Avatar, James Cameron si è ispirato ad uno dei film più amati di Studio Ghibli
James Cameron ha indicato come fonte di ispirazione artistica per Avatar uno dei film più amati prodotti dallo Studio Ghibli e diretti da Hayao Miyazaki. Qual è il lungometraggio animato che ha contribuito ad avviare un franchise miliardario?

Non c'è articolo dedicato a Hayao Miyazaki che non sottolinei quanto profondo sia l'impatto che il maestro dell'animazione giapponese ha avuto sul cinema mondiale. Il leggendario co-fondatore dello Studio Ghibli da decenni affascina grandi e piccini, raccontando con splendida fantasia e poetica animazione storie apparentemente semplici, ma portatrici di valori universali e tematiche complesse.
Tra i film scritti e diretti da Miyazaki, Principessa Mononoke (1997) non solo è stato campione d'incassi, con 11,3 miliardi di yen (circa 111 milioni di dollari) in tutto il mondo. Ha anche ispirato uno dei franchise più remunerativi e famosi di sempre. Stiamo parlando di Avatar di James Cameron, che deve gran parte della sua ispirazione tematica e narrativa proprio al lungometraggio giapponese.
Principessa Mononoke, come tanti titoli targati Studio Ghibli, esplora il tema dell'ambientalismo a partire dallo scontro tra la natura e la volontà dell'uomo d'industrializzare tutto ciò che tocca. Il viaggio di Ashitaka, giovane principe maledetto da un Dio cinghiale morente, lo condurrà nelle profondità della Foresta dei Cedri, alla ricerca di un rimedio. Lì incontrerà San. È proprio lei la principessa Mononoke del titolo, una feroce guerriera cresciuta dai lupi che difende la foresta. La loro lotta contrappone le forze della natura alla città di Iron, guidata da Padrona Eboshi e votata al progresso.
Principessa Mononoke e Avatar: cos'hanno in comune
È stato James Cameron in persona a citare Principessa Mononoke come ispirazione artistica per Avatar, insieme a film come La Foresta di Smeraldo (1985), Balla coi Lupi (1990) e Il Libro della Giungla (1967). I punti di contatto, a onor del vero, sono evidenti sin dalla premessa del blockbuster, ma anche nel design dei personaggi.
Leggi anche Hayao Miyazaki, sapete qual è l'unico film Pixar che gli è piaciuto?Avatar, infatti, esplora a sua volta il conflitto tra uomo e natura. Jake Sully (Sam Worthington) raggiunge Pandora e si infiltra tra i Na'vi per riavere l'uso delle gambe, proprio come Ashitaka cerca nella Foresta dei Cedri un rimedio alla maledizione. Il protagonista di Avatar, giorno dopo giorno, impara lentamente ad amare lo stile di vita degli indigeni per sposare, infine, la loro causa. Ovvero, combattere i colonizzatori che desiderano spogliare Pandora delle sue risorse.
Nel film di Hayao Miyazaki, Ashitaka decide di salvare la gente di Iron Town, in nome della sua crescente ammirazione per gli spiriti della foresta. San, d'altro canto, è una guerriera che disprezza la razza umana. Inevitabilmente ciò che è (un'umana) va dunque in conflitto con il suo desiderio di proteggere la natura. Anche l'antagonista, Padrona Eboshi, è tutt'altro che una cattiva canonica e priva di sfumature. Dietro al suo desiderio di espandere il potere industriale, c'è la volontà di proteggere gli emarginati dalla società.
Allo stesso modo, la missione di Sully, inizialmente, è di tradire i Na'vi. Naturalmente, col tempo, la sua prospettiva si capovolgerà e gli obiettivi cambieranno. Non è un caso che sia Ashitaka che Jake si innamorino di feroci guerriere: San e Neytiri (Zoe Saldana). Persino il colonnello Miles Quaritch (Stephen Lang) è mosso da motivazioni più complesse di quanto non sembri. Nonostante il suo atteggiamento violento, pensa davvero che le sue azioni siano essenziali per garantire la sopravvivenza dell'umanità.
Il boicottaggio di Harvey Weinstein e la strada verso il successo
Avatar, vincitore di tre Premi Oscar, ha riscosso rapidamente un successo senza precedenti. Ancora oggi conserva una sostanziosa lista di primati: è il film con maggiori incassi nella storia del cinema, nonché il primo film ad aver incassato due miliardi di dollari. Il viaggio verso l'Occidente di Principessa Mononoke, al contrario, non è stato privo d'intoppi.
Leggi anche Hayao Avengers, Joss Whedon ha nascosto in Age of Ultron un easter egg sullo Studio GhiblQuando la Miramax ottenne i diritti per distribuire il film negli Stati Uniti, Harvey Weinstein tentò di stravolgere completamente la storia apportando una lunga serie di tagli. Credeva che, così facendo, la pellicola sarebbe stata di più facile comprensione per il pubblico. Per fortuna, Miyazaki non volle sentire ragioni. Si narra che Studio Ghibli inviò a Weinstein una spada da samurai con un biglietto allegato: "Nessun taglio".
Principessa Mononoke uscì in Occidente senza tagli e l'accoglienza da parte degli spettatori dimostrò che Weinstein si sbagliava di grosso. Avatar ha avviato un franchise multimiliardario, è vero, ma altrettanto importante è ciò che ha contribuito ad ispirarlo.