Educazione Fisica: metti un giorno, in una palestra, quattro genitori, una preside... e un cane
Educazione Fisica è il nuovo film di Stefano Cipani, che trasforma un testo teatrale e una sceneggiatura dei fratelli D’Innocenzo in un film in un'unica location con Claudio Santamaria, Giovanna Mezzogiorno, Sergio Rubini, Angela Finocchiaro e Raffaella Rea.
- Educazione Fisica: la trama e il trailer
- Un film tutto in una "stanza" scritto dai fratelli D'Innocenzo
- Educazione Fisica: il cast e il lavoro sui personaggi
L'aggettivo "necessario", riferito a un film, è un po’ come il sostantivo "resilienza" o anche come l'imperativo "calcola" al principio di una proposizione: abusato. E quindi non lo useremo parlando di Educazione Fisica di Stefano Cipani, anche se sarebbe il più calzante. La trasposizione cinematografica della pièce di Giorgio Scianna "La palestra" è infatti una fondamentale e lucida riflessione sulla genitorialità sbagliata, sull'atteggiamento eccessivamente protettivo, se non conciliante, delle madri e dei padri nei confronti dei figli, oltre che un'analisi spietata del nostro sistema di istruzione. La scuola di Daniele Luchetti è insomma assai lontana, anche perché qui non siamo nella periferia romana di metà anni '90 ma in una scuola di provincia dei giorni nostri.
Educazione Fisica: la trama e il trailer
Educazione Fisica ha qualcosa del thriller, del noir, perfino dell'horror, anche se non vediamo sangue. Teso e drammatico, il film ci riserva un colpo di scena. Rivelarlo sarebbe stupido, e allora, per non correre il rischio di spoilerare, ci atteniamo alla sinossi ufficiale, che recita:
I genitori di tre alunni vengono convocati dalla preside di una scuola media di provincia: è successo un fattaccio, di cui i loro figli sono i responsabili. Ma è difficile da credere e da accettare. La palestra si trasforma in un’aula di tribunale improvvisata, dove ha inizio un processo feroce nel tentativo ostinato di smentire e nascondere la verità.
Queste poche righe trovano espressione - e si traducono in immagini - nel trailer del film, che arriva dal regista di Mio fratello rincorre i dinosauri, che ha vinto il David di Donatello Giovani e l'EFA Young Audience Award.
Un film tutto in una "stanza" scritto dai fratelli D'Innocenzo
A scrivere la sceneggiatura di Educazione Fisica sono stati Fabio e Damiano D'Innocenzo, ed è inutile dire che il loro tocco è evidente, o meglio la loro visione dei bambini/ragazzi e degli adulti, che poi abbiamo conosciuto guardando Favolacce. In quel caso, però, eravamo in una fiaba nera, che collocava la vicenda in una dimensione distopica. Nel film di Stefano Cipani, la palestra in cui si svolge interamente l'azione è sì un non-luogo, ma i grandi sono diventati più ottusi e aggressivi, e ai loro figli, che giocano in cortile, non viene nemmeno data la possibilità di mostrarsi, difendersi, e di scontare una condanna e quindi crescere, emanciparsi, sperimentare il dolore e la vergogna, e l'umiliazione. Nell'avvicinarsi a un materiale narrativo così "incendiario", il regista ha reso ancora più spietata la guerra fra genitori e insegnanti (in questo caso una Preside), assestando un bel pugno nello stomaco agli spettatori. Ecco la sua dichiarazione di intenti:
Pensai che il copione di Scianna fosse un testo estremamente interessante, con un set up assolutamente dinamico e cinematografico. Mi ricordava quelle storie ambientate in tribunale che mi appassionavano molto da bambino: film come Parola ai giurati di Sidney Lumet, o JFK di Oliver Stone. Inoltre, l’idea di girare un film interamente in una location e avere l’occasione di lavorare con un gruppo di attori in maniera organica, cronologica e totalizzante nella propria verbosità, mi affascinava molto (…)
Nel rispetto della scrittura dei D'Innocenzo e dell'autenticità tematica di Scianna, ho realizzato un mio personale esperimento di cinema classico. Il tutto per discutere del tema centrale dell’opera, urgente e attuale, che viene espresso al meglio nel senso di responsabilità che pervade e al contempo si sottrae ai personaggi del film. Mi sono stati d’ispirazione i cartoni animati anni '70 di Ralph Bakshi, il cinema di Buñuel e il punk. Inoltre, ho avuto la possibilità di ricreare interamente, secondo i criteri della mia immaginazione, la palestra in uno studio a Cinecittà, con l'obiettivo di realizzare un film intelligente, scioccante, emotivo, vicino al pubblico e al contempo personale, personalizzato.
Sono dunque tanti i riferimenti di Educazione Fisica, che ci fa pensare, nella sua claustrofobia, anche a Nodo alla gola e Prigionieri dell'Oceano di Alfred Hitchcock. E Breakfast Club dove lo mettiamo? In un certo senso, il sublime film del 1985 diretto da John Hughes è l'anti-Educazione Fisica, perché in un'unica stanza ci sono gli studenti e non i loro genitori, e il nemico non è qualcuno del corpo insegnanti, ma i pregiudizi e le fragilità dei ragazzi. I personaggi di Molly Ringwald, Emilio Estevez, Judd Nelson, Anthony Michael Hall e Ally Sheedy almeno una battaglia la vincono: quella con se stessi. Nel nostro caso, invece, la carneficina è alle porte.
Educazione Fisica: il cast e il lavoro sui personaggi
L'unità di luogo di Educazione Fisica ha portato Stefano Cipani a chiamare attori che avrebbero saputo tenere sempre alta la tensione e restare concentrati e avvinghiati ai personaggi. Sergio Rubini, Claudio Santamaria, Angela Finocchiaro, Raffaella Rea e Giovanna Mezzogiorno non avevano scelta: non dovevano mai distrarsi, perché l'impietosa macchina da presa di Cipani li "perseguitava", catturando in continuazione piani d'ascolto.
Per Claudio Santamaria, il fatto di essere un unico ambiente ha permesso alla sua fantasia di liberarsi e di volare, mentre per Giovanna Mezzogiorno non è stato semplice avventurarsi in un film molto parlato e psicologico, che richiedeva agli attori non solo concentrazione ma anche tenacia.
Per Sergio Rubini, misurarsi con il personaggio di Aldo Stanchi ha significato guardare in faccia la nostra società, nella quale le istituzioni hanno perso credibilità.
Angela Finocchiaro, infine, ha incontrato qualche difficoltà a non giudicare il suo personaggio, che a un certo punto - e questo lo diciamo noi - sembra come abitato da un demone malvagio se non animato da un impulso distruttivo che ottenebra la mente come accade agli zombie.
Ogni scena di Educazione Fisica è ad alto tasso di emotività, e la trasformazione dei genitori in un branco di lupi affamati ha qualcosa di straordinario. Il ruolo più impegnativo era forse quello di Franco Zucca, che Claudio Santamaria ha saputo rendere sgradevole. Al principio Franco ostenta sicurezza, autostima e quel senso di superiorità che spesso si sviluppa in chi ha grandi risorse economiche, ma poi cambia inaspettatamente. Aldo è speculare e contrario a Franco, come ha spiegato Rubini:
Aldo è un uomo semplice, senza l'energia e la veemenza del personaggio di Santamaria, ma ha il sale in testa per ribaltare la situazione.
Anche la Carmen di Raffaella Rea subisce una "mutazione", mentre Giovanna Mezzogiorno, che lavora di sottrazione, è l'incarnazione della pietas e della ragionevolezza, e di quella determinazione mista a dolcezza che forse è la caratteristica più sensazionale delle donne. Detto ciò, accordateci il permesso di dire che il personaggio di Educazione Fisica che ci ha ispirato più simpatia è il cagnolino di Rossella Stanchi: tenero, vivace, espressivo e intelligente.
Educazione Fisica è nelle nostre sale dal 16 marzo, distribuito da 01 Distribution.