DC Studios, James Gunn contro la cancel culture?
Mentre presentava il programma dei nuovi DC Studios, a James Gunn è stato chiesto cosa pensasse di un tweet controverso di Zachary Levi alias Shazam. Quasi vittima personale della cancel culture lui stesso in un passato caso, ha dato una risposta franca.
Anche se gli occhi dei fan della DC Comics erano puntati sul programma dei nuovi DC Studios gestiti da lui e Peter Safran, James Gunn in conferenza stampa ha dovuto rispondere anche a un'altra domanda, riguardante dei post su Twitter firmati da Zachary Levi, riguardanti la Pfizer: come si pone di fronte a collaboratori dello studio che - sostanzialmente - si espongono su temi scottanti in rete? La sua risposta ha un valore simbolico piuttosto interessante... Leggi anche Perché il DC Universe avrà finalmente successo, secondo James Gunn
James Gunn, il parere sul commento anti-Pfizer di Zachary Levi
Zachary Levi, uno dei titolari (riconfermati) del DC Universe, sarà dal 16 marzo al cinema nell'imminente Shazam! Furia degli Dei, ma è stato al centro delle polemiche negli ultimi giorni: in alcuni tweet si è detto "molto più che d'accordo" con articoli e commenti d'accusa alla ditta Pfizer, come sappiamo responsabile della stragrande maggioranza dei diffusi vaccini anti-Covid. Chiedere proprio a James Gunn, con un giro di parole, se voglia condannare Levi per le sue parole sui social, genera un curioso effetto. Se avete buona memoria, dovreste ricordare infatti che proprio Gunn fu qualche anno fa allontanato dalla Disney e dai Marvel Studios per la segnalazione di suoi tweet molto vecchi e di cattivo gusto (per sua stessa ammissione, e nel tempo intercorso si era persino scusato per ciò che aveva scritto!). Proprio quell'allontanamento lo portò a firmare The Suicide Squad - Missione suicida per la concorrenza, tanto che ora vi si è trasferito del tutto, nonostante alla fine Guardiani della Galassia vol. 3, suo commiato dalla Marvel, sia in arrivo al cinema il 3 maggio. Insomma, Gunn di cancel culture ne sa qualcosa, l'ha vissuta sulla sua pelle e ha risposto così:
Attori e registi con i quali lavoro diranno cose con cui sono d'accordo e cose su cui non sono d'accordo. Succederà. Non ho una lista di cose che qualcuno dovrebbe dire, in base a quello che penso io. Non posso stare a cambiare in continuazione i miei piani perché un attore dice una cosa che mi trova in disaccordo. [...]
Allo stesso tempo, se qualcuno facesse qualcosa di moralmente inaccettabile, allora la storia sarebbe diversa. Dovremmo tenerne conto. È una questione di equilibrio, siamo in un mondo moderno, è tutto cambiato.
Sembra che la risposta di Gunn sia nella prima metà del tutto privata e personale, ma nella seconda tenga conto del ruolo dirigenziale che gli è stato dato dalla dirigenza sopra di lui, quella della Warner Bros. Discovery. Si troverà un metodo condiviso con il marketing dello studio per definire ciò che è "moralmente inaccettabile"? La questione è complessa nel mondo interconnesso di oggi: per quanto si sia inclini a lasciar passare opinioni personali, fino a che punto una major può ignorare le minacce di boicottaggio da parte di questo o di quell'esercito? Ma soprattutto, il mondo di oggi sa cos'è l'equilibrio di cui parla Gunn?