The Crow, il regista dell'originale contro il remake: "Non era solo un film"
Alex Proyas ha di nuovo usato i social per esprimere il suo disappunto all'idea di un remake del Corvo. Non ha nulla contro chi ci ha lavorato, il punto è che l'originale aveva assunto un significato particolare che andava al di là del cinema...
Alex Proyas proprio non ci sta: non è solo una questione di orgoglio personale, ma il regista dell'originale Il Corvo del 1994 ha espresso sui social un concetto che rende per lui e per molti fan difficilmente digeribile il nuovo The Crow - Il Corvo, in sala a giugno, con Bill Skarsgaard che sostituisce il compianto Brandon Lee. Fu proprio la sorte di Lee su quel set a dare al film un valore particolare, così Alex lascia perdere il sarcasmo che aveva esternato qualche tempo fa e articola un discorso serio... Leggi anche Il Corvo, il regista del film con Brandon Lee stronca il reboot: "Brutta giornata per Eric Draven"
Alex Proyas su Il Corvo: "Non è solo un film, è un'eredità"
Un paio di settimane fa il regista Alex Proyas sui social aveva preso in giro il remake The Crow - Il Corvo, dove Bill Skarsgaard interpreta il ruolo maledetto che costò la vita di Brandon Lee sul set di Il Corvo (1994). Proyas, autore tra gli altri di Io, robot e per l'ultima volta sul grande schermo con Gods of Egypt nel 2016, si era accodato ai numerosi fan che questo remake hollywoodiano proprio non riescono ad accettarlo, anche se ormai questo tipo di operazione è prassi. Quando le critiche arrivano da un collega, fa sempre però più male e la cosa viene recepita come poco sportiva o etica, tanto che al secondo giro di critiche Proyas ha addolcito i toni, pensando al lavoro del regista Rupert Sanders e di Skarsgaard. Ma non demorde sulla sostanza della critica e scrive:
In realtà non godo davanti alla negatività verso il lavoro di un collega. E sono certo che il cast e la troupe avevano sul serio le migliori intenzioni, quelle che abbiamo tutti quando lavoriamo. Perciò mi fa male continuare a parlare dell'argomento, però credo che la reazione dei fan la dice lunga. Non era solo un film. Brandon Lee è morto realizzandolo, fu terminato comunque, fungendo da testimonianza della sua perduta bravura e della sua tragica perdita. È la sua eredità. E dovrebbe rimanere tale.
Proyas si riferisce a uno dei più celebri incidenti sul set, quando una pistola non caricata a salve colpì Lee durante le riprese di una sequenza. Una situazione che ha dato al film originale uno status di culto, tale da far dimenticare che non era un prodotto a soggetto originale: era infatti l'adattamento di un fumetto di James O'Barr nato nel 1989, sul quale anche questo nuovo lungometraggio è basato. Tecnicamente quindi The Crow - Il Corvo sarebbe la nuova interpretazione del fumetto, non un remake: l'identità cinematografica del marchio è però così forte, che sarà difficile non percepire la nuova versione come una sostituzione della prima e più amata lettura per il cinema.