Easy Rider: la mania del reboot non salva neanche il classico della controcultura degli anni Sessanta
In preparazione una versione "aggiornata" del film di Dennis Hopper del 1969.
Sta facendo discutere la notizia che il classico della controcultura del 1969, Easy Rider - Libertà e paura, di Dennis Hopper, che lo scrisse e lo interpretò anche, assieme a Peter Fonda e a Jack Nicholson, sia in procinto di avere un reboot "aggiornato". A dare per prima l'annuncio è stato Variety, suscitando molte perplessità. Ma è possibile fare un Easy Rider contemporaneo, e, più che altro, ha senso?
Easy Rider: l'originale e il reboot
I diritti di Easy Rider, il biker film scritto da Dennis Hopper, Peter Fonda e Terry Southern, che vedeva due giovani motociclisti hippy attraversare l'America a bordo delle classiche "chopper", farsi di sesso e droga psichedeliche e finire nel mirino degli elementi più reazionari del Paese, fu un fenomeno anche culturale. Il film, realizzato con un budget ridotto e in maniera totalmente indipendente, fu candidato a due Oscar (miglior non protagonista Jack Nicholson e miglior sceneggiatura originale) e valse a Dennis Hopper il premio a Cannes per la miglior opera prima. Non più tardi di due anni fa è stato nuovamente distribuito al cinema e l'American Film Institute lo ha messo tra i 100 migliori film della storia del cinema. A detenerne i diritti è oggi un consorzio di investitori e produttori - la Kodiak Pictures di Maurice Fadida, i Defiant Studios di Eric B. Fleischman e il Jean Boulle Group - i cui responsabili sono alla ricerca di sceneggiatori e registi in grado di aggiornare la storia ai tempi nostri, mantenendo lo stesso approccio radicale.
"Il nostro scopo - ha dichiarato Fadida a Variety - è di costruire a partire dalla controcultura e dal tema della libertà che l'originale ci ha lasciato per dare ai giovani di oggi un film che dia una seria attenzione alle loro controculture e difficoltà". In questa dichiarazione, però, sta già il problema insito in un reboot del genere. Gli autori dell'originale non si misero a tavolino a studiare i temi che stavano a cuore alla gioventù ribelle dell'epoca, ma trasposero semplicemente sullo schermo, in una forma narrativa innovativa, le loro esperienze di giovani. Ci sembra che la differenza tra i due approcci sia sostanziale e ci schieriamo dalla parte di coloro che giudicano impossibile aggiornare e rifare un'opera del genere. Ma Hollywood, ormai da tempo in crisi di originali idee creative, non si fermerà sicuramente.