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Io sono leggenda: da Ubaldo Ragona a Will Smith (passando per Romero). Breve storia cinematografica di un romanzo mitico.

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Pubblicato nel 1954 da Richard Matheson, è uno dei libri che più hanno influenzato l'immaginario cinematografico.

Io sono leggenda: da Ubaldo Ragona a Will Smith (passando per Romero). Breve storia cinematografica di un romanzo mitico.

Ci sono scrittori, la cui opera è destinata a travalicare i confini della letteratura, e che è destinata a influenzare l'immaginario collettivo in moltissimi altri modi, specie attraverso la loro influenza sul cinema, che a sua volta, attraverso la traduzione in immagini della pagina scritta, funge da amplificatore.
Alcuni nomi che sono noti a tutti: pensate, per dirne uno, a Stephen King. Altri, magari per pure ragioni temporali, sono meno immediati, ma non meno importanti.
Uno di questi è senza dubbio Richard Matheson, uno dei maggiori autori di letteratura fantastica del XX secolo. Uno che, tanto per dire, lo stesso Stephen King aveva definito "lo scrittore che mi ha influenzato più di ogni altro", aggiungendo che "senza di lui, non sarei quello che sono".

Matheson ha scritto innumerevoli romanzi e racconti, molti dei quali addattati per il cinema e la tv, ed è stato anche sceneggiatore di serie tv come Alfred Hitchcock presenta, Star Trek e Ai confini della realtà, e di numerosi film della Hammer, di Roger Corman e perfino di quel Duel che rappresentò il debutto registico di Steven Spielberg. E nonostante questa enorme mole di lavoro, il titolo che più di ogni altro serve a far comprendere l'enorme influenza dell'americano sul cinema e sul nostro immaginario è uno: "Io sono leggenda".
Pubblicato nel 1954, il romanzo rovescia quello che è normalmente alla base di una qualsiasi storia di vampiri: qui non c'è infatti un vampiro che minaccia un mondo di umani, ma un solo umano, Robert Neville, unico sopravvissuto a un'epidemia che ha mutato tutto il resto della popolazione umana in vampiri che escono solo di notte, lasciandolo libero di vagare di giorno per una città deserta e spettrale.

Tre sono stati gli adattamenti diretti, espliciti e dichiarati di questo romanzo - per una volta lo possiamo dire - davvero seminale.
Il primo l'ha diretto nel 1964 il nostro Ubaldo Ragona, con protagonista Vincent Price e una Roma metafisica e surreale (quella dell'Eur) a fare da cornice: s'intitola L'ultimo uomo della Terra, e lo stesso Matheson, sotto pseudonimo, ha fatto da sceneggiatore. Non a caso, è quello più fedele alla trama e allo spirito del libro.
Il secondo arriva nel 1971 a firma di Boris Sagal e con protagonista un altro noto attore: Charlton Heston. Ma 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra (che in originale suona inveve The Omega Man) ha ben vedere ha poco a che fare con il libro, se non per quello che riguarda lo spunto iniziale, quello appunto di un protagonista che è probabilmente l'ultimo essere umano in un mondo di mostri.
Terzo, e finora ultimo, l'Io sono leggenda che vede nei panni di Robert Neville Will Smith, "ultimo uomo della Terra" però non a Roma ma a New York, diretto nel 2007 da Francis Lawrence a partire da un copione di Akiva Goldsman e Mark Protosevich che era stato rifiutato da Guillermo del Toro. Chissà se alla base del rifiuto del messicano ci fossero proprio le tante licenze prese dagli sceneggiatori nel lavoro di adattamento del libro di Matheson, che risulta alla fine piuttosto stravolto.

Se questi tre sono gli adattamenti "ufficiali" di "Io sono leggenda", senza andare a scomodare l'apocrifo della Asylum intitolato I Am Omega, dovrebbe essere ovvio agli occhi di tutti come il romanzo di Matheson abbia avuto un'influenza profondissima in tutto quel filone di film, diventato assi florido dagli anni Novanta in avanti, ma presente già da prima, che rappresenta il genere post-apocalittico. Non solo George A. Romero trasse notevole ispirazione dal libro di Matheson per il suo La notte dei morti viventi e i successivi film di zombie, ma sono decine e decine i titoli che, senza quel libro, probabilmente non sarebbero esistiti: da praticamente ogni zombie movie arrivato dopo quelli di Romero (pensate alle scene con la Londra deserta di 28 giorni dopo) fino a storie come quelle di The Road o Light of My Life, passando per il post-apocalittico punk della saga di Mad Max o quello di Waterworld e L'uomo del giorno dopo, e per b-movie come Vanishing on 7th Street, Bird Box o A Quiet Place.

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  • Critico e giornalista cinematografico
  • Programmatore di festival
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