Hunger Games, il regista confessa il grande rimpianto della saga principale
Francis Lawrence ammette a distanza di anni qual è il suo più grande rimpianto: non avrebbe dovuto dividere il capitolo finale in due film. Perché?
Hunger Games ha riacceso i riflettori sull’arena di Panem, anche se questa volta il pubblico assisterà alla decima edizione dei giochi tornando indietro nel tempo, quando gli Hunger Games erano ancora in fase di sperimentazione e meno tecnologici rispetto alla saga principale con Jennifer Lawrence. Eppure il regista ha un forte rimpianto in merito ai tre film su quattro che ha diretto per il franchise, rivelato soltanto di recente.
Hunger Games, il regista ha un grande rimpianto
Francis Lawrence si è occupato di tutti i film di Hunger Games escluso il primo e ha ripreso il ruolo dietro la telecamera anche per Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente, prequel che esplora la giovane vita di Coriolanus Snow che s’innamora del Tributo 12 Lucy Gray Baird. La loro storia ha già animato i lettori con il romanzo di Suzanne Collins e a novembre 2023 è in arrivo anche al cinema. Ma, ripercorrendo i propri passi, Francis Lawrence ha ammesso qual è stato il suo più grande rimpianto ripensando alla saga principale. In un’intervista con People, rivela che oggi probabilmente non avrebbe diviso l’ultimo capitolo in due film. Guardando ai romanzi, infatti, Suzanne Collins ha realizzato una trilogia per cui il terzo volume è anche l’ultimo. I film, invece, sono quattro e Francis Lawrence ha ammesso di essersi pentito della divisione. Per il regista e il team creativo le due parti de Il canto della rivolta avevano i propri filoni da affrontare, ma al tempo stesso ancora oggi non è certo che la scelta sia piaciuta ai fan.
Me ne pento totalmente. Assolutamente. Non sono sicuro che lo facciano tutti, ma per me è così. Quello che ho realizzato in retrospettiva - e dopo aver ascoltato tutte le reazioni e sentito quanta ira avessero i fan, critici e le persone sulla divisione – è che ho capito quanto fosse frustrante. E posso capirlo. In un episodio televisivo, se hai un cliffhanger devi aspettare una settimana o semplicemente andare al prossimo episodio. Ma aspettare un anno mi è parso falso, anche se non lo era, non era quella la nostra intenzione. Sicuramente abbiamo potuto approfondire maggiormente il libro sul grande schermo rispetto agli altri capitoli perché siamo arrivati vicini alle quattro ore di film. Ma comprendo perfettamente perché questa scelta non abbia soddisfatto i fan.
