Richard Gere sull'Incredibile vita di Norman: "Mi attirava perché non sapevo come interpretarlo"
In L'incredibile vita di Norman, Richard Gere fornisce e promette favori al prossimo, nei panni dell'indecifrabile Norman Opphennaimer.

- L'incredibile vita di Norman, la storia del film con Richard Gere
- L'incredibile vita di Norman, Richard Gere e la sua interpretazione
- La lavorazione veloce di L'incredibile vita di Norman
L'incredibile vita di Norman (2017) è una curiosa commedia interpretata da Richard Gere, nei panni di un uomo che aiuta gli altri, come professione. Scrive e dirige Joseph Cedar, mentre un cast di tutto rispetto attornia il nostro Richard: Michael Sheen, Steve Buscemi, Charlotte Gainsbourg e Lior Ashkenazi. Indaghiamo sul tema trattato e su ciò che ha portato Gere ad accettare il ruolo. Vi proponiamo sue dichiarazioni da interviste rilasciate a The Independent, Indiewire, Heyuguys e National Public Radio.
L'incredibile vita di Norman, la storia del film con Richard Gere
In L'incredibile vita di Norman, Richard Gere è Norman Opphennaimer, un uomo che si aggira per New York dispensando favori, intrecciando rapporti con il maggior numero possibile di persone: fa in modo che qualcosa accada per qualcuno che la sogna ma non vuole / non può farla, e chiede in cambio che ci si ricordi di lui più avanti. Porta il suo ufficio addosso, è un traffichino ma cerca di non essere un parassita. La sua vita sembra arrivata a una svolta quando diventa Primo Ministro d'Israele Micha Eshel (Ashkenazi), al quale aveva fatto da consulente tempo addietro. Cosa otterrà in cambio Norman questa volta?
L'incredibile vita di Norman, Richard Gere e la sua interpretazione
Nell'Incredibile vita di Norman, il protagonista è un tipo davvero strano e non incasellabile. Per Gere si è trattato di accettare una vera sfida interpretativa, cercando un carattere sfuggente e da decifrare... o forse no. L'attore ci dice:
Ho detto a Joseph che, se fossi stato io a dirigere o produrre il film, non avrei scelto me. Non sono di certo una scelta ovvia. [...]
Il personaggio era assolutamente unico, non avevo idea di cosa farci. Forse è quello che mi ha attirato, non avevo la minima idea di come l'avrei interpretato. [...] Alla fine la verità era che, più domande mi ponevo sul personaggio, più si allontanava da me, non è un personaggio che puoi trovare razionalmente, ti devi buttare e farlo. Più l'esploravo, più mi era chiaro.[...]
La sua casa lo segue, ha sei strati di vestiti addosso, ha una borsa di pelle con dentro tutto. E' una tartaruga. Metaforicamente, è l'Ebreo Errante che cerca un posto sicuro.[...]
Non sente le sconfitte e le umiliazioni, perché le lavora così rapidamente che non si trasformano mai in rabbia, è una cosa rara per un essere umano, non credo che abbiamo mai visto un personaggio così. [...]
Una parte della sua filosofia è questa cosa del "non si può mai sapere". Se fai cose, non sai mai quale funzionerà. Secondo questa mentalità, tutto è connesso. Non sai quando le cose avranno un senso, materiale o narrativo, ma hai fiducia che succederà, se aspetti abbastanza e ci metti abbastanza energia.
La lavorazione veloce di L'incredibile vita di Norman
Film a basso costo girato quasi interamente a New York, L'incredibile vita di Norman sembra confermare il processo di allontanamento di Richard Gere dalle logiche hollywoodiane, come ci spiega l'interessato.
Avevo promesso alla mia famiglia che sarei rimasto a New York, quindi facciamo questi film con un budget basso in pochi giorni. Gli invisibili l'abbiamo fatto in 21 giorni, Norman l'abbiamo girato in 30, anche se una parte era in Israele. Mi piace lavorare velocemente e non ho problemi a farlo accontentandomi. Non sono particolarmente avido ma mi piace fare questo tipo di film che un tempo si facevano con i grandi studi e che ora dobbiamo fare a livello indipendente.
Ma il suo processo di selezione di un progetto è cambiato nel corso degli anni? In realtà no.
E' come un innamormento. E' una cosa razionale? Non all'inizio. Lo senti, ti fa ribollire il sangue, oppure no. Per me leggere un copione è così. Lo "sento"? Poi cerco di essere il più possibile razionale. E' un regista che ritengo sappia gestire questo materiale? Il nostro lavoro creativo insieme sarà piacevole, saremo sulla stessa lunghezza d'onda? Sarà sfibrante o tonificante? Sarà creativo? Abbiamo a disposizione abbastanza giorni? Dove? Chi ci sarà nel cast? Se sono persone brave, ci saranno abbastanza soldi per farlo venir bene?