Toy Story 5, Pete Docter lo difende: "Vi sorprenderà con cose mai viste prima"
L'annuncio di Toy Story 5 ha fatto storcere il naso a qualcuno, dato che già Toy Story 4 a molti non risultò proprio necessario. Il grande Pete Docter, direttore creativo della Pixar, difende il progetto.
L'annuncio di un prossimo Toy Story 5 non ha in realtà esaltato lo stesso numero di fan Disney / Pixar contento per la concomitante promessa di Frozen 3 e Zootropolis 2 (più prevedibili): non sono pochi gli appassionati di cinema e animazione che hanno giudicato già Toy Story 4 malinconicamente superfluo, e preoccupa l'allungamento di una saga così amata oltre il necessario. Pete Docter, oltre che grande regista anche direttore creativo della Pixar, ha difeso su The Wrap la decisione.
Pete Docter su Toy Story 5: "Lavoriamo senza pensare al futuro, i film ti portano dove vogliono loro"
Pete Docter da qualche anno ha ereditato la direzione creativa della Pixar, che quest'anno ha una nomination all'Oscar 2023 con Red di Domee Shi, ma non è favorita. Dopo che Luca di Enrico Casarosa e il suo stesso Soul sono stati spostati su Disney+, e dopo il flop clamoroso di Lightyear, il ripiego su un Toy Story 5 annunciato agli azionisti da Bob Iger - lo ammette anche chi scrive - ha immalinconito i fan pixariani della prima ora. Toy Story 4 non è stato entusiasmante, e un quinto atto è suonato a molti come una... procedura d'emergenza, della quale peraltro la creatività Pixar non avrebbe bisogno, considerando che quest'anno ci aspetta al cinema Elemental di Peter Sohn, a soggetto originale. Incalzato da The Wrap, Docter ha cercato di spiegare la prospettiva creativa generale dello studio:
Credo che vi sorprenderà, ha delle cose molto fighe che non avete mai visto prima. [...] La cosa che cerchiamo davvero di fare, e ci proviamo già da tempo, è di lavorare sui film senza pensare al futuro. Quando facemmo il primo Toy Story non avevamo idea che ci sarebbe stato Toy Story 2. Cerchiamo di fare il film in corso, ma mentre lo fai ti porta dove vuole lui, in posti inaspettati, è la cosa che amo del processo creativo. Se sapessi esattamente cosa stavo facendo quando ho cominciato a fare un film, non avrebbe senso farlo. Si scoprono tante cose nel tragitto. Parti per un viaggio con una destinazione in mente, prendi una deviazione e poi torni a casa più saggio e più navigato.