Tenet: ecco cosa succede davvero nel primo trailer del film di Christopher Nolan
Abbiamo dissezionato le prime, misteriose immagini del teaser trailer del thriller che debutterà nei cinema italiani nel 2020.
Era circondato dal mistero prima, ma anche adesso che di Tenet è stato finalmente svelato il primo trailer non è che del nuovo film di Christopher Nolan si sappia molto di più. Quel poco che si sa e che è possibile desumere dal trailer, però, è molto interessante, e ci racconta come il film sia molto più di un semplice thriller di spionaggio come si pensava fino a ieri.
Cerchiamo di mettere in fila le cose che siamo in grado di desumere dalle parole e dalle immagini del primo teaser trailer di Tenet:
Tenet: analisi del trailer scena per scena
Come i trailer molti altri film di Nolan, ma non solo di Nolan, la prima immagine è quella di una moderna metropoli. L'immagine è meno aerea del solito, e mette al centro dell'inquadratura un grattacielo.
Alla base di questo grattacielo, scopriamo subito dopo, ci sono John David Washington e Robert Pattinson che si preparano evidentemente alla scalata dell'edificio, con tanto di fune e imbragatura. Curiosamente, però, sono straiati schiena a terra. Perché?
Ed ecco che i due attori viaggiano verso la vetta dell'edificio. A guardare bene le immagini, però (verificate bene con quelle in movimento del trailer, ma anche questo fermo immagine dovrebbe essere sufficiente) i due non solo non stanno effettuando una scalata tradizionale, ma sembrano volare verso l'alto, sfidando la forza di gravità. Meglio: sembra di assistere a una discesa ripresa al contrario.
In tutto questo, le parole che vengono pronunciate da qualcuno fuori campo non forniscono particolari spiegazioni: "Tutti crediamo che entreremmo nell'edificio in fiamme," dice. "Ma finché non sentiamo quel calore, non possiamo saperlo. Tu sì," conclude, rivolto evidentemente al personaggio di Washington.
Subito dopo, ecco proprio Washington nel bel mezzo di uno scalo ferroviario. E si capisce subito che non è messo molto bene.
"Hai scelto di morire invece di abbandonare i colleghi," dice un'altra voce fuori campo.
Ed ecco che di fronte a Washington appare un altro personaggio (quello che parlava?) che ha tra le dita una capsula dall'aspetto poco rassicurante. La classica capsula di cianuro o qualcosa di diverso? Rimane il fatto che, forzato a ingerirla, il personaggio di Washington pare lasciarci le penne.
Un gommone viaggia sul mare, tra numerose pale eoliche. A naso dovremmo essere in Danimarca. Potrebbe trattarsi del parco eolico Hornsea.
Washington si risveglia in quello che ha tutta l'aria di essere un ospedale. Non è ancora messo benissimo. Una voce, quella delle primissime scene, dice: "Il test che hai superato, non tutti lo passano." Di che test si tratta? È legato alla capsula misteriosa?
Ed ecco a chi apparteva la voce (non quella della capsula, però): a Martin Donovan! Si sta rivolgendo proprio a Washington, e dice: "Benvenuto nell'aldilà." Auguri. Di quale aldilà sta parlando? Washington è davvero morto? Oppure, più probabilmente, grazie all'ingestione di qualche sostanza misteriosa contenuta nella capsula è rinato a nuova vita con nuove capacità? O si tratta di qualcosa di ancora più filosoficamente complesso?
Fatto sta che di lì a breve - sempre che il trailer non giochi anche con la cronologia della trama - Washington è di nuovo in piedi e operativo, e impegnato in una nuova missione con Pattinson. Insieme fanno il loro ingresso in un palazzo di uffici, evidentemente spacciandosi per uomini d'affari.
Subito prima di questa immagine una nuova voce fuori campo, che è quella del personaggio di Washington, aveva recitato: "Per fare quello che faccio devo avere idea della minaccia che affrontiamo." Ancora una volta, frasi che fanno sorgere nuovi interrogativi. Cosa è che fa e deve fare? Sappiamo però che c'è una minaccia. Andiamo bene.
Ed ecco che capiamo a chi si stava rivolgendo Washington: è Clemence Poésy, che ci spiega anche di quale minaccia stessimo parlando. La spiegazione non è rassicurante: "Per quello che so cerchiamo di evitare la Terza Guerra Mondiale." Di bene in meglio.
Il montaggio delle immagini si fa più serrato. Siamo in un porto, e a bordo di quest'auto c'è uno strano personaggio che indossa una maschera a ossigeno.
Subito dopo vediamo Elizabeth Debicki in barca con qualcuno. Potrebbe essere Kenneth Branagh quello lì?
Nel mentre, il dialogo tra Poésy e Washington è andato avanti. Proseguendo il discorso sulla Terza Guerra Mondiale da sventare, Washington chiede: "L'olocausto nucleare?"; e lei risponde con ottimismo: "No, qualcosa di peggio." Cosa ci sia di peggio dell'olocausto nucleare non è facile immaginarlo, ma Nolan l'ha immaginato sicuramente. E, in tutto questo, qualcuno sembra aver catturato Washington, che guarda con terrore a una strana porta curva di pietra che si apre.
Ed ecco che le cose si fanno ancora più complesse, ma anche un pochino più esplicite. Vi ricordate all'inizio di Washigton e Pattinson che sembravano volare? O che la loro caduta fosse ripresa all'indietro? Ecco. Questa nave qui, sulla quale si trovano, apparentemente, sia Washington che Donovan, si sta proprio muovendo all'indietro. Non in retromarcia, attenzione. È come se il tempo scorresse nella direzione opporta a quella normale. Nel frattempo Donovan dice a Washington: "Per te ho solo una parola: Tenet. Aprirà le porte giuste, e anche alcune sbagliate." La cosa non è rassicurante. Ci terrei però a far notare che la parola Tenet è palindroma. Tenetelo a mente.
Mentre Donovan parla, ecco apparire Michael Caine. Immancabile nei film di Nolan. Ma qui, chi è?
E questo è Kenneth Branagh, al timone di un tecnologicissimo catamarano. Ancora vita marinara per lui, dopo Dunkirk.
Le immagini procedono frenetiche. Washington è protagonista di scontri e scene d'azione, e poi lo vediamo con una maschera a ossigeno sul viso. Che relazione c'è con il tipo seduto nell'auto visto poco fa? Nel mentre, una voce femminile (che vedremo subito dopo essere una signora indiana) gli dice: "Devi vedere il mondo con occhi nuovi." In che senso? Cosa è cambiato in lui?
Ed ecco che gli occhi nuovi di Washington sono testimoni di qualcosa di abbastanza incredibile, ma in fondo poi, considerato quanto abbiamo visto e detto finora (vi ricordate Tenet parola palindroma?) nemmeno più di tanto. La scena è d'inseguimento in auto. Ci sono tre vetture. Una di essere viaggia in retromarcia: un caso?. A un certo punto una vettura sbanda e cappotta, finendo semidistrutta. Poi qualcuno, sempre una donna, dice: "Non tentare di... comprenderlo." E mentre Pattinson sta per urtare la vettura cappotata, ecco che quella inizia a capriolare all'indietro e torna a terra sulle quattro gomme come niente fosse, come se qualcuno avesse riavvolto il nastro. Washington è sbigottito. Noi, un po', anche.
"Sentilo," conclude la voce di donna prima della comparsa del logo titolo.
Ultima scena. Pattinson e Washinton, con addossi i vestiti eleganti visti in precedenza, sono separati da una vetrata crivellata dai proiettili. "Che è successo qui?", chiede Pattinson. "Non è ancora successo," risponde Washington, prima di aprire una porta e trovarsi di fronte un nemico in uniforme tattica che pare... muoversi all'indietro.
E il trailer di chiude con questo cartello finale. Il riferimento, evidentemente, non è solo alla fretta con cui Washington è impegnato in una missione che è tesa a scongiurare la citata Terza Guerra Mondiale e la cosa peggiore dell'olocausto nucleare. Qui il tempo - come in fondo sempre nel cinema di Nolan - va inteso in senso molto più complesso, filosofico, forse perfino quantico. A quanto pare da queste prime immagini, qui il regista inglese ha voluto mescolare i piani e i temi di Interstellar e Inception, mescolandoli a una trama spionistica, e Washington sembrerebbe un personaggio dotato della capacità, se non di controllare il tempo, di poterlo anticipare, o manipolare in quantità contenute.
Un ultimo dettaglio. Nel trailer italiano non è riportata la data d'uscita, che ancora non è stata fissata. Ma nel trailer originale - che vedete qui di seguito - compare quella del 17 luglio del 2020, che è quella fissata per l'uscita negli Stati Uniti. Subito dopo, appare un cartello che in Italia è stato omesso: "Per l'effetto migliore, guardate questo trailer al cinema". Perché è al cinema che i grandi registi vogliono far vedere i loro film. E perfino i loro trailer.