smorfie si possa rimanere con la faccia paralizzata per sempre. Il padre gli risponde di no e che ci sono moltissime persone che guadagnano proprio grazie alle smorfie. Si tratta di un chiaro riferimento allo stesso Jim Carrey, che interpreta spesso personaggi facendo smorfie esagerate.
A seconda del paese di distribuzione, la pellicola ha subìto una sorta di censura, con divieti in base all’età.
