Killers of the Flower Moon è stato scritto da Paul Thomas Anderson?
Tra le dichiarazioni perplesse dello sceneggiatore accreditato, Eric Roth, e le voci raccolte da World of Reel, pare che il copione definitivo usato da Martin Scorsese per girare Killers of the Flower Moon fosse molto diverso, prima che un non accreditato Paul Thomas Anderson lo riscrivesse quasi per intero.

Riscritture non accreditate dei copioni: capita spesso a Hollywood e non solo, ma in questo caso la notizia incuriosisce di più, perché riguarda artisti premi Oscar e un film comunque di gran livello come Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese. Il sito World of Reel insiste sulla plausibilità di alcune voci che vogliono il copione finale scritto da Paul Thomas Anderson e non dall'ufficiale Eric Roth, a causa di un cambio di rotta voluto da Leonardo DiCaprio, coproduttore e cointerprete del film con Robert De Niro e Lily Gladstone. La questione torna a galla ora che Roth ha rilasciato a Final Draft dichiarazioni che sembrano sostenere questa voce di corridoio. Leggi anche Killers of the Flower Moon, Jodie Foster: "Avrebbe funzionato meglio come serie"
Killers of the Flower Moon, Leonardo DiCaprio doveva essere l'agente dell'FBI
Il "giallo" dietro al copione usato per girare Killers of the Flower Moon è composto da tasselli recuperati da fonti disparate. Lily Gladstone, riguardo al suo ruolo dell'indiana Mollie della tribù Osage, parte che le ha regalato un Golden Globe e la nomination all'Oscar, spiegò al Los Angeles Times che nel 2019, quando il progetto era partito, consisteva al massimo di due-tre scene in tutto il lungometraggio. Perché la situazione è cambiata? Perché a un certo punto Leonardo DiCaprio e Martin Scorsese avrebbero deciso di cambiare il punto di vista sul fatto di cronaca: in origine era esterno, perché il primo protagonista era l'agente FBI Tom White, interpretato nel film da Jesse Plemons, in una parte che era stata pensata per DiCaprio, nell'impostazione originale del film. Leonardo e Martin pensarono tuttavia che sarebbe stato più significativo e interessante invertire la prospettiva e raccontare il sopruso verso gli Osage dal di dentro, così l'importanza di White è stata ridotta, e DiCaprio ha scelto il ruolo (negativo) di Ernest Burkhart. Il Guardian l'anno scorso ha sostenuto queste voci, indicando che la mancata nomination agli Oscar per Eric Roth alla sceneggiatura (su 10 nomination!) fosse dovuta a una verità risaputa nell'ambiente: non aveva scritto lui il film finito e così modificato, bensì Paul Thomas Anderson, in incognito e per amicizia. Roth, da poco coautore del copione di Here di Robert Zemeckis, anche oggi nell'ultima intervista - come fa notare World of Reel - parla di Killers of the Flower Moon come se non gli appartenesse... e conferma le voci, senza essere troppo esplicito, ma senza tirare in ballo PTA.
Leonardo si preoccupava che sarebbe diventata troppo una storia sulla speranza portata dai bianchi, quindi decise di interpretare l'altro ruolo, il che va bene se non fosse che avevo scritto stesure per cinque anni! Ho sentimenti contrastanti verso il film, non che non mi piaccia, Marty ha realizzato un ritratto accurato e incredibilmente triste di ciò che abbiamo fatto a quelle persone, per avidità. Credo che sia un film molto importante. Mi sarebbe solo piaciuto che ci fosse più intrattenimento, mi piace il personaggio di Tom White, quello che era il protagonista, alla fine interpretato da Jesse Plemons. Mi sarebbe piaciuto vederlo di più.