Hayao Miyazaki ha realizzato un unico cortometraggio in CGI... che gliel'ha fatta odiare ancora di più!
Hayao Miyazaki è un noto detrattore della CGI, eppure in passato ha sperimentato la tecnica in un cortometraggio per Studio Ghibli. Il risultato l'ha deluso a tal punto da decidere di non utilizzarla mai più.

Hayao Miyazaki non ha mezzi termini quando si parla di CGI o dell'animazione generata dall'intelligenza artificiale. Il regista giapponese ha espresso più volte la propria opinione sulle nuove tecnologie, condannandole fermamente in favore dell'animazione tradizionale. Si potrebbe obiettare che non è corretto criticare qualcosa senza conoscerlo a fondo. Ebbene, sappiate che Miyazaki non ha costruito il suo odio sul nulla, ma ha concesso una possibilità alle nuove frontiere dell'animazione.
In effetti, le tecniche di computer grafica vengono utilizzate nei film di Studio Ghibli durante il processo di produzione. Miyazaki ha incorporato tali tecniche, ad esempio, in La Città Incantata, quindi non è del tutto contrario all'idea di aprire a nuove tecnologie. Certo è che respinge l'idea di creare un film interamente con immagini generate al computer. Ma quando si è cimentato a sua volta con la CGI?
Hayao Miyazaki ha realizzato un cortometraggio animato in CGI
Dopo l'uscita di Si alza il vento, Hayao Miyazaki annunciò il suo ritiro ma, fortunatamente, è poi tornato sui propri passi. Toshio Suzuki, il produttore dello Studio Ghibli, si è reso conto che Miyazaki voleva continuare a lavorare ad altri progetti, così gli ha chiesto di realizzare un cortometraggio intitolato Kemushi no Boro (Boro il Bruco, 2018), che parlava di un piccolo e peloso bruco alla scoperta della vita e del mondo.
È stato il primo film animato con il personaggio principale interamente animato in computer grafica. Suzuki ha suggerito l'uso della CGI nel corto per proporre una nuova sfida a Miyazaki, che non aveva mai esplorato il mezzo a tal punto. Il regista si è mostrato entusiasta e ha ammesso di avere diverse idee che forse non sarebbe stato in grado di disegnare a mano, e che la computer grafica avrebbe potuto essere la soluzione.
Il papà dello Studio Ghibli ha persino reclutato un team di animatori CGI giapponesi al posto di John Lasseter della Pixar, principalmente per aggirare la barriera linguistica. Il cortometraggio è stato infine presentato in anteprima il 21 marzo 2018 al Museo Ghibli, dove tutt'oggi viene proiettato quotidianamente.
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Nel 2020, il regista Takashi Yamazaki, intervistato da Polygon, ha raccontato che, durante la lavorazione di Boro il Bruco, Hayao Miyazaki e il nuovo team di animatori comunicavano e si confrontavano costantemente. Tuttavia, quando questi ultimi gli hanno mostrato i risultati, lui ha commentato: "No, non è questo. Non è quello che voglio".
Anche se si tratta solo di un bruco, per Miyazaki non c'è storia: il feedback sulla CGI sarà sempre negativo. Probabilmente, ha aggiunto Yamazaki, Miyazaki ha disegnato le scene una ad una e poi la computer grafica è stata applicata ad ogni singola inquadratura.
Per il regista di Il Ragazzo e l'Airone, disegnare per adattare le immagini al computer è la strada sbagliata e la peggiore conseguenza dell'introduzione della computer grafica. Kaku Arakawa, regista di Boro il Bruco (nonché di due documentari su Hayao Miyazaki), nel 2021 ha precisato che l'autore ha utilizzato la grafica assistita da computer per fonderla con la sua animazione disegnata a mano in Principessa Mononoke, La Città Incantata e Il Castello Errante di Howl.
Nei film successivi, 'Ponyo' e 'Si alza il vento', è tornato al disegno a mano tradizionale. Essendo fermamente convinto che gli anime debbano essere disegnati a mano, non credo che si aspettasse molto dalla tecnologia quando ha incontrato questi giovani animatori CGI. Ciò che lo ha attratto di questa opportunità è stato il fatto di aver visto qualcosa nei loro occhi: la loro forte ambizione e il desiderio di realizzare qualcosa di significativo nel loro campo emergente. Mi ha detto: 'Mi ricordano il mio vecchio io'.
Il desiderio degli animatori CGI di realizzare qualcosa di significativo nel loro campo commosse il regista e lo convinse a sperimentare. Miyazaki ha permesso ai recenti progetti targati Ghibli di utilizzare più ampiamente la computer grafica e ha riconosciuto che la CGI è il futuro. Ma quell'incursione, per quanto lo riguarda, resterà un unicum.