Lone Survivor - la recensione del film con Mark Wahlberg
Il regista Peter Berg omaggia il corpo dei marine ricostruendo una storia vera con molto realismo
Meglio entrare subito nell’ottica del film celebrativo. Celebrativo dei Navy Seals, di una sfortunata missione, delle vittime di guerra americane in generale. Lone Survivor è la trasposizione cinematografica di quanto vissuto realmente da quattro marine degli Stati Uniti qualche anno fa, di stanza in Afghanistan. Una storia per raccontarle tutte, ricordando le giovani vittime che perdono la vita per il proprio paese, leoni ruggenti pieni di energia, di speranze, di futuro che si trovano di fronte alla morte come agnelli sacrificali.
Inviati in avanscoperta per sorvegliare un campo base di terroristi e identificarne il leader talebano, i quattro si imbattono in tre pastori. Di fronte al dilemma ucciderli o no, scelgono la prima via sapendo di compromettere la missione. Qui inizia quello che per un’ora di film è un assedio in mezzo ai boschi da parte di centinaia di talebani agguerriti. Il regista Peter Berg non lascia tregua nemmeno a chi guarda, con la ferma intenzione di coinvolgere lo spettatore facendolo sentire a sua volta assediato, disorientato, frastornato. Inquadrature strette sui volti in affanno, sulle armi, sui proiettili che bucano alberi e scalfiscono rocce, sul sangue che aumenta con regolare progressione. Non ci sono inquadrature in campo lungo, perché il punto di vista non si sposta mai dai Navy Seals che sparano, arretrano e sopravvivono fin quando possibile.
La ricostruzione, basata sul libro del marine sopravvissuto
Marcus Luttrell, è fatta con le debite licenze cinematografiche
ma con estrema perizia. La battaglia nel bosco è tecnicamente ineccepibile
così come le interpretazioni degli attori, su tutti un Mark
Wahlberg perfettamente in parte. La storia guadagna punti più
avanti con l’intervento dell’afghano buono, però ci si ricorda presto
che in quegli eventi così narrati, qualcuno ha davvero perso la vita e la razza
umana resterà sempre incapace di vivere senza guerre.
- Giornalista cinematografico
- Copywriter e autore di format TV/Web