Principessa Mononoke è un film di animazione del 1997, diretto da Hayao Miyazaki.
Il film, ambientato alla fine del 1300, termine del periodo Muromachi, si concentra sullo scontro tra i guardiani soprannaturali protettori della foresta e i Tatara, uomini sempre alla ricerca di nuove risorse per tenere in vita una ferriera dove vengono prodotti moschetti; per perseguire lo scopo, gli umani stanno distruggendo la foresta.
Il Grande Dio della Foresta Shishigami dona il potere agli altri dei che lo circondano e che prendono la forma di enormi bestie, per proteggere il loro dominio dagli umani.
In un remoto villaggio tra le montagne, Ashitaka, l'ultimo guerriero del quasi estinto clan degli Emishi, è costretto a uccidere un mostro, Nago, per proteggere il suo villaggio. Troppo tardi scopre che quella creatura sotto forma di demone-cinghiale è in realtà un dio protettore della foresta, trasformato dal rancore che lo aveva indotto ad attaccare il villaggio. Uccidendolo, Ashitaka scopre che era una misteriosa palla di ferro al suo interno che provocava tutta la rabbia e il dolore. Con il suo gesto, Ashitaka ha attirato su di sé una maledizione, il cui segno, una cicatrice sull'avambraccio destro, lentamente si espande e che presto lo porterà alla morte; per questo si mette in cammino alla ricerca di una cura.
Durante il viaggio si imbatte in un monaco errante, Jiko, che lo indirizza verso Ovest, dove si trova il Dio della Foresta che potrà salvarlo; poi giunge alla riva di un fiume, dove si innamora di Mononoke, la ragazza-lupo, un'orfana cresciuta dalla dea-lupa Maru che protegge il bosco e odia gli uomini per la loro mancanza di rispetto verso la natura. Ashitaka ha modo di vedere come gli uomini si siano spinti in territori proibiti e come li abbiano profanati per estrarre il ferro, causando nello scontro con gli dei la ferita a Nago, il dio cinghiale. Nonostante il danno recato dagli umani alla foresta e la rabbia degli spiriti protettori, soprattutto grazie al suo amore per Mononoke, cercherà in tutti i modi di riportare la pace e l'armonia tra uomini e dei.
Tra sangue, materia organica indecifrabile, spettacolari battaglie corali, luci mistiche, spiriti e demoni giganteschi, Miyazaki raggiunge un climax visionario e personalissimo, qui più che mai retto dalla varia e mai banale colonna sonora di Joe Hisaishi. Forse la durata di oltre due ore appesantisce leggermente l'esperienza, e Principessa Mononoke non ha a nostro parere la stessa carica di spettacolare semplicità di un Kiki o di un Totoro, ma il suo debordare narrativo e visivo è, ancora e sempre, frutto di un'inestimabile e contagiosa generosità creativa. (Domenico Misciagna - Comingsoon.it)
La parola Mononoke non è un nome proprio come potrebbe sembrare, ma un soprannome che potrebbe corrispondere alla traduzione di "spirito vendicativo", "spettro", con il significato complessivo di "principessa degli spiriti vendicativi" o "principessa spettro". Non avendo però un traduzione precisa in italiano, venne lasciato il nome originale.
Il cartone animato è uscito nelle sale giapponesi nel 1997 e nel 2000 in Italia, dove è stato riproiettato a maggio del 2014.
La colonna sonora del film è di Joe Hisaishi, compositore di quasi tutti le opere di Hayao Miyazaki.
In Giappone scalzò dal primo posto, come campione di incassi di sempre, il film E.T. L'Extraterrestre fino all'uscita di Titanic.