Denti da squalo: arriva al cinema l'8 giugno una storia di formazione da non perdere
Il regista Davide Gentile, gli sceneggiatori Valerio Cilio e Gianluca Leoncini, con gli attori Virginia Raffaele, Edoardo Pesce e il piccolo protagonista Tiziano Menichelli hanno presentato alla stampa Denti da squalo, un'opera prima dalle molte sorprese, al cinema dall'8 giugno.
C'è un cinema italiano giovane che non guarda tanto ai propri illustri antenati ma cerca idee diverse, di ampio respiro, senza complessi di inferiorità. Un cinema che sperimenta coi generi, osa, si diverte a utilizzare e ribaltare gli stereotipi e cura con amore in ogni reparto i suoi figli, anche i più piccoli: non è un caso se dietro a Denti da squalo, che arriva dopo una serie di anteprime al cinema in 200 copie l'8 giugno con Lucky Red, che lo co-produce (con Goon Film, Ideacinema, Rai Cinema e in collaborazione con Prime Video), ci siano i nomi di due sceneggiatori oggi affermati come Valerio Cilio e Gianluca Leoncini, e Gabriele Mainetti, che oltre a produrre il film (di cui è accreditato come "produttore artistico"), compone assieme a Michele Braga la bella colonna sonora (edizioni Curci). Semmai stupisce che una sceneggiatura premiata col Solinas nel 2014 ci abbia messo quasi 10 anni per arrivare al cinema, ma evidentemente i tempi non erano maturi allora e adesso, speriamo, qualcosa è cambiato. La regia è stata affidata a Davide Gentile, alla sua opera prima nel lungometraggio, che si è formato a Londra ed ha all'attivo un cortometraggio premiatissimo, Food for Thought (2016) e dirige con una mano che fa onore al suo cognome una storia a metà tra la favola e il romanzo criminale, servita al meglio dai suoi protagonisti: l'esordiente tredicenne Tiziano Menichelli, Virginia Raffaele nel ruolo della mamma, in un personaggio meno consueto per lei, Stefano Rosci, Claudio Santamaria e Edoardo Pesce, entrambi in una partecipazione straordinaria, breve nella durata ma fondamentale per la storia. Denti da squalo racconta l'estate di Walter, un ragazzino orfano di padre e sulla via della ribellione, che si introduce nella villa di un boss, con un'enorme piscina, dentro cui nuota un gigantesco squalo. Lì conosce anche Carlo, un teppista un po' più grande di lui, che dice di essere il custode e gli presenta un mondo che Walter vorrebbe frequentare per emulare il padre.
Avendo già lavorato con Valerio Cilio e Lucky Red per la serie Christian, Edoardo Pesce è stata una scelta quasi obbligata per uno sfizioso personaggio di boss, a cui lui apporta molti tocchi divertenti: dagli zoccoli che indossa alla leggendaria canzone de L'isola del tesoro. Minaccioso ma a modo suo divertente e affascinante, il Corsaro aggiunge un altro bel personaggio ai tanti caratteri interpretati da uno dei nostri più validi attori. Scherzando, Edoardo si definisce un po' la "Jessica Rabbit dei cattivi", sempre pronto quando a rispondere alla chiamata quando si cerca un villain, e racconta che il personaggio del Corsaro è stato costruito insieme agli autori, inglobando le sue idee e le sue caratteristiche. Virginia Raffaele dice di essersi messa al servizio di questa storia e di aver avuto voglia "di sperimentarmi anche in un ruolo diverso, anche perché sono convinta che non può esserci un colore unico, e a volte anche nelle performance più serie c'è un filo d'ironia, così come forse anche in quelle comiche c'è un po' di malinconia". Del resto, aggiungerà poi, "sarebbe facile sedersi sulle cose che una fa sempre. A me è sempre piaciuto mettermi in gioco, avere coraggio, fa parte del mio percorso. Sono una fan delle mille sfaccettature dell'animo umano".
Davide Gentile, che ha vissuto a lungo in Inghilterra, non aveva del resto pregiudizi nei suoi confronti, visto che non la conosceva per i suoi ruoli comici, che ha recuperato in seguito, ma dice che è stato il suo spettacolo dal vivo, Samusà, a cambiare la sua percezione nei confronti dell'attrice, che in scena si cimentava con una storia che rievocava la sua infanzia in un luna park. Il regista ha trovato in Virginia Raffaele "un'attrice curiosa, spontanea e umile, e insieme abbiamo lavorato sulle sfumature estetiche e caratteriali del personaggio di Rita". Gentile racconta poi di aver incontrato Gabriele Mainetti a fine 2020 e di aver collaborato con lui in un confronto durato mesi, per un'avventura che definisce "molto complicata e ambiziosa". Per trovare il piccolo (davvero straordinario) protagonista del film, che doveva avere certe caratteristiche fisiche (avere 13 anni ma sembrare più piccolo) e capacità sportive, Gentile ha effettuato una serie infinita di provini (600 ragazzi visti nel casting), ma, scelto molto velocemente il giovane che avrebbe interpretato Carlo (Stefano Rosci), l'inizio delle riprese si avvicinava senza che Walter fosse stato trovato. Alla fine, Tiziano Menichelli, come racconta lui stesso con una naturalezza che rispecchia quella che dimostra nel film, è stato individuato a una festa in cui si giocava a basket, a calcio e con lo skateboard, un vero "segno dal cielo", nelle parole del regista.
Ma in Denti da squalo c'è di più: il film ha il suo piccolo "Bruce", che sembra vero: uno squalo creato con un misto di animatronic e CGI (agli FX Maurizio Corridori e Fabio e Daniele Tomassetti, ndr), che faceva bella mostra di sé nel cinema in cui si è tenuta la presentazione, una prima volta per il nostro cinema e diremmo un bel successo, visto che le parti in cui appare sono estremamente convincenti (inizialmente era stato pensato di utilizzare uno squalo vero, ipotesi scartata per le notevoli difficoltà che avrebbe creato). Se Leoncini tra le ispirazioni per il film, da un immaginario che lo ha nutrito, cita tra i tanti Goonies, Valerio Cilio dice che la prima ispirazione gli è venuta anni fa da una foto vista su internet, in cui un ragazzino di Mogadiscio portava sulle spalle uno squaletto morto. Girato tra Tor San Lorenzo e Fiumicino, Denti da squalo resta sospeso, anche come location, su un litorale romano che potrebbe essere ovunque, voluto dagli autori alla ricerca di uno spazio specifico in cui perdersi. L'enorme piscina, la torre (arrivata dopo) che rappresenta le paure e l'inconscio di Tiziano, il mare nascosto dalle case e visibile nella prima e nell'ultima sequenza: paesaggi connotati con estrema efficacia, come tutto in questo piccolo film di formazione, che vi aspetta al cinema dall'8 giugno.