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Indiana Jones e il Quadrante del Destino, perché manca la gag della montagna Paramount?

All'inizio di Indiana Jones e il Quadrante del Destino manca la consueta strizzata d'occhio col logo Paramount che si trasforma nella prima scena del film. Come mai? E perché la Paramount viene comunque citata?

Indiana Jones e il Quadrante del Destino, perché manca la gag della montagna Paramount?

È sempre stata una consuetudine dei film di Indiana Jones, e comprensibilmente qualcuno è già rimasto interdetto ieri, primo giorno nei cinema italiani per Indiana Jones e il Quadrante del Destino: nonostante il logo Paramount compaia brevemente a inizio film, manca il solito ammiccamento con l'iconica montagna che sfuma nella prima inquadratura della storia. Ma la Paramount c'entra ancora qualcosa con Indiana Jones?

Indiana Jones e il Quadrante del Destino, la Paramount Pictures c'è... e non c'è

Indiana Jones e il Quadrante del Destino non parte non la consueta prima inquadratura derivata dal logo montagnoso della Paramount Pictures (che per la cronaca è l'Artesonraju, cima delle Ande). Un piccolo trauma per gli spettatori, perché quella strizzata d'occhio non era mai mancata: Steven Spielberg la trasformò persino in una gag del tutto demenziale all'inizio di Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo (2008), dove si rivelava la tana di un gopher che accoglieva scherzosamente gli spettatori. Nei Predatori dell'arca perduta (1981) la silhouette di Indy stesso entrava a coprire il Monte Shubet in Perù. In Indiana Jones e il tempio maledetto (1984) era un intaglio sul bronzo di un gong. Indiana Jones e l'ultima crociata (1989) vi collegava le formazioni rocciose dell'Arches National Park nello Utah. Erano inchini alle radici avventurose del cinema hollywoodiano classico che la Paramount ha rappresentato, come altre major. Da notare che la Paramount Pictures era coproprietaria del franchise solo nella sua forma cinetelevisiva, perché il personaggio di Indiana Jones e la proprietà intellettuale erano e rimangono al 100% della Lucasfilm (ora parte del gruppo Disney).
Indiana Jones e il Quadrante del Destino comincia direttamente con il dettaglio delle porte di un furgone, dopo che il logo Paramount viene velocemente liquidato tra quelli Disney e Lucasfilm. Perché non insistere? La Paramount in effetti non ha partecipato alla realizzazione effettiva del quinto Indiana Jones. Nel dicembre 2013, quindi poco più di un anno dopo l'acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney, quest'ultima lasciò alla Paramount la coproprietà e la gestione dei primi quattro film, ottenendo in cambio il totale controllo dei futuri eventuali lungometraggi. Per rimanere fuori dai giochi, la Paramount ottenne però anche una percentuale sugli incassi dei futuri film prodotti solo dalla Disney, senza necessità di cofinanziarli (fonte Variety). In definitiva, la presenza della Paramount in Indiana Jones e il Quadrante del Destino è contrattualmente dovuta ed economicamente motivata, ma a livello creativo e di budget non c'è stata influenza diretta sul lungometraggio: immaginiamo che, forzando le cose, il regista Mangold avrebbe anche potuto omaggiare la storica strizzata d'occhio, ma sarebbe stata una mossa politicamente un po' azzardata... e questo film era già abbastanza complicato da gestire così com'era! Leggi anche Indiana Jones, storia di un eroe multimediale

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