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Die My Love, la regista protesta contro la critica del film con Robert Pattinson e Jennifer Lawrence

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Lynne Ramsay si è sfogata sulle recensioni del suo Die My Love, in concorso al Festival di Cannes 2025. Secondo lei, la maggior parte della critica si è concentrata su un elemento per lei secondario della storia interpretata da Jennifer Lawrence e Robert Pattinson.

Die My Love, la regista protesta contro la critica del film con Robert Pattinson e Jennifer Lawrence

Non che alla regista Lynee Ramsay sia andata male col suo Die My Love, in concorso al Festival di Cannes 2025: il film è stato appena acquistato dalla piattaforma MUBI per una distribuzione mondiale (Italia inclusa), con la spesa record di 24 milioni di dollari, e stando a Rotten Tomatoes la maggior parte della critica in lingua inglese sembra guardare positivamente al dramma con Jennifer Lawrence e Robert Pattinson. Altrove si è criticato il tono sopra le righe e formalisticamente compiaciuto del lavoro, però Ramsay, chiacchierandone col critico Elvis Mitchell, si è lamentata di un aspetto che accomuna la maggior parte delle analisi del suo ultimo lavoro. Leggi anche Die My Love: la recensione del dramma di Lynne Ramsay con Jennifer Lawrence e Robert Pattinson

Die My Love non è un film sulla depressione post parto, secondo la regista

Anche le nostre due recensioni da Cannes hanno individuato nel tema della depressione post parto uno degli assi portanti di Die My Love: il film è la storia di una Grace (Jennifer Lawrence), che si sente via via più imprigionata, chiusa tra il marito (Robert Pattinson) e una condizione di maternità che non rende il suo stato emotivo fragile più affrontabile. I due si sono trasferiti nelle campagne del Montana, lasciandosi alle spalle la vita frenetica di New York, ma è dopo la nascita del loro figlio che le profonde ferite personali trascinano la donna verso il delirio. Nonostante il film sia stato letto in quella maniera, partendo appunto dalla depressione post partum, Ramsay ha avuto un piccolo sfogo: "Tutta questa storia del post partum è una stronzata. Non parla di quello. Parla di una relazione che si spezza, sull'amore che si rompe, sul sesso che cade a pezzi dopo che hai un figlio. E parla anche di un blocco creativo."
Il lungometraggio è basato sul romanzo di Ariana Harwicz "Ammazzati amore mio" (2017), qui in Italia edito da Ponte alle Grazie. La sinossi ufficiale parla di "un anno e mezzo di lotta di una donna contro il demone delle costrizioni psicologiche e sociali, demolendole una ad una: maternità, amore, matrimonio, famiglia, tutti i gioghi cui una donna deve piegarsi per essere accettata".
Dal canto suo, Jennifer Lawrence in conferenza stampa non ha affatto escluso la tematica: "Grace è chiaramente vittima di una depressione post-partum, ma attraversa anche una crisi di identità: 'Chi sono come madre?' - si domanda. 'Chi sono come moglie? Chi sono come partner sessuale di mio marito? Credo che Grace abbia la netta sensazione che potrebbe scomparire da un momento all'altro."

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