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Martin Scorsese ha riscritto Killers of the Flower Moon: "Era un film solo su uomini bianchi"

Il prossimo film di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon, è stato riscritto dal regista, perché non fosse tutto incentrato soltanto su "un gruppo di uomini bianchi".

Martin Scorsese ha riscritto Killers of the Flower Moon: "Era un film solo su uomini bianchi"

Killers of the Flower Moon è l'ultimo lavoro scritto (insieme a Eric Roth) e diretto da Martin Scorsese: la pellicola, presentata in anteprima mondiale all'ultimo Festival del Cinema di Cannes, è l'adattamento dell'omonimo libro del 2017 scritto dal giornalista David Grann. Tuttavia, in un'intervista al Time, che ha dedicato la copertina al regista, Scorsese ha rivelato di aver riscritto il film, modificandone il punto di vista, quando si è resto conto che "era tutto su un gruppo di maschi bianchi".



Killers of the Flower Moon, Martin Scorsese lo ha riscritto perché non parlasse solo di "maschi bianchi"

Oklaoma, contea di Osage, anni '20. La scoperta di diversi giacimenti di petrolio nel territorio ha permesso alle tribù di nativi di Osage di arricchirsi, attirando su di loro, tuttavia, l'attenzione della comunità bianca. Desiderosi di impadronirsi del petrolio, i bianchi della zona arrivano a manipolare e sottrarre i beni dei nativi. I più ricchi delle tribù, inoltre, sono stati brutalmente assassinati e le loro morti spingono l'FBI a indagare: sul posto viene invitato Tom White (Jesse Plemons), incaricato di indagare sui misteriosi omicidi, affiancato da Ernest Burkhart (Leonardo DiCaprio), reduce di guerra sposato con la nativa Mollie (Lily Gladstone).

Nonostante la tribù di nativi abbia un ruolo centrale nella storia, il romanzo di Grann - il cui sottotiolo è "Gli omicidi di Osage e la nascita dell'FBI" metteva al centro del romanzo il punto di vista dei personaggi bianchi della storia, escludendo di fatto la prospettiva delle vittime della vicenda. In particolare, gran parte del libro si incentra sulle indagini del primo agente del FBI, Tom White, che inizialmente doveva essere interpretato da DiCaprio. Ma l'attore e il regista decisero che questa scelta di casting non sarebbe stata idonea, dato che le intenzioni di Scorsese erano quelle di spostare l'attenzione sui personaggi dei nativi, come la Mollie di Lily Gladstone. Così, a DiCaprio è stato assegnato il ruolo di Enest Burkhart, mentre Plemons ha preso il suo posto come Tom White. 

Scorsese, al Time, ha rivelato di aver voluto porre al centro della storia la relazione tra Mollie e Ernest, facendo emergere maggiormente il personaggio interpretato da Lily Gladston (fortemente applaudito dalla critica). La decisione di Scorsese è nata quando si è reso conto che il romanzo poneva al centro solo i bianchi e la trasposizione sul grande schermo, senza alcun lavoro di riscrittura, sarebbe stato l'ennesimo prodotto imbevuto di white-saviourism:

"A un certo punto, ho capito che stavo girando un film tutto su un gruppo di uomini bianchi. Questo significava che stavo approcciando la storia dal di fuori e questo mi preoccupava. Non è una storia di white-saviorism. Questa storia parla di come gli Osage hanno chiesto aiuto per loro 'Fate qualcosa, ecco i soldi, venite ad aiutarci'."

Girato in gran parte in Oklaoma, a Pawhuska, non lontano dai luoghi in cui avvennero gli omicidi e dove ancora oggi vivono i discendenti delle tribù Osage, il film è stato approvato anche da questi ultimi. Chad Renfro, consulting producer della pellicola, cresciuto con i nonni a Osage, ha ringraziato Scorsese per aver "realizzato una storia di fiducia e tradimento...dopo oltre 100 anni in cui abbiamo dovuto combattere con i governi locali e in cui le persone hanno sempre approfittato di noi". Il film, distribuito da 01 Distribution, arriverà nelle sale italiane il 19 ottobre 2023.

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