Oscar 2024: le candidate come miglior attrice protagonista
Non è detto che ad aggiudicarsi l'Oscar per la migliore attrice protagonista sarà Lily Gladstone. Anche Emma Stone, che però un Academy Award lo ha già vinto, potrebbe in un battibaleno sbaragliare la concorrenza. Quest’anno la battaglia sarà feroce, perché tutte le concorrenti hanno un grande talento.

- Ecco le cinque candidate all'Oscar nella categoria della migliore attrice protagonista 2024
- Emma Stone per Povere Creature!
- Lily Gladstone per Killers of the Flower Moon
- Carey Mulligan per Maestro
- Annette Bening per Nyad - Oltre l'Oceano
- Sandra Hüller per Anatomia di una caduta
Le cinque favolose artiste candidate all'Oscar per la migliore attrice protagonista in questo 2024 non sono accomunate solamente dal talento ma anche da una qualità che caratterizza i personaggi che interpretano: la grandissima forza. Che si tratti di donne realmente esistite o esistenti, o di creature di fantasia, si trovano tutte a dover combattere una battaglia o comunque a fare fronte a delle difficoltà. C’è chi lotta con amore e chi con grinta, qualcuna addirittura per la propria sopravvivenza. Delle "ragazze" che domenica 10 marzo si contenderanno la statuetta dorata solamente una ha già vinto l'Oscar e tre hanno ottenuto una o più candidature nell'arco della propria carriera. Il risultato della votazione dei membri dell’Academy non è certo, anche se i più pensano che l'esito sia scontato: non lo è, perché bisogna tenere conto degli altri riconoscimenti assegnati nella stagione dei premi 2024, a cominciare dal Golden Globe e dallo Screen Actors Guild Award.
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Ecco le cinque candidate all'Oscar nella categoria della migliore attrice protagonista 2024
- Emma Stone per Povere Creature!
- Lily Gladstone per Killers of the Flower Moon
- Carey Mulligan per Maestro
- Annette Bening per Nyad - Oltre l'Oceano
- Sandra Hüller per Anatomia di una caduta
Emma Stone per Povere Creature!
Emma Stone ha già vinto un Oscar come migliore attrice protagonista per la sua performance in La La Land, nel quale era un'attrice che per inseguire il suo sogno sacrificava la relazione con un pianista jazz di cui era molto innamorata. Era il 2017 e, prima di allora, Emma era stata candidata come miglior attrice non protagonista per Birdman. Nel 2019, infine, è arrivata una nuova nomination, sempre come miglior attrice non protagonista, per La Favorita. Quest’ultimo film è di Yorgos Lanthimos, che è anche il regista di Povere Creature!, film a dir poco straordinario che, non a caso, si è aggiudicato il Leone d'Oro a Venezia. Nei panni di Bella Baxter, essere umano con il corpo di una donna e il cervello di un feto, la Stone sorprende per il suo trasformismo, la sua carica rivoluzionaria e una totale padronanza del corpo. Emma Stone potrebbe vincere l'Oscar non solo perché, per lo stesso ruolo, si è aggiudicata il BAFTA, ma anche in virtù dell'importanza della giovane donna che interpreta, che è puro istinto e insieme intelligenza emotiva, e che da bambina devota e capricciosa diventa donna autoconsapevole, assertiva e sessualmente libera. Un Oscar alla favolosa Emma significherebbe insomma una degna celebrazione del girl power.
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Lily Gladstone per Killers of the Flower Moon
Hollywood adora gli esordi folgoranti, e quindi le attrici e gli attori poco conosciuti che nel film giusto arrivano al momento giusto. È il caso di Lily Gladstone, nativa americana che discende dalle tribù dei Nasi Forati e dei Piedi Neri e che è cresciuta in una riserva indiana del Montana. In Killers of the Flower Moon, Lily interpreta la vittima sacrificale dell’avidità dei bianchi che mirano a impadronirsi del denaro e dei pozzi di petrolio degli Osage, in primis il non troppo intelligente Ernest Burkhart (Leonardo DiCaprio) e suo zio William Hale (Robert De Niro). La Gladstone rende la sua Mollie Kyle una donna dolce, paziente, resiliente, raccontando benissimo, con il visto e con il corpo, la sua sofferenza e alla fine la sua agonia. Qualcuno sostiene che sarà Lily ad aggiudicarsi l’Oscar per la migliore attrice protagonista, come dimostrano i due riconoscimenti vinti in questa stagione dei premi: il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico e lo Screen Actors' Guild Award. Se davvero fosse lei a trionfare, la comunità dei nativi americani si sentirebbe onorata e verrebbe risarcita per le carneficine del passato, fra cui l’ecatombe di cui il film di Martin Scorsese ci narra.
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Carey Mulligan per Maestro
Come mai Carey Mulligan non ha ancora vinto un Oscar? Sono in molti a chiederselo, perché l’attrice che ha esordito nel 2005 con Orgoglio e pregiudizio e nel 2009 si è portata a casa un BAFTA per la sua performance in An Education, ha un talento incredibile. Candidata all’Academy Award anche per Una donna promettente, è stata fortemente voluta da Bradley Cooper come interprete di Felicia Montealegre, moglie di Leonard Bernstein in Maestro. La seconda prova dietro alla macchina da presa del regista di A Star is Born è stata apprezzata dai critici USA, e se per un po’ molti hanno mostrato di non gradire il naso finto dell’attore, sulla bravura di Carey Mulligan si sono trovati tutti d’accordo. Del resto, la rassegnazione mista a dolore che ha attraversato l’intera esistenza della compagna di vita del grande compositore e direttore d’orchestra poteva essere raccontata solo da un'attrice in grado di esprimere le diverse sfumature di una varietà di sentimenti. Carey ha lavorato di sottrazione e, prima di andare sul set, ha voluto conoscere la famiglia Bernstein, che le ha prestato l’accendino e i vestiti di Felicia. L’attrice ha preso spunto anche dal suo vissuto, visto che, come il suo personaggio, è sposata con un musicista. La cosa più sorprendente della sua performance è che Felicia implode invece di esplodere, e anche se la star sembra Leonard B, in realtà è lei il "centro energetico" del film.
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Annette Bening per Nyad - Oltre l'Oceano
Fra le attrici candidate all'Oscar per la miglior attrice protagonista, Annette Bening è quella con la filmografia più lunga e quindi con maggiore esperienza. Sono tante le sue interpretazioni memorabili e le sue collaborazioni con registi di primo piano, tanto che, dando un’occhiata alla sua filmografia, viene davvero da chiedersi per quale ragione l’Academy non abbia mai voluto tributarle un Oscar. Lo farà il 10 marzo? Probabilmente no ed è un gran peccato, perché per diventare la nuotatrice Diana Nyad che a 64 anni nuotò da Cuba a Key West senza una gabbia anti squalo, l'attrice si è sottoposta a un durissimo allenamento fisico, raggiungendo una forma pressoché perfetta. Per amor di verità, Annette ha rinunciato al trucco e ha trascorso ore ed ore a mollo, armata di cuffia, occhialini e tute e maschere a prova di cubomeduse. I registi Jimmy Chin ed Elizabeth Chai Vasarhelyi le hanno affidato il ruolo perfetto, e quando la sua nuotatrice afferma, una volta arrivata in Florida, che "non bisogna arrendersi e che non si è mai troppo vecchi per inseguire i propri sogni", non ci si può non commuovere e non fare il tifo per Annette. Warren Beatty ha avuto una grande fortuna a incontrarla. Da non dimenticare, sempre in Nyad - Oltre l'Oceano, i suoi duetti con Jodie Foster e la perfetta alchimia fra le due attrici, che illuminano l'una la performance dell'altra.
Sandra Hüller per Anatomia di una caduta
Cominciamo dicendo che Anatomia di una caduta è un gran bel film. Non a caso, all'ultimo Festival di Cannes ha vinto la Palma d’Oro ed è in lizza per l'Oscar per il miglior film. Avrebbe potuto aspirare alla statuetta dorata anche come miglior film internazionale, ma i francesi, che poi si sono mangiati le mani, hanno preferito a che a rappresentarli fosse un altro titolo, che è stato scartato. Se comunque Anatomia di una caduta è un capolavoro, il merito è sì della regista Justine Triet, ma anche della protagonista Sandra Hüller, che riesce ad accordarsi all'ambiguità di una vicenda che appartiene al genere thriller e ci porta nella mente di una donna che è moglie, madre e scrittrice, e quindi ancella del mistero della creazione artistica. Il fatto che la Hüller sia alla sua prima candidatura all'Oscar non significa che ci troviamo di fronte a un’attrice alle prime armi o poco apprezzata. Nel corso della sua carriera, cominciata nel 2006, ci sono stati diversi premi: un Orso d'Argento per la migliore attrice al Festival di Berlino e due European Film Award, il secondo proprio per Anatomia di una caduta. Sandra, che è tedesca, recita anche ne La zona di interesse, che al momento è il grande favorito per l’Oscar per il miglior film internazionale.
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