Fuori Guadagnino, spazio a Favino: cambio in corsa per l'apertura ufficiale del Festival di Venezia 2023
Non sarà più Challengers il film che aprirà l'80esima edizione della Mostra del Cinema, ma Comandante di Edoardo De Angelis. Il film di Guadagnino è stato ritirato dalla Mostra a causa di uno slittamento della data d'uscita causato dallo sciopero degli attori a Hollywood.
Lo sciopero degli attori americani indetto dal sindacato americano SAG-AFTRA inizia a mietere vittime illustri: non sarà più l'atteso Challengers di Luca Guadagnino, come annunciato, il film d'apertura del Festival di Venezia 2023. A prendere il suo posto sarà Comandante, il nuovo lavoro di Edoardo De Angelis interpretato da Pierfrancesco Favino.
Secondo quanto riportato dal sito Indiwire, Challengers è stato ritirato dal programma della Mostra dalla produzione in seguito a uno slittamento della sua data d'uscita. Un'uscita che, si suppone, sarà rinviata a quando le star Zendaya, Josh O'Connor e Mike Faist potranno riprendere a promuovere il loro film.
Comandante racconta la vera storia di Salvatore Todaro, un eroe dei mari al comando del sommergibile Cappellini della Regia Marina nel 1940.
Il film è diretto dal regista napoletano Edoardo De Angelis, che lo ha scritto con Sandro Veronesi e che con lo stesso Veronesi è autore del romanzo omonimo nato da questo progetto che uscirà in libreria il 25 gennaio 2023 edito da Bompiani.
Questa la storia di Todaro raccontata nel film, che ha risvolti di stringente attualità:
Durante la Seconda Guerra Mondiale Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della Regia Marina alla sua maniera: prua rinforzata in acciaio per improbabili speronamenti, colpi di cannone sparati in emersione per affrontare faccia a faccia il nemico e un equipaggio armato di pugnale per impossibili corpo a corpo.
Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico, nel buio della notte si profila la sagoma di un mercantile che viaggia a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà di nazionalità belga e che apre improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l'equipaggio italiano.
Scoppia una una breve ma violenta battaglia nella quale il Comandante Todaro affonda il mercantile a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il Comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo sarà costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini.
Quando il capitano del Kabalo, sbarcando nella baia di Santa Maria delle Azzorre, gli chiede perché si sia esposto a un tale rischio contravvenendo alle direttive del suo stesso comando, il Comandante Todaro risponde con le parole che lo hanno reso una leggenda: “Perché noi siamo italiani”.