Rooney Mara ha quasi abbandonato la recitazione a causa di Nightmare
L'attrice ha raccontato che tempo addietro, dopo aver realizzato il remake di Nightmare - Dal profondo della notte, ha valutato l'idea di abbandonare il mondo della recitazione.
Rooney Mara è stata scelta per interpretare Audrey Hepburn nel prossimo biopic in arrivo al cinema, eppure tempo addietro ha vissuto un momento delicato in cui ha valutato l’idea di abbandonare la recitazione. È stata l’attrice a confessarlo ai microfoni di IndieWire. Il malcontento è emerso a causa del remake di Nightmare - Dal profondo della notte. A distanza di anni da allora, la sua carriera è proseguita a gonfie vele e oggi la sua filmografia può contare su titoli interessanti come Carol, Lion – La strada verso casa, Don’t Worry, La fiera delle illusioni – Nightmare Alley e Women Talking. Ma per realizzare Nightmare nel 2010, l’attrice ha avuto bisogno di un periodo di pausa che avrebbe potuto condurla verso un’amara decisione.
Rooney Mara ha valutato di abbandonare la recitazione
Negli anni, Rooney Mara ha dimostrato di essere un’attrice piuttosto selettiva. Ha scelto accuratamente ogni progetto a cui prendere parte, regalando grandi soddisfazioni soprattutto al cinema. Eppure si cela un motivo dietro tanta riflessione che ci riporta alla fine del primo decennio degli Anni 2000. All’epoca l’attrice è stata impegnata con Nightmare – Dal profondo della notte e ha raccontato che la sua non è stata una piacevole esperienza. Ad incitarla a non mollare e ad andare avanti è stato il regista David Fincher. Rooney Mara ha raccontato cos’è successo durante il podcast LaunchLeft:
Alcuni anni prima di Millennium - Uomini che odiano le donne, avevo fatto un remake di Nightmare – Dal profondo della notte, che non è stata una bella esperienza. Devo stare attenta a quello che dico e a come ne parlo. Non è stata la migliore esperienza della mia vita realizzarlo e sono arrivata ad un punto in cui avrei recitato soltanto se fossi stata pienamente convinta. Dopo aver girato quel film mi sono detta: ‘O faccio qualcosa che mi piace oppure smetto’.
In suo soccorso è arrivato David Fincher, regista di The Social Network e successivamente anche di Millennium – Uomini che odiano le donne.
Ho fatto un’audizione per The Social Network. Era una piccola parte, ma era una scena fantastica. Poi non ho più lavorato fino a Millennium - Uomini che odiano le donne. David non voleva farmi fare un provino perché pensava non fossi adatta dopo quanto visto in The Social Network. Ho insistito che mi mettessero alla prova, dopodiché ha lottato duramente per farmi ottenere la parte, perché lo studio non voleva. È stato un punto di svolta nella mia vita e per la mia carriera. Ho lavorato insieme a lui per un anno di fila, mi ha preso sotto la sua ala. È diventato il mio mentore, si è preso cura di me e si è assicurato che sapessi di avere una voce e che la mia opinione contasse qualcosa. Mi ha dato potere e penso che questo abbia influenzato il resto delle mie scelte da quel momento in poi.