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BIOGRAFIA DI GINO CERVI
Attore. Gino Cervi è una pietra miliare del mondo dello spettacolo italiano. Attore multiforme è riuscito ad alternare cinema e teatro (celebre è stata la sua interpretazione di Cyrano) sempre con gran successo. La sua carriera dura 40 anni, ma i suoi personaggi più celebri, che gli danno fama internazionale nel dopoguerra, sono: il sindaco comunista Peppone nei cinque film ispirati al Don Camillo di Guareschi e il personaggio del commissario Maigret che l'attore interpreta per una serie di sceneggiati per la televisione italiana. La sua interpretazione del personaggio ha tanto successo che ne segue un film "Maigret a Pigalle (1967), di Mario Landi. Grazie alla carica umana di questi personaggi che Cervi riesce ad interpretare, aiutato anche dal suo fisico corpulento e dal volto bonario, entra nel cuore del pubblico e continua ad essere ricordato con affetto.Figlio di un critico teatrale de "Il Resto del Carlino", esordisce nel 1924, lavorando con le maggiori compagnie teatrali italiane del periodo anteriore alla II° guerra mondiale. Memorabili sono i suoi ruoli teatrali di Falstaff o il cardinale Lambertini che fu rappresentato anche sullo schermo nel 1955 con la ragia di Giorgio Pastina.Il primo ruolo cinematografico arriva nel 1932 con "Frontiere" di Gennaro Righelli. Ma con il regista Blasetti diventa l'attore più popolare degli anni '30 in "Ettore Fieramosca" (1937), "Un'avventura di Salvator Rosa" (1939), il kolossal "La corona di ferro" (1941), la commedia intimista "Quattro passi tra le nuvole" (1942) dove Cervi interpreta un memorabile commesso viaggiatore.Con il regista Camerini gira "Una romantica avventura" (1940) e "T'amerò sempre" (1943). Nel 1940 interpreta due film drammatici "Tristi amori" di Carmine Gallone e "La peccatrice" di Palermi, in cui Cervi recita il ruolo di un ragioniere insensibile e perbenista. Tra le altre interpretazioni ricordiamo "Le miserie del signor Travet" (1945) di Mario Soldati, per cui ebbe il primo di due Nastri d'argento; "La signora senza Camelie" (1953) di Antonioni; "Stazione Termini" (1953) di De Sica; il comico "Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo" (1956) di Bolognini; il grottesco "Anni ruggenti" (1962) di Zampa; "Lunga notte del '43" (1960) di Vancini, dove tratteggia la figura di un gerarca fascista. Nel 1953 ottiene il secondo Nastro d'argento per il complesso delle sue interpretazioni.Non è da dimenticare la sua attività di doppiatore. Ha dato la voce ad artisti del calibro di Orson Welles nel "Re dei re", di Clark Gable in "Accadde una notte", di James Mason in "Pandora" e di James Stewart in "Harvey". Gino Cervi muore il 3 gennaio 1974 a Castiglione della Pescaia.