Hayao Miyazaki, il figlio Goro sul futuro di Studio Ghibli e l'AI negli anime: "Mio padre è insostituibile"

L'intelligenza artificiale rappresenta una minaccia per l'industria dell'animazione? Il dibattito, negli ultimi tempi, è più acceso che mai e ha coinvolto anche il colosso dell'animazione giapponese: Studio Ghibli. Uno degli aggiornamenti più recenti di ChatGPT, codice GPT‑4o, ha lanciato la moda di rielaborare immagini di ogni tipo nell'inconfondibile stile dello studio di Hayao Miyazaki. Il regista Goro Miyazaki, amministratore delegato di Ghibli e figlio del leggendario autore, pur non commentando apertamente il trend, si è espresso sul futuro dell'animazione: lo status dello studio è in pericolo?

"Non sarebbe sorprendente se, tra due anni, venisse realizzato un film interamente tramite intelligenza artificiale - ha dichiarato a Japan Today il regista de I Racconti di Terramare - Ma se il pubblico voglia guardare un'animazione generata interamente dall'intelligenza artificiale è un'altra questione". Goro è sicuro che l'IA non sia in grado di sostituire né suo padre, né lo Studio che ha co-fondato nel 1985 con Isao Takahata (scomparso nel 2018), Yasuyoshi Tokuma e Toshio Suzuki.

Goro ha raccontato di aver imparato a disegnare da bambino, osservando il lavoro del genitore - che raramente era a casa - e di Takahata. Tuttavia, non ha mai pensato di poter essere all'altezza del loro talento: "Mia madre, anche lei un'animatrice, mi disse di non intraprendere questa carriera perché è un lavoro duro e impegnativo. Ma ho sempre voluto fare qualcosa di creativo". Oggi Hayao Miyazaki ha 84 anni e sta lavorando a un nuovo film d'animazione. Se anche la sua salute dovesse peggiorare, è estremamente improbabile che i suoi successori utilizzino l'intelligenza artificiale.

L'animazione giapponese sta cambiando, ma Studio Ghibli non cederà mai all'AI

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Il regista Premio Oscar non ha mai celato il proprio disprezzo per l'animazione generata dall'AI. Al contrario, è un fervente e meticoloso sostenitore delle tecniche tradizionali. Nel documentario di NHK World Japan, intitolato 10 Years with Hayao Miyazaki (2016), l'artista ha etichettato una breve clip di una creatura simile ad uno zombie, generata dall'intelligenza artificiale, come "insulto alla vita stessa", puntando il dito contro il modo in cui l'animazione simulava il movimento umano .

Chiunque crei questa roba non ha la minima idea di cosa sia il dolore. Se vuoi davvero creare cose inquietanti, fallo pure. Non vorrei mai incorporare questa tecnologia nel mio lavoro.

Goro Miyazaki è dello stesso avviso: il talento di suo padre e dei suoi colleghi non può essere sostituito. Una delle ragioni principali è l'esperienza del padre con la guerra, che infonde nei suoi film sia "dolcezza" che un "odore di morte": qualcosa che non può essere replicato né dai giovani adulti né dagli algoritmi dell'AI. Anche Il mio vicino Totoro, un film indirizzato ai bambini, non manca di una componente "spaventosa", che esplora la paura di perdere una madre malata. Al tempo stesso, Miyazaki ha ammesso che le nuove tecnologie possono anche favorire "l'emergere di talenti inaspettati".

OpenAI, il produttore di ChatGPT, sta affrontando una raffica di cause legali per violazione del copyright. È pur vero che alcuni studi di animazione hanno già cominciato a sperimentare nuove possibilità. Il primo anime al mondo generato da IA ​​trasmesso a livello nazionale, intitolato Twins Hinahima, ha recentemente debuttato in TV in Giappone. Nel team di produzione ci sono animatori umani, ma circa il 95% delle animazioni è prodotto da AI generativa. Se il film di Iizuka Naomichi verrà accolto positivamente dal pubblico, potrebbe spianare la strada ad altri anime prodotti con la stessa tecnica e offrire agli animatori maggiori opportunità di dirigere le proprie produzioni.