The Batman, il noir e le sue altre anime in streaming su NOW
The Batman è solo l'ultimo dei lungometraggi dedicati al personaggio di Bob Kane, tra quelli disponibili in streaming su NOW: dal noir all'avventura, passando per il camp, sulla piattaforma c’è un’intera collezione dedicata alla storia cinematografica dell'Uomo Pipistrello.
- The Batman: il miglior detective del mondo secondo Matt Reeves
- Batman e Batman - Il ritorno, il tocco di Tim Burton per Michael Keaton
- Acido e autoironico: il Batman di Joel Schumacher
- Il ritorno del Batman serio: Christopher Nolan e Christian Bale
The Batman con Robert Pattinson, rilettura puramente noir del mito creato da Bob Kane, è disponibile su Sky e in streaming su NOW , ma il suo stile particolare, in grado di osare la cupezza vera nell'ambito del cinecomic, non è l'unica interpretazione dell'Uomo Pipistrello disponibile sulla piattaforma. È possibile infatti esplorare gli albori cinematografici del personaggio con la bilogia di Tim Burton, passando per il camp estremo col tocco di Joel Schumacher, per arrivare all'epica di Christopher Nolan con la sua trilogia del Cavaliere Oscuro.
The Batman: il miglior detective del mondo secondo Matt Reeves
C'è stata un'inevitabile reazione d'indignazione dei fan, all'idea che il loro Batman sarebbe stato interpretato da Robert Pattinson, però chi ha seguito negli anni la carriera dell'attore sapeva bene che non disdegnava di mettersi alla prova, ben al di là degli esordi di Twilight. Il Bruce Wayne tormentato di Pattinson è stato descritto dal regista e cosceneggiatore Matt Reeves come "alla Kurt Cobain", e infatti è evidente che The Batman non prova nessun appagamento dal suo dispensare la giustizia come vigilante, quasi temesse un mondo impossibile da redimere, a partire da lui stesso.
Proprio per questa ragione, il suo contraltare perfetto è l'Enigmista portato sullo schermo da Paul Dano: sfida lui e Gotham City a capire quale nesso ci sia tra le persone facoltose e più in vista della città, tutte vittime delle sue esecuzioni inquietanti. Per arrivare a capo del mistero, Bruce sarà costretto a immergersi nel proprio traumatico passato, confrontandosi col boss della mala Carmine Falcone (John Turturro). Incontrerà sulla sua strada una possibile anima gemella, Selina Kyle (Zoë Kravitz), ma saranno anime davvero pronte a incontrarsi?
Con la precisa intenzione di recuperare la dimensione "gialla" e noir del personaggio, che nei fumetti era pure descritto come "il miglior detective del mondo", Reeves intesse un affresco gotico di Gotham City, guardando a classici del genere come Chinatown.
L'ennesima testimonianza di come lo stesso mito possa vivere in una svariata quantità di stili e approcci: Batman lo dimostrò già nel 1989, dopotutto.
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Batman e Batman - Il ritorno, il tocco di Tim Burton per Michael Keaton
Il giovane Tim Burton, avanguardia di una Hollywood che negli anni Ottanta non disdegnava il grottesco, aveva appena firmato Beetlejuice con Michael Keaton quando ebbe l'incarico dalla Warner Bros. di portare al cinema l'Uomo Pipistrello. Il risultato, il Batman arrivato al cinema nel 1989, fu un evento nient'affatto banale nell'epoca in cui il cinecomic non era fondamentale per il boxoffice come ora, anzi era spesso associato a B-Movie. Non fu un film di serie B lo scontro tra il Bruce Wayne di Michael Keaton e un memorabile Joker interpretato con forza istrionica incontenibile da Jack Nicholson. Kim Basinger, nei panni di Vicki Vale, impreziosiva un film divenuto iconico.
Il tocco di Burton, il "macabro gentile" come qualcuno l'ha definito, fu però assai più evidente nel seguito, più in linea con la sua poetica autoriale e di minor successo: proprio per questo imperdibile col senno di poi. Batman - Il ritorno (1992) vedeva Bruce alle prese con il Pinguino, un personaggio deforme, cinico e incattivito col mondo, perfettamente reso sullo schermo da Danny DeVito. In un tripudio di scene visionarie reinterpretate con lo stile visivo di Burton, entrò nel mito anche la Catwoman di Michelle Pfeiffer, con un incredibile costume fatto di toppe, quasi una versione più adulta delle meraviglie che avremmo visto in stop-motion in Nightmare Before Christmas.
Acido e autoironico: il Batman di Joel Schumacher
Nella seconda metà degli anni Novanta ci fu una frattura tra il fandom DC Comics e il cinema: Burton mantenne per sé la mansione di producer, lasciando la regia dei due successivi film a Joel Schumacher, un passato nella controcultura e adoratore del lisergico. Batman Forever (1995) spiazzò: Keaton si chiamò fuori e il ruolo dell'eroe passò a Val Kilmer, "studiato" dalla psicologa Chase Meridian (Nicole Kidman) e affiancato da Robin (Chris O'Donnell). In un delirio di neon, colori saturi, inquadrature sghembe e un sapore di autoironia, i due nemici andarono sopra le righe ma convinsero più del protagonista: un Jim Carrey alias Enigmista, trionfo della smorfia, e un altrettanto gigionesco Tommy Lee Jones come Due Facce. Chiassone.
Lo spassoso trauma vero, che sospese ogni adattamento per una decina d'anni in preda all'imbarazzo, fu il successivo Batman & Robin (1997) sempre di Schumacher: fu George Clooney, che tuttora ride per il risultato, a sostituire Kilmer nella parte di Wayne, mentre i nemici che affrontò furono Mr. Freeze (Arnold Schwarzenegger) e Poison Ivy (Uma Thurman), in un vortice pacchiano del tutto fuori controllo. Alicia Silverstone fece capolino come Batgirl, ma i fan erano inorriditi e poco complici dell'umorismo di Schumacher, che giocò la celebre carta di una tuta di Batman... con capezzoli!
Il ritorno del Batman serio: Christopher Nolan e Christian Bale
Un progetto di tutt'altra levatura è la trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, dove a incarnare Bruce Wayne troviamo Christian Bale. Tra l'esordio folgorante con Memento e il remake americano di Insomnia, Nolan si stava facendo strada come regista in grado di coniugare boxoffice e autorialità, e Batman Begins (2005) rappresentò un primo passo di una riuscita scommessa. Era un'origin story del personaggio, con Wayne che affrontava il suo ex-mentore Ra's al Ghul (Liam Neeson), attorniato da comprimari di assoluto rilievo: Michael Caine come Alfred, Morgan Freeman come Lucius Fox, Gary Oldman (il sergente Gordon) e Katie Holmes (Rachel Dawes). Grande successo, serietà ritrovata, ma era solo l'assaggio.
Il secondo capitolo della trilogia, Il cavaliere oscuro (2008), è da molti considerato uno dei migliori film dedicati al personaggio e di certo il migliore del Batman nolaniano. Si deve anche a una triste mitologia: Heath Ledger, Joker scatenato e indimenticabile, destabilizzante per Bruce e la società intera, morì dopo aver girato il film ma prima di vederlo finito, ottenendo un meritato Oscar postumo. Aaron Eckhart (Harvey Dent / Due Facce) e Maggie Gyllenhaal (Rachel) fanno del loro meglio per farsi notare, ma è l'incontro-scontro tra Batman e Joker a dominare il mito. Successo devastante, con favori di pubblico e critica.
Non altrettanto amato, ma sempre molto apprezzato, il capitolo finale della trilogia, Il cavaliere oscuro - Il ritorno (2012), dove per mano di un violentissimo Bane (Tom Hardy) il caos regna sovrano a Gotham City, mentre nemmeno la Catwoman di Anne Hathaway riesce a distogliere la discesa agli inferi di Bruce, che il caos l'ha anche dentro di sé. La notevole durata e i tanti temi messi sul tavolo forse disperdono l'attenzione rispetto al film precedente, ma il film rimane una chiusura epica in crescendo di un'operazione che pochi riuscirebbero a replicare.
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