In un piccolo paese della Bassa Padana, Don Camillo, il robusto e combattivo parroco, e Peppone, il sindaco comunista, si trovano perennemente in contrasto, ma dopo scontri talvolta violenti, finiscono col mettersi d'accordo, lasciandosi guidare dal buon senso. Mentre i rossi festeggiano, in un comizio, la loro vittoria alle elezioni, Don Camillo fa suonare le campane a morte. Però Peppone si prende la sua rivincita quando può annunciare la prossima costruzione di una magnifica Casa del Popolo. Don Camillo, che non riesce a completare la costruzione del suo oratorio, si domanda dove Peppone trovi i soldi ma, ripensandoci, ricorda la storia della cassa d'una divisione militare scomparsa misteriosamente. Messo alle strette, Peppone viene indotto a cedere una parte del bottino. Don Camillo si lascia spesso trasportare dal suo temperamento ma poi si pente delle sue intemperanze e accetta umilmente i rimproveri che gli vengono dal Crocifisso dell'altare maggiore. Il tempestoso amore d'un giovane comunista per la figlia d'un possidente, benché abbia lieto fine, fa perdere il controllo di sé a Don Camillo, tanto che il vescovo lo manda un po' in vacanza. Peppone proibisce ai suoi amministrati di salutarlo quando lascia il paese ma Don Camillo sarà festeggiato alle più vicine stazioni della linea ferroviaria dai suoi fedeli e dallo stesso Peppone.
"Il compito di Dudivivier si presentava irto di dificoltà. A cose fatte si può constatare che non una (...) è stata in qualche modo superata. (...) Il film potrebbe recare la firma di Guareschi, tanto è superficiale, frammentario, privo di qualsiasi accenno di stile. Qua e là, qualche breve sprazzo di un formalismo caro al vecchio Duvivier (come nella sequenza della processione o, in quella quasi identica, di Don Camillo che nel finale attraversa la piazza deserta per recarsi alla stazione): null'altro. Il resto è bozzetto, macchietta, talora addirittura barzelletta (...)." (F. Valobra, "Rassegna del Film" n. 3 , aprile 1952).
- NELLA VERSIONE AMERICANA LA VOCE NARRANTE E' DI ORSON WELLES, IN QUELLA FRANCESE E' DI JEAN DEBUCOURT.- NASTRO D'ARGENTO 1952 A FERNANDEL (MIGLIORE ATTORE STRANIERO IN UN FILM ITALIANO).
i racconti del volume "Mondo piccolo" (1948) di Giovanni Guareschi
Attore | Ruolo |
---|---|
Fernandel | Don Camillo |
Gino Cervi | Peppone Bottazzi |
Vera Talchi | Gina Filotti |
Franco Interlenghi | Mariolino Brusco |
Charles Vissiere | Il Vescovo |
Leda Gloria | Moglie di Peppone |
Sylvie | Signora Cristina |
Luciano Manara | Filotti |
Armando Migliari | Brusco |
Manuel Gary | Il Delegato |
Marco Tulli | Lo Smilzo |
Giorgio Albertazzi | Don Pietro |
Mario Siletti | Avv. Stiletti |
Gualtiero Tumiati | Ciro, il nonno |
Ruggero Ruggeri | (voce di Cristo) |
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