La DreamWorks Animation licenzia 70 dipendenti e rivede la sua strategia produttiva
Nonostante i buoni risultati di Troppo cattivi e Il gatto con gli stivali 2, dopo il flop di Ruby Gilliman, la DreamWorks Animation rivede la sua strategia produttiva: si lavorerà meno in sede e più con outsourcing, la forza lavoro si riduce di 70 unità.
Con un 2023 più faticoso del previsto, dopo il flop di Ruby Gillman, nonostante un solido 2022 con Troppo cattivi e Il gatto con gli stivali 2, la DreamWorks Animation cambia passo, drasticamente: il suo COO Randy Lake ha deciso di modificare il modus operandi dell'azienda, spostando parte della lavorazione dei film animati su studi esterni (che beneficiano di agevolazioni fiscali), stando a Cartoon Brew. Variety intanto riporta la conseguenza: 70 impiegati sono stati licenziati negli ultimi giorni (o i loro contratti a termine non sono stati rinnovati). Leggi anche DreamWorks Animation, 300 pezzi in mostra all'Auditorium Parco della Musica per l'uscita di Trolls 3
DreamWorks Animation, dopo i licenziamenti, ecco il nuovo corso
Il panorama del cinema d'animazione ad alto budget a Hollywood non è roseo: i costi giustificano con sempre più difficoltà i guadagni ridotti al botteghino, così la DreamWorks Animation ha deciso di calibrare la lavorazione interna con quella affidata a studi esterni. Un passo sempre pesante da compiere, considerando che con i Walt Disney Animation Studios e la Pixar, era una delle aziende americane che realizzava i propri film tutti in sede. Un passo amaro per gli avvenuti licenziamenti: 70 persone lasciate andare.
Non è in realtà la prima volta che la DWA aveva giocato la carta dell'outsourcing per contenere i costi: Capitan Mutanda fu animato dalla Mikros Animation (budget: 38 milioni di dollari), mentre Spirit - Il ribelle fu appaltato alla Jellyfish Pictures (budget: 30 milioni). La musica per opere come Il gatto con gli stivali 2: L'ultimo desiderio è ben diversa, perché si parla di costi sui 100-110 milioni, ed è qui che si vuole agire, cercando un taglio almeno del 20%, cercando però di non appaltare l'intera produzione fuori dagli States, come invece fanno concorrenti tipo Illumination.
Kung Fu Panda 4 e The Wild Robot nel 2024 saranno le ultime opere prodotte tutte interamente in sede, mentre Orion and the Dark, su sceneggiatura di Charlie Kaufman, era già prodotto con il nuovo metodo (in tandem con la Mikros), per committenza Netflix, dove sbarcherà sempre nel corso del 2024. I tre lungometraggi DWA previsti nel 2025 saranno tutti invece realizzati in collaborazione con terze parti. Per uno di questi, un misterioso sequel non annunciato, la DreamWorks Animation farà squadra con la Sony Pictures ImageWorks (Il mostro dei mari), che coprirà il 50% degli asset e 20 minuti di film, mentre alla DWA rimarrà la direzione e l'ideazione creativa del progetto, l'altra metà degli asset e un'ora di film. Una prova generale, per definire la rotta del futuro.