Educazione fisica, film diretto da Stefano Cipani, racconta la storia di un gruppo di genitori, convocati dalla preside (Giovanna Mezzogiorno) nella palestra di una scuola media di una piccola provincia. I loro tre figli sembrano avere la colpa di un brutto fatto, avvenuto tra le mura scolastiche, ma non si sono ancora stabilite le dinamiche della vicenda e per i genitori è difficile credere e di conseguenza accettare che i figli ne siano gli autori.
La palestra diventa così il luogo dove discutere dell'accaduto, innescando una sorta di difesa e accusa che trasformerà in breve questo incontro preside-alunni-genitori in un processo feroce nel tentativo ostinato di smentire e nascondere la verità.
Interamente girato in un’unica location, una palestra scolastica, Educazione fisica è la trasposizione cinematografica di un’opera teatrale di Giorgio Scianna. Stefano Cipani, che ne firma la regia, si è ispirato ai cartoni animati anni 70 di Ralph Bakshi, il cinema di Buñuel e il punk. L’obiettivo era quello di affrontare una tematica attuale, come la scuola e le sue responsabilità, realizzando un “film intelligente, scioccante, emotivo, vicino al pubblico e al contempo personale” - ha spiegato il regista. Nelle sue intenzioni c'era la volontà di evidenziare l’atteggiamento da branco che i genitori hanno nella storia, attraverso un linguaggio cinico e ironico. “Il film ci fa porre delle domande: racconta una società in cui le istituzioni hanno perso credibilità e il nostro male italiano è il familismo: nel tentativo di proteggere i figli, qui loro vogliono proteggere loro stessi” - ha spiegato Sergio Rubini, tra gli attori nel cast.
Il set, ricostruito in uno studio a Cinecittà, non lascia spazio alla distrazione: tutto l’attenzione è rivolta al “processo” e ai suoi protagonisti, complice anche il montaggio serrato e democratico, e i piani d’ascolto. Cipani era affascinato dall’idea di lavorare con “un gruppo di attori in maniera organica, cronologica e totalizzante nella propria verbosità”. Per farlo sceglie un cast d’eccezione: Angela Finocchiaro, Giovanna Mezzogiorno, Sergio Rubini, Claudio Santamaria. Quest’ultimo ha apprezzato molto il piano di regia: “La fortuna di girare tutto in sequenza è stato un privilegio. Il fatto di essere in un unico ambiente è stato un limite creativo molto importante per far volare la fantasia e ha rivelato la mostruosità dei personaggi”. Per la Finocchiaro non è stato facile non giudicare il suo personaggio, ma ha confessato: “È stata un'esperienza di allargamento di coscienza”.
Nel rispetto della scrittura dei D’Innocenzo e dell'autenticità tematica di Scianna, ho realizzato un mio personale esperimento di cinema classico (Stefano Cipani).
Quando si girano film così non si è chiamati solo come attori ma come cittadini, come genitori: sono personaggi che arrivano al limite estremo della decadenza, sono grotteschi, surreali (Claudio Santamaria).
Presentato in anteprima ala Festa del Cinema di Roma 2022
Il film è tratto dall'opera teatrale di Giorgio Scianna "La Palestra"
Dal Trailer Ufficiale del Film:
Franco (Claudio Santamaria): Signora Preside, è francamente ridicolo che lei possa anche solo dare un minimo credito a questa storiella!
Preside (Giovanna Mezzogiorno): L’hanno fatto una volta, l’hanno fatto una seconda volta… lo farebbero una terza volta.
Aldo (Sergio Rubini): Chi se la sente?
Franco: Dobbiamo scegliere.
Aldo: Estraiamo a sorte?
Cipani sceglie un unico ambiente come location del suo film. “Fisso”, si potrebbe dire, così come una scenografia a teatro (d’altronde la storia è l’adattamento di una pièce teatrale). Ma il cinema non è nuovo a questa scelta. La parola ai giurati di Sidney Lumet (1957), infatti, è quasi interamente girato in una stanza (tranne due brevissime scene iniziali). Nel 1994 Giuseppe Tornatore gira in una piccola casa in mezzo al bosco Una pura formalità. Così come Carnage di Roman Polanski (2011) vede i quattro protagonisti costretti a confrontarsi nel loro appartamento. È dell’anno successivo Cena tra amici di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte, che ripropone lo stesso schema.
Nel 2015 è la volta di Room di Lenny Abrahamson, in cui madre e figlio vengono sequestrati e chiusi in una stanza. Tornando a pellicole italiane, nel 2016 esce nelle sale Perfetti sconosciuti e nel 2017 The Place, entrambi diretti da Paolo Genovese: il primo ambientato in una casa durante una cena tra coppie che si mettono in discussione; il secondo girato intorno al tavolino di un bar.
Attore | Ruolo |
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Angela Finocchiaro | Rossella Stanchi |
Giovanna Mezzogiorno | Preside - Diana Peruggia |
Raffaella Rea | Carmen Majano |
Sergio Rubini | Aldo Stanchi |
Claudio Santamaria | Franco Zucca |